Un drammatico evento ha scosso la comunità di Treviso nella notte di sabato 7 settembre, quando Marco Carraretto, un giovane ciclista di soli 26 anni, ha perso la vita in un incidente stradale. La notizia ha suscitato una grande emozione tra gli abitanti della zona e ha riacceso il dibattito sulla sicurezza stradale, in particolare per i ciclisti, sempre più vulnerabili sulle strade. Carraretto, originario del comune di Carbonera, stava tornando a casa dopo il lavoro quando è stato travolto da un’auto, il cui conducente è risultato positivo all’alcol test. Le indagini sono già partite e la vicenda ha sollevato interrogativi su responsabilità e condotte più sicure per evitare simili tragedie.
La dinamica dell’incidente
La scena dell’impatto
L’incidente mortale è avvenuto lungo il viale Vittorio Veneto, una delle arterie principali della città di Treviso. Le immagini catturate dalle telecamere di sorveglianza mostrano l’impatto devastante, con Carraretto sbalzato per diverse decine di metri dall’auto, la cui conducente, un coetaneo originario di Catania, ha subito perso il controllo della situazione. I primi rilievi effettuati dalla polizia indicano un possibile comportamento imprudente da parte del ciclista, che potrebbe aver svoltato bruscamente a sinistra, provocando l’impatto con la vettura.
L’esito tragico e l’intervento dei soccorsi
L’incidente è avvenuto all’una e cinquantaquattro di notte. Il conducente dell’auto, visibilmente scosso dall’accaduto, ha prontamente allertato i soccorsi. Tuttavia, giunti sul posto, i sanitari non hanno potuto far altro che constatare l’avvenuto decesso del giovane, trovato nelle vicinanze di un fossato, accanto alla sua bicicletta. Subito dopo l’impatto, l’automobilista aveva percorso qualche centinaio di metri prima di rendersi conto della gravità della situazione e avvisare il 118.
Le indagini e le implicazioni legali
Fascicolo per omicidio stradale
A seguito dell’incidente mortale, la Procura di Treviso ha avviato un’indagine per omicidio stradale, contestando all’automobilista anche il reato aggravato dalla guida in stato di ebbrezza. Il tasso alcolemico registrato è stato di 1,30 grammi per litro, ben oltre il limite consentito. Franco e Anna Maria, i genitori di Marco Carraretto, si trovano nel dolore e nell’incredulità mentre tutta la comunità si stringe attorno a loro.
Prove e accertamenti in corso
Oltre ai sequestri della Peugeot 208 e della bicicletta del giovane ciclista, gli inquirenti stanno esaminando con attenzione le immagini delle telecamere di sorveglianza per ricostruire dettagliatamente la dinamica dell’incidente. Questo materiale potrebbe rivelarsi fondamentale per comprendere le circostanze in cui si è verificato il tragico evento e per stabilire eventuali responsabilità.
Un gesto di amore e speranza
La decisione della famiglia Carraretto
In un momento di profondo dolore, la famiglia di Marco ha preso una decisione che dimostra grande forza e altruismo: donare gli organi del giovane, offrendo così una possibilità di vita a chi ne ha necessità. Questa scelta altruistica rispecchia il profondo legame affettivo che univa Marco alla sua famiglia e rappresenta un gesto che può portare speranza in un momento di estrema tristezza.
La sicurezza stradale: un tema cruciale
Questo tragico incidente non è il primo di questo tipo. Solo poche settimane prima, un altro automobilista con un tasso alcolemico elevato aveva provocato un incidente a Viareggio, causando la morte di una donna di 46 anni. Questi eventi evidenziano l’urgenza di interventi più incisivi per garantire la sicurezza stradale, specialmente per i ciclisti, sempre più frequentemente coinvolti in incidenti.
La comunità di Treviso si unisce per onorare la memoria di Marco Carraretto, sperando che la sua perdita possa servire da monito per migliorare la sicurezza nella circolazione stradale e prevenire ulteriori tragedie.
Ultimo aggiornamento il 7 Settembre 2024 da Laura Rossi