Un grave episodio ha scosso la comunità penitenziaria italiana: un uomo di 46 anni, detenuto a Spezia e attualmente in attesa di primo giudizio per resistenza, violenza e minaccia a pubblico ufficiale, si è tolto la vita nella sua cella lo scorso 12 novembre. Soccorso d’urgenza, è stato trasferito in ospedale, dove purtroppo è deceduto ieri, ponendo fine alle sue sofferenze. Questo triste evento porta il numero complessivo dei suicidi in carcere a 83 dall’inizio dell’anno.
La situazione allarmante della detenzione in Italia
L’incidente ha riacceso l’attenzione sulla situazione critica delle carceri italiane, evidenziando un sovraffollamento preoccupante. Attualmente, si registrano circa 16mila detenuti in eccesso rispetto ai posti disponibili. Questa condizione di sovraffollamento è ulteriormente aggravata dalla mancanza di risorse adeguate per la Polizia penitenziaria, che presenta oltre 18mila unità mancanti rispetto al fabbisogno. Gennarino De Fazio, segretario generale della UILPA Polizia Penitenziaria, ha messo in evidenza come una situazione così insostenibile richieda azioni immediate da parte del Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, e del governo, invece di continuare a distribuire dichiarazioni politiche che non portano a risultati concreti.
Critiche alle politiche penitenziarie
De Fazio ha sollevato interrogativi sulla gestione attuale delle politiche penitenziarie, descrivendo un clima di mal organizzazione e insufficiente equipaggiamento per il personale di polizia. La mancanza di risposte concrete da parte delle istituzioni è particolarmente allarmante, considerando le conseguenze di situazioni di stress e ansia persistenti tra i detenuti. L’andamento crescente dei fenomeni di autolesionismo pone la necessità di interventi più incisivi, considerando che nel 2022 si è toccato un record triste di 84 suicidi nelle carceri, un dato che potrebbe facilmente esser superato se non si agisce tempestivamente.
I rischi durante le festività natalizie
Si avvicinano le festività natalizie, un periodo che ha storicamente visto un incremento nei casi di suicidi e atti autolesionistici tra i detenuti. La vicenda di questo uomo è un triste promemoria della fragilità della salute mentale in contesti di detenzione. La UILPA commenta inoltre la necessità di una maggiore attenzione alle condizioni di vita nei penitenziari durante questo periodo delicato, auspicando una risposta rapida e efficace da parte del governo. La speranza è che la Presidenza del Consiglio, guidata da Giorgia Meloni, possa reagire con una maggiore sensibilità a queste beghe sociali, per apportare cambiamenti necessari e quantificabili per il benessere dei detenuti.
Le statistiche e le segnalazioni di malessere all’interno delle carceri non possono continuare a essere ignorate. Una riforma mirata è essenziale per costruire un sistema penitenziario più umano e consapevole delle topiche condizioni di vita, così da evitare il ripetersi di tragedie simili.
Ultimo aggiornamento il 28 Novembre 2024 da Sara Gatti