Tragico incidente nella natura: base jumper inglese di 33 anni trovato morto a Taibon Agordino

Tragico Incidente Nella Natura Tragico Incidente Nella Natura
Tragico incidente nella natura: base jumper inglese di 33 anni trovato morto a Taibon Agordino - Gaeta.it

Un tragico episodio ha scosso la comunità di Taibon Agordino, in provincia di Belluno, dove un base jumper inglese di 33 anni è stato trovato privo di vita. L'incidente, avvenuto durante un'attività di salto da una delle vette della zona, ha portato all'intervento immediato dei soccorritori, scatenando una serie di operazioni complesse per il recupero del corpo. Questo episodio mette in luce i rischi associati a questo sport estremo e il lavoro instancabile dei soccorritori alpini.

L’allerta e le operazioni di ricerca

L'allerta scatta dopo il lancio

La situazione è diventata critica quando tre amici del base jumper hanno lanciato l'allerta, preoccupati perché l'uomo non era atterrato insieme a loro dopo il lancio dalla cima della Quarta Pala di San Lucano. Dato il contesto di solitudine e rischi connessi al salto, l'immediata attivazione dei soccorritori è stata fondamentale. Gli amici, visibilmente angosciati, hanno fornito informazioni utili per l'avvio delle operazioni di soccorso.

La perlustrazione aerea e la scoperta del punto d'impatto

Dopo un primo tentativo di perlustrazione senza esito, il team dell'elicottero del Suem di Pieve di Cadore ha riesaminato i filmati girati dalla Gopro portata dagli amici. Grazie a queste registrazioni, sono riusciti a individuare il punto d'impatto dell'uomo, situato a circa 200 metri più in basso rispetto al punto di lancio.

Questo passaggio si è rivelato cruciale, poiché ha permesso di concentrare le ricerche in un'area specifica, migliorando le possibilità di recupero rapido. L'elicottero ha quindi imbarcato quattro tecnici del Soccorso Alpino di Agordo e ha lasciato il gruppo nelle immediate vicinanze del punto dove il base jumper aveva colpito la vegetazione.

Il recupero del corpo e le operazioni di soccorso

Il lavoro dei soccorritori in un ambiente difficile

Giunti sul posto, i soccorritori si sono calati in diverse zone nei dintorni del punto di impatto e hanno iniziato a perlustrarlo, trovando alcuni oggetti appartenenti al base jumper. Il lavoro in questi contesti è estremamente impegnativo, considerando il terreno impervio e le difficoltà di accesso alle aree più difficili da raggiungere.

L'elicottero ha effettuato ulteriori ricognizioni e, dopo una attenta ispezione, ha individuato il corpo dell'uomo tra gli alberi, a circa ottanta metri sotto il punto di impatto e sopra dei salti di roccia. La localizzazione del corpo è stato un ulteriore passo importante che ha consentito il recupero.

Le operazioni di recupero della salma

Per garantire la sicurezza durante le operazioni di recupero, un tecnico di elisoccorso è stato calato sul luogo del ritrovamento con l'ausilio del verricello. I soccorritori hanno provveduto a ottimizzare il recupero della salma, lavorando in sinergia per facilitare ogni fase dell’operazione. A supportare il tecnico nell’importante compito, sono stati elitrasportati altri due soccorritori provenienti da Agordo.

La barella contenente la salma è stata successivamente lasciata presso la Valle di San Lucano, dove le operazioni possono essere gestite con maggiore facilità. Questo tragico incidente offre una nuova riflessione sui rischi legati agli sport estremi e sull'impegno delle squadre di soccorso in situazioni di emergenza.

Il carico di lavoro dei soccorritori alpini

L'attività di soccorso in aumento quest'estate

Dall'inizio dell'anno, l'elicottero del Suem dell’Ulss Dolomiti ha effettuato oltre 800 missioni, con un balzo notevole in agosto, che ha visto il numero massimo di interventi di elisoccorso in un solo mese, toccando quota 211. In particolare, sono stati registrati sette giorni con oltre dieci interventi. Questa intensa attività evidenzia l'accresciuto bisogno di soccorsi in montagna durante il periodo estivo, quando le attività outdoor aumentano e, di conseguenza, anche i rischi.

I dati recenti sul soccorso in alta quota

Nei primi tre giorni di settembre, i soccorritori hanno già effettuato un totale di 19 interventi, segno che la stagione non mostra segni di rallentamento. Il secondo elicottero del servizio, Falco 2, ha svolto 152 missioni in meno di due mesi, un incremento rispetto ai 130 interventi dello scorso anno nello stesso periodo. Tra giugno e settembre, si sono registrati 20 decessi in quota, un dato che deve far riflettere sulla necessità di praticare sport estremi in condizioni di sicurezza e con la dovuta preparazione.

Google News Subscription Box
Seguici su Google News
Resta aggiornato con le ultime notizie 📰
Seguici ora!
Add a comment

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *