Sveva sagramola è nota per la conduzione di Geo, il programma di Rai 3 dedicato all’ambiente, ai viaggi e alla sostenibilità. Dietro questo volto familiare si nasconde un percorso professionale che attraversa reportage internazionali e scelte personali profonde, come la maternità tardiva e la volontà di distinguersi da chi l’ha preceduta nel campo della divulgazione ambientale in tv. In un’intervista recente ha ripercorso questi momenti chiave della sua vita e carriera.
Il confronto con licia colò e la carriera di sveva sagramola
Laureata in scienze politiche, sveva sagramola ha iniziato la sua esperienza in RAI negli anni ’90 come inviata per programmi come Mixer e Viaggi nei luoghi del sacro. Ha realizzato reportage e documentari in america latina, asia e africa. Dal 1998 ha iniziato a condurre Geo, portando nel programma un taglio diverso rispetto a quello tradizionale. Per molto tempo la sua immagine è stata accostata a quella di licia colò, volto storico della divulgazione naturalistica in televisione. Questa situazione ha generato per anni un confronto non semplice. Molti spettatori la indicavano come “quella del programma di licia colò”, un’associazione che ha sentito come un peso. Poi, col tempo, ha mostrato apertura verso colò definendola una persona che le vuole bene.
Differenze di approccio tra due volti della divulgazione
La differenza tra le due è sostanziale: mentre licia colò basa il suo racconto sulla biologia, sveva sagramola si rifà a un approccio più antropologico. Di conseguenza, Geo si focalizza meno su aspetti naturalistici classici e più sulle storie e culture legate all’ambiente.
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La maternità tardiva e l’equilibrio tra lavoro e famiglia
Sveva ha raccontato di aver deciso di diventare madre solo a 45 anni, un cambiamento che ha rivoluzionato la sua routine. Per anni aveva pensato che la maternità non facesse per lei, ma l’esperienza si è rivelata una sorpresa senza ansie. La nascita della figlia ha ridisegnato modi e tempi di lavoro. Ha limitato gli spostamenti, tra cui i viaggi di approfondimento che avevano contraddistinto la sua carriera fino a quel momento.
Non esclude un ritorno in futuro, definendolo una possibile nuova “vita”. Il lavoro a Geo è diventato impegno quotidiano anche sul piano personale. Dopo la morte del padre, sveva sagramola ha deciso di presentarsi in studio il giorno dopo la tragedia, consapevole della responsabilità verso il pubblico e la squadra.
Difficoltà personali e determinazione
Ha parlato apertamente delle difficoltà incontrate nella vita privata, dalla separazione dei genitori a problemi familiari che hanno lasciato cicatrici. Ha sottolineato come “ogni persona si porta dietro fragilità diverse, ma abbia scelto di proseguire con determinazione”.
Il percorso tra reportage internazionale e conduzione televisiva
La lunga carriera di sveva sagramola nel giornalismo è cominciata nel campo del reportage internazionale. Ha girato diversi continenti con l’obiettivo di raccontare realtà lontane, spesso segnate da tematiche complesse che toccano sacro, tradizioni, ambiente e culture.
Un approccio umano alla conduzione
Questi elementi hanno contribuito a definire il suo approccio alla conduzione televisiva, meno focalizzato su dati scientifici e più attento agli aspetti umani e sociali. Dopo il passaggio al programma Geo, ha consolidato il suo ruolo come volto riconosciuto e affidabile per il pubblico che cerca informazione sul pianeta.
La sfida della conduzione è stata quella di mantenere vivo l’interesse degli spettatori, proponendo contenuti che vogliono raccontare più storie e meno solo natura da ammirare. Questo metodo ha dato una nuova veste a Geo, confermandolo come una finestra dedicata a conoscenze articolate e diversificate.
Gli anni trascorsi tra viaggi, interviste e dirette hanno costruito la figura di una giornalista che ha saputo mettere la sua esperienza personale al servizio di un format tv particolarmente seguito.
La scelta di non seguire modelli precostituiti, ma di sviluppare il proprio sguardo, ha segnato una differenza sostanziale con altre conduzioni. Anche la convivenza con la figura ingombrante di licia colò, più orientata all’aspetto biologico, non ha fermato la determinazione. Anzi, questo confronto ha certificato la volontà di imprimere una direzione più ampia e umana alla divulgazione ambientale.
Negli ultimi anni, con l’evolversi della sua vita privata, abbiamo visto una sveva sagramola capace di riportare in video autenticità, freschezza e impegno che superano i semplici confini della natura.
L’esperienza raccontata dall’intervista sottolinea come la vita e la professione si intreccino spesso in modi inaspettati, dando forma a un percorso segnato tanto dalle scelte personali quanto dalla disponibilità a mantenere un legame forte con lo spettatore. La figura di sveva sagramola resta oggi una delle più solide nel panorama della televisione dedicata all’informazione ambientale e ai temi sociali.