Successo per il Convivio Romani ad Atri: Cultura, Vino e Gastronomia in un Evento Unico

Successo per il Convivio Romani ad Atri: Cultura, Vino e Gastronomia in un Evento Unico

Atri ha ospitato un evento dedicato alla storia dell’alimentazione e del vino nell’antica Roma, con esperti che hanno esplorato tradizioni culinarie e vinicole, culminando in una degustazione multisensoriale.
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Successo per il Convivio Romani ad Atri: Cultura, Vino e Gastronomia in un Evento Unico - Gaeta.it

Atri, città storica nota per le sue radici romane, ha ospitato un evento che ha attratto un pubblico numeroso, superando le cento presenze. L’incontro, organizzato da Vinum Hadrianum, ha offerto un affascinante viaggio nella storia dell’alimentazione e del vino nell’antica Roma. La serata ha visto la partecipazione di esperti e docenti del settore, pronti a svelare segreti e curiosità di un passato che ancora oggi influenza la nostra cultura culinaria.

Il Convivium: Un Viaggio nei Sapori Romani

“Convivium, sapori e gusti dell’epoca romana” ha incantato gli ospiti con un format che ha saputo abbinare cultura, storia e enologia. La chiesa di Sant’Agostino è stata il palcoscenico ideale per questa serata, nel corso della quale il pubblico ha potuto immergersi in un’epoca lontana, esplorando l’importanza dei cibi e dei vini nel contesto storico romano. Grazie alla narrazione coinvolgente dei relatori, gli ospiti hanno potuto apprendere non solo delle abitudini culinarie degli antichi romani, ma anche delle tecniche vinicole che affondano le radici nei secoli passati.

Mauro Serafini, docente universitario di Alimentazione e Nutrizione Umana, ha aperto la serata condividendo conoscenze sull’alimentazione di epoche remote. Ha illustrato come gli antichi romani sfruttassero sapientemente le spezie, non solo per esaltare i sapori, ma anche per migliorare la qualità nutrizionale dei pasti. Serafini ha tracciato un interessante parallelismo tra le pratiche nutrizionali antiche e le continue ricerche di un’alimentazione sana e gustosa. I suggerimenti emersi dal suo intervento, come l’inclusione di insalate e verdure nei pasti, hanno richiamato l’attenzione sull’importanza di un’alimentazione equilibrata anche nel contesto attuale, riflettendo sulle abitudini dei centenari abruzzesi.

L’Enogastronomia Romana: Un Patrimonio da Scoprire

Leonardo Seghetti, esperto di cultura enogastronomica, ha condiviso la sua vasta conoscenza riguardo ai metodi vinicoli antichi e al loro impatto sul vino moderno. Ha rivelato che l’antico trebulanum era il precursore dei vini contemporanei e ha enfatizzato l’importanza del giusto abbinamento tra cibo e vino, una pratica ben radicata nella tradizione romana. Columella, un noto scrittore dell’epoca, fu tra i primi a classificare gli oli, evidenziando la ricchezza culturale legata all’enogastronomia.

Seghetti ha sottolineato che il vino non è solo una bevanda, ma un simbolo della cultura e dell’identità del territorio. Ha richiamato l’attenzione sull’importanza di un consumo consapevole, mettendo in evidenza che il vino rappresenta un legame con la tradizione e il patrimonio culturale, essenziale per il futuro del settore.

Antropologia e Vino: Un Legame Antico e Complesso

Un intervento stimolante è stato quello di Ernesto Di Renzo, antropologo dell’Università di Roma Tor Vergata. Il suo intervento ha tracciato un percorso dalla Grecia antica a Roma, esplorando l’evoluzione del vino come bevanda sacra e come elemento di socializzazione. Di Renzo ha descritto come i romani abbiano integrato l’uso terapeutico e gastronomico del vino nella loro cultura, dimostrando come il piacere fosse un aspetto centrale nel consumo di vino.

L’antropologo ha anche fatto riferimento alla marginalizzazione delle donne nel contesto vitivinicolo dell’epoca romana, evidenziando come la partecipazione femminile sia un fenomeno relativamente recente. Ha distillato dati storici, come l’editto di Domiziano che impose restrizioni alla viticoltura, e la successiva revoca fatta dall’imperatore Probo, che evidenziò l’importanza della viticoltura come simbolo di sviluppo e stabilità.

Un’Esperienza Multisensoriale: Degustazione e Condivisione

La serata è stata arricchita dalla presenza di Adua Villa, una nota giornalista e sommelier, che ha portato un tocco di poesia e passione al racconto del vino. Moderato da Eleonora Lopes, l’incontro ha visto anche la partecipazione di Angela Ippoliti, Piero Pavone e Marta Lupoletti, tutti coinvolti nella realizzazione e promozione dell’evento. La chiusura è avvenuta presso Palazzo Sorricchio con una degustazione di vini abbinati a finger food preparati da Gianni Dezio, portando a termine una serata ricca di storia, cultura e convivialità.

Vino e cultura si confermano quindi come elementi inscindibili, capaci di raccontare storie, tradizioni e valori che affondano le radici nel passato ma che continuano a vivere nel presente.

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