L’economia circolare si conferma un tema centrale per università, cittadini e imprese, come dimostra la seconda edizione di Circular Spring, il concorso promosso dall’università Parthenope di Napoli. L’evento ha coinvolto studenti in proposte concrete per ridurre sprechi e valorizzare le risorse, tutto inserito nella Giornata nazionale della Bioeconomia che sottolinea la necessità di un approccio più responsabile verso l’ambiente.
Progetti concreti degli studenti per limitare rifiuti e consumi
Gli studenti dell’università Parthenope hanno presentato varie idee che puntano a trasformare vecchi elettrodomestici e oggetti di uso quotidiano in risorse da riutilizzare. Il recupero e la riparazione sono stati temi ricorrenti per diminuire la quantità di rifiuti, in particolare i RAEE . Altri progetti hanno preso in esame la riduzione dei consumi di acqua e lo spreco alimentare, temi particolarmente attuali nel contesto della sostenibilità.
Attenzione alla tracciabilità degli alimenti e alla carne
Non solo attenzione ai rifiuti, ma anche alla tracciabilità degli alimenti, con un focus specifico sulla carne. Si punta infatti a favorire consumi più consapevoli e a limitare l’impatto ambientale legato agli allevamenti intensivi. Le proposte cercano di coinvolgere diversi soggetti, dai cittadini alle imprese fino agli enti pubblici, per creare un modello condiviso di gestione sostenibile delle risorse.
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Intervento del rettore garofalo e il ruolo dell’ateneo
Durante l’evento, il Rettore Antonio Garofalo ha sottolineato l’importanza di temi come economia circolare e sostenibilità per la crescita del territorio e dell’intero Paese. Ha evidenziato come negli ultimi anni si siano moltiplicati gli investimenti in questi ambiti, segno che l’attenzione verso un futuro più verde cresce nelle istituzioni e nelle imprese.
L’università Parthenope si distingue anche per le sue due cattedre Unesco dedicate alla sostenibilità: una focalizzata su ambiente, risorse e sviluppo sostenibile, l’altra sulle dinamiche economiche del Mediterraneo in prospettiva green. Questi centri di studio rappresentano un punto di riferimento per la ricerca e la diffusione di pratiche che puntano a ridurre l’impatto ambientale e a promuovere un’economia meno dipendente dalle risorse fossili e più attenta al territorio.
Progetti finalisti di circular spring e la vittoria di circolab
Tra le idee presentate, ha vinto il contest Circolab – riusa, ripara, riduci, un’applicazione pensata per guidare gli utenti nella riparazione di elettrodomestici. Lo scopo è ridurre i RAEE attraverso una cultura che favorisca il riuso, evitando lo smaltimento precoce e contribuendo così a salvaguardare l’ambiente e a contenere i costi economici per gli utenti.
Altri progetti finalisti del concorso
Altri tre progetti hanno completato la rosa dei finalisti. Ecoradar si occupa della localizzazione dei rifiuti in città e promuove una community attiva che partecipa a giornate dedicate alla pulizia collettiva, coinvolgendo cittadini e gruppi organizzati. Mea-Trace propone un sistema di tracciabilità per la carne, volto a limitare il consumo dei prodotti provenienti da allevamenti intensivi. Infine, Trashformo mette in collegamento cittadini, enti e aziende che segnalano aree degradate con lavoratori pronti a intervenire per il loro ripristino.
dal PartheKnow Mag al dibattito su inclusione e sostenibilità urbana
Nel corso della mattinata è stata presentata anche la rivista scientifica dell’università, PartheKnow Mag, dedicata ai temi ambientali e all’economia circolare, evidenziando il contributo delle innovazioni tecnologiche. Il giornale viene diretto dal professor Luigi Moschera e coordinato dalla giornalista Fiorella Anzano e si propone di diffondere conoscenze utili su sfide ecologiche emergenti.
Confronto finale sulla cultura della sostenibilità in città
L’evento si è concluso con un dibattito sul valore della cultura della sostenibilità nel contesto urbano con la partecipazione di figure accademiche come il Prorettore Vicario Francesco Calza, il Prorettore alla Didattica Enrico Marchetti e Massimiliano Agovino, direttore del Centro di Ricerca sulle disuguaglianze ambientali. Il confronto ha esaminato come rafforzare la cooperazione tra università, enti e cittadini per affrontare le disuguaglianze legate all’ambiente nelle città e dare risposte concrete a problemi di degrado e inquinamento.
“È fondamentale lavorare insieme per un futuro più sostenibile e inclusivo,” hanno sottolineato i partecipanti.