Stromboli: tre anni dopo il rogo, il territorio cede e la comunità lancia l’allarme a causa delle frane

Stromboli: tre anni dopo il rogo, il territorio cede e la comunità lancia l’allarme a causa delle frane

La situazione ambientale di Stromboli resta critica a tre anni dall’incendio, con smottamenti frequenti causati dalla mancata manutenzione dei corsi d’acqua e ritardi negli interventi che mettono a rischio la popolazione.
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A tre anni dall’incendio, Stromboli affronta gravi problemi ambientali e idrogeologici dovuti alla mancata manutenzione del territorio, con rischi crescenti per la popolazione locale. - Gaeta.it

La situazione ambientale di stromboli resta critica a tre anni dall’incendio che ha colpito l’isola. Le piogge ormai provocano smottamenti frequenti, mettendo in difficoltà la popolazione locale. Il territorio sta modificando la sua conformazione e i residenti denunciano ritardi negli interventi di manutenzione e prevenzione che aggravano i rischi quotidiani.

Le conseguenze immediate sul terreno dopo l’incendio di stromboli

L’incendio che ha devastato stromboli ha causato mutamenti profondi nella struttura del terreno. Dopo il rogo, molte aree hanno perso la copertura vegetale originaria e i nuovi alberi cresciuti non sono in grado di trattenere il suolo con la stessa efficacia delle piante precedenti. Alberto Bougleux, regista e curatore del museo del cinema sull’isola, che conosce bene questo territorio avendo una relazione con stromboli da oltre cinquant’anni, spiega che le piogge provocano smottamenti perché gli alberi più giovani hanno cambiato la forma e l’assetto del terreno. Il rischio di frane si accentua, soprattutto nelle zone colpite dall’incendio. Le colate di detriti scivolano lungo i pendii ogni volta che si verificano precipitazioni intense, modificando ulteriormente il paesaggio e creando potenziali pericoli per le persone e le abitazioni.

Un danno ambientale con ripercussioni sociali

Questa instabilità si presenta con una frequenza maggiore rispetto al passato, evidenziando un danno che sembra non rimarginarsi. Il cambiamento della copertura boschiva ha alterato il naturale equilibrio, lasciando terra esposta agli agenti atmosferici. Non si tratta solo di un problema ambientale ma di una minaccia concreta per chi vive sull’isola, dove il rischio idrogeologico rappresenta una costante, aggravata dalla situazione attuale. Gli abitanti vivono dunque sotto pressione continua poiché eventi meteorologici ordinari scatenano movimenti franosi e smottamenti.

La risposta e la resistenza della comunità locale

Nonostante i pericoli, la popolazione di stromboli mostra una notevole capacità di adattamento e reazione. La vita sull’isola è sempre stata segnata da una convivenza stretta con i rischi ambientali, data la sua natura vulcanica e l’esposizione a eventi naturali difficili da prevenire. Alberto Bougleux sottolinea però che questa situazione mette a dura prova gli abitanti, sottintendendo che la resistenza umana raggiunge ormai un limite.

Gli isolani da tempo chiedono aiuto e interventi più rapidi per garantire la sicurezza. La tendenza a fare appello senza risposte immediate alimenta un senso di frustrazione generale. L’attenzione delle istituzioni non manca del tutto, ma i tempi con cui avvengono le operazioni di manutenzione e prevenzione sono giudicati troppo lenti rispetto alla necessità. La percezione è che questa lentezza non si adatti ai bisogni reali dell’emergenza, lasciando la popolazione in balia di ulteriori problemi.

Sfiducia e isolamento

In particolare, Bougleux denuncia una crescente sfiducia, segno che l’isolamento e il rischio diventano difficili da gestire quando manca una risposta tempestiva. Gli abitanti percepiscono di non poter contare su un sostegno concreto in momenti cruciali. A peggiorare il quadro, la mancanza di programmazione preventiva e di interventi tempestivi sul territorio incide negativamente sulla sicurezza e sulla qualità della vita di tutti i giorni.

La mancata manutenzione dei corsi d’acqua come causa principale del dissesto

Il presidente della proloco dell’isola, rosa oliva, ribadisce la gravità della situazione puntando il dito contro l’assenza di interventi sui corsi d’acqua e sulla gestione del territorio. Da anni la comunità locale denuncia l’inadeguatezza delle misure di prevenzione volte a contenere i rischi idrogeologici. Gli ultimi eventi confermano le loro previsioni e mettono in evidenza le conseguenze della mancanza di manutenzione.

L’assenza di pulizia e sistemazione dei canali e dei reticoli naturali che drenano le acque piovane amplifica l’effetto delle piogge, favorendo l’innesco di frane e allagamenti. L’acqua non riesce più a scorrere con regolarità, si accumula e apre nuovi varchi nel terreno ormai instabile. La denuncia di rosa oliva fa capire che l’incuria prolungata ha provocato una situazione di peggioramento progressivo, rendendo ormai difficile una gestione delle criticità che si presenta più urgente che mai.

L’urgenza di interventi tempestivi

Molti abitanti osservano come la situazione avrebbe potuto essere contenuta con interventi regolari e capillari sui canali e sulle zone più vulnerabili. Nonostante le richieste, non si è mossa una risposta concreta, e questo alimenta l’allarme riguardo ai prossimi mesi, in cui piogge abbondanti potrebbero causare nuovi danni. La gestione del territorio resta dunque un elemento centrale, e l’assenza di azioni preventive si paga con l’aumento di problemi per la popolazione e per la sicurezza dell’intera isola.

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