Tensione in piazza Carità a Napoli: scontri tra manifestanti e polizia durante il G7

Tensione in piazza Carità a Napoli: scontri tra manifestanti e polizia durante il G7

Scontri a Napoli durante una protesta contro il G7, con manifestanti che esprimono dissenso verso le politiche militari e il genocidio palestinese, mentre la polizia interviene per disperdere la folla.
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Tensione in piazza Carità a Napoli: scontri tra manifestanti e polizia durante il G7 - (Credit: www.ansa.it)

Nel cuore di Napoli, in una delle piazze più vivaci e frequentate dai turisti, si sono verificati scontri tra manifestanti contrari al G7 e le forze dell’ordine. Nonostante la pioggia e le condizioni meteorologiche avverse, un numeroso gruppo di manifestanti ha dato vita a una protesta accesa, esprimendo fermamente il proprio dissenso nei confronti del vertice internazionale.

La dinamica degli scontri

I manifestanti, molti dei quali aderenti a centri sociali e gruppi antagonisti, hanno avvicinato le forze di polizia utilizzando tre grandi manifesti di cartone come scudi. Questo approccio, visivamente impattante, ha avuto come obiettivo quello di coprire le proprie azioni nel lancio di oggetti, tra cui pietre e bottiglie. La polizia ha reagito in maniera tempestiva, impiegando fumogeni per disperdere la folla. In seguito, la situazione è degenerata con l’uso dei manganelli per cercare di contenere la protesta.

Durante questi momenti di conflitto, non si sono registrati feriti, sebbene alcune persone tra i manifestanti mostravano segni di sofferenza a causa dell’esposizione a fumogeni e lacrimogeni. Dopo alcuni minuti di tensione, i manifestanti hanno scelto di arretrare, rimanendo comunque presenti in piazza Carità, la quale era costantemente monitorata da un massiccio schieramento di polizia.

La testimonianza dei cittadini e dei turisti

La manifestazione ha attirato l’attenzione di molti cittadini e turisti, che si sono trovati a vivere una scena inaspettata e poco comune nel contesto della vivace vita napoletana. Nonostante la paura generata dagli scontri, molti passanti, anche stranieri, si sono presi il tempo di documentare la protesta, filmando o scattando foto con i propri telefonini. Questo comportamento ha sollevato interrogativi sulla percezione dei manifestanti e delle loro rivendicazioni, poiché il contrasto tra la vivacità della piazza e la brutale realtà dello scontro è apparso camuffato da un’atmosfera da “spettacolo”.

Le rivendicazioni dei manifestanti

I rappresentanti dei gruppi di protesta hanno successivamente dichiarato di considerare la mobilitazione come un successo. “Più di 2000 persone – hanno affermato in una nota ufficiale – si sono unite in piazza a Napoli per sfidare il dispositivo di sicurezza imponente imposto dalla Questura.” I manifestanti hanno evidenziato il loro forte desiderio di mostrare il repudio della città nei confronti della guerra e delle politiche militari dei governi coinvolti.

In particolare, si sono espressi contro il genocidio del popolo palestinese, asserendo che i ministri del G7 e il loro impianto bellico non sono benvenuti a Napoli. “Le vostre guerre – hanno ribadito i manifestanti – le ricacciamo indietro.” Le parole scelte evidenziano la determinazione di un movimento sociale giovanile che non intende fermarsi di fronte alla repressione, ma che anzi promette di lottare per le proprie convinzioni.

In questo contesto dinamico, la città di Napoli continua a dimostrarsi un palcoscenico di attivismo e contestazione, attirando l’attenzione non solo dei media, ma anche della comunità internazionale.

Ultimo aggiornamento il 19 Ottobre 2024 da Armando Proietti

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