Una serata di tensione si è consumata nel quartiere San Donato di Torino, dove un tentativo di furto ha ricordato le scene tipiche dei film d’azione. La notte del 9 febbraio 2025, tre uomini mascherati hanno preso di mira il Servizio per le Dipendenze di Corso Svizzera, cercando di appropriarsi di metadone, farmaco fondamentale nei percorsi di disintossicazione dalle dipendenze da oppiacei. Tuttavia, il colpo dei malviventi si è rivelato ben lontano dalle loro intenzioni iniziali, con un finale che ha sorpreso gli stessi autori.
Un colpo elaborato ma maldestro
I ladri, con un apparente piano ben congegnato, hanno deciso di utilizzare un furgone per sfondare il cancello del centro per le dipendenze. La loro prassi prevedeva di entrare nei locali dopo aver forzato una finestra, ma i dettagli della loro esecuzione si sono rivelati più complessi del previsto. Il trio si è diretto verso un armadietto in cerca del metadone, tuttavia, le scorte precedentemente disponibili erano già state spostate dagli operatori sanitari, lasciando l’armadietto desolatamente vuoto. Ciò ha mandato a monte i piani dei ladri, che hanno trovato solo documenti e una quantità irrilevante di sostanza.
La tempistica di questa irruzione è stata rapida, ma il loro gesto non è passato inosservato. Un sorvegliante del posto, attirato dai rumori sospetti generati durante l’operazione, ha immediatamente avvisato le autorità . La prontezza di questo intervento ha consentito alla polizia di accorrere sul luogo in pochi minuti, ma i ladri erano già scappati, lasciando dietro di sé il furgone, rubato poco prima e abbandonato in fretta.
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Le indagini subito attivate
Dopo l’accaduto, la Squadra Scientifica della polizia è intervenuta tempestivamente per raccogliere elementi utili per l’indagine. Le prime analisi del furgone e dei locali hanno mostrato segni di effrazione e tracce di sangue, elemento che potrebbe rivelarsi prezioso per identificare i ladri, grazie alle potenziali analisi del DNA. Lo scenario si complica ulteriormente, offrendo spunti per tracciare i responsabili di questo fallito tentativo di furto.
Metadone: un bene ambito e un potenziale pericolo
Il metadone, oggetto del desiderio di questi ladri, è un farmaco utilizzato nei programmi di trattamento per la dipendenza da eroina e altri oppiacei. La sua somministrazione deve avvenire sotto stretta supervisione medica e serve a stabilizzare i pazienti, riducendo il desiderio di sostanze stupefacenti e i sintomi di astinenza. Tuttavia, l’uso indiscriminato e non controllato di questo farmaco può dar luogo a effetti simili agli oppiacei, portando a potenziali abusi.
Questa dinamica ha reso il metadone un obiettivo attraente per malintenzionati, che cercano di arricchirsi attraverso il commercio illegale. Dagli ospedali ai centri di disintossicazione, i furti di metadone e di altri farmaci destinati alla cura delle dipendenze sono cresciuti negli ultimi anni, accentuando un allerta generale sulla sicurezza di questi luoghi.
Interrogativi sulla sicurezza dei centri per le dipendenze
L’episodio di Torino ha riacceso il dibattito sulla sicurezza dei centri per le dipendenze, essenziali nella lotta contro la tossicodipendenza. Queste strutture non solo forniscono trattamenti farmacologici, ma anche supporto psicologico e programmi di reinserimento sociale per i pazienti. È evidente che, a causa della natura dei servizi offerti, divengono bersagli per chi è in cerca di sostanze da rivendere.
Ci sono richieste crescenti di misure più robuste per garantire la sicurezza di questi centri, proteggendo tanto i pazienti quanto gli operatori. L’installazione di sistemi di sicurezza avanzati come telecamere a circuito chiuso e controlli di accesso più severi potrebbero essere misure efficaci per ridurre il rischio di eventi simili in futuro.
Nel mentre, le forze dell’ordine proseguono senza sosta nelle indagini per rintracciare i responsabili di questo clamoroso fallimento, sottolineando l’importanza di affrontare il fenomeno del mercato nero legato all’abuso di farmaci.