Nel 2007 la città di Garlasco venne scossa dall’omicidio di Chiara Poggi. L’evento, rimasto segnato da misteri e sospetti, coinvolse indirettamente anche le due sorelle Cappa, Stefania e Paola, note come le ‘gemelle K‘. Oggi, a quasi 18 anni da quei fatti, Stefania, divenuta avvocata specializzata in diritto sportivo, racconta cosa si celava dietro la diffusione di una foto che le ritraeva insieme alla vittima. Il gesto, molto discusso, è al centro di nuove indagini e riflessioni sulla vicenda. Questo articolo ripercorre quel momento, le motivazioni e le conseguenze vissute dalle due sorelle.
Il contesto della foto e l’esposizione mediatica dopo l’omicidio
La mattina del 14 agosto 2007, poco dopo il ritrovamento del cadavere di Chiara Poggi nella villetta di via Pascoli a Garlasco, diversi giornalisti si radunarono davanti alla casa delle sorelle Cappa, punto di riferimento per gli zii della vittima, Giuseppe e Rita Poggi. Poiché gli stessi zii non avevano fotografie aggiornate di Chiara, perché non potevano entrare nella loro abitazione, chiesero a Stefania e Paola di fornire qualche immagine per i media.
Quel giorno venne scelta una foto particolare: una composizione che univa un ritratto sorridente di Chiara con un’immagine delle due sorelle vestite di rosso. Stefania Cappa ha spiegato in un verbale del febbraio 2008 che la richiesta da parte degli zii fu chiara e precisa: “niente foto che ritraessero chiara insieme ad alberto, il fidanzato della vittima.” Per questo motivo, dal momento che le foto di Chiara erano vecchie e frammentarie, fu deciso di realizzare un fotomontaggio da mostrare ai giornalisti ancora presenti davanti alla casa.
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Le sorelle portarono la foto davanti al cancello di via Pascoli, dove furono riprese e intervistate da diversi reporter. I media diffusero rapidamente quella immagine, che però suscitò molte reazioni contrastanti nella comunità locale e sui social. Le due ragazze subirono un’ondata di critiche e sospetti non supportati da prove, entrando così in una luce mediatica difficile da gestire.
La versione di stefania cappa sulla scelta della foto e le indicazioni degli zii
Stefania Cappa ha fornito dettagli specifici sullo svolgimento di quegli eventi in un interrogatorio rilasciato ai carabinieri. La mattina successiva al delitto, già dalle 7, i giornalisti stavano davanti a casa loro. Gli zii di Chiara – non potendo contare su immagini della nipote più recenti – si appoggiarono proprio alla casa delle sorelle Cappa per gestire i contatti con la stampa.
Stefania racconta che lei e la sorella avevano foto piuttosto datate di Chiara: qualche scatto della cresima, momenti in famiglia, e immagini di vacanze al mare, risalenti a qualche anno prima. Per questo motivo venne pensata la fusione di due fotografie, una di Chiara e una delle due sorelle, così da ottenere un’immagine che potesse rappresentare la vittima ma senza infrangere il divieto degli zii di mostrare Chiara insieme ad Alberto.
Non è chiaro se fosse stata comunicata agli zii l’intenzione di realizzare un fotomontaggio, ma, dopo aver preparato l’immagine, le zie di Chiara accolsero positivamente il risultato, dando l’ok per la diffusione. Questa scelta avrebbe dovuto giustificare l’assenza di foto ufficiali rimpiazzandole con un’immagine simbolica ma rispettosa delle richieste parentali.
L’accoglienza mediatica e la vicenda delle ‘gemelle K’
La presentazione di quella foto pose le gemelle Cappa sotto i riflettori con un’attenzione mediatica intensa. La loro immagine, accostata a quella di Chiara Poggi, restò impressa nel racconto del delitto e alimentò dibattiti che durano tuttora. Anche perché le sorelle, pur coinvolte dalla cronaca, non sono mai state formalmente indagate per quanto accaduto nel 2007.
Il clamore intorno alla vicenda e al loro ruolo ha portato a un costante stato di ostilità da parte di una parte dell’opinione pubblica, soprattutto nel mondo social, mentre dalle indagini ufficiali non emersero elementi contro di loro. Le gemelle K hanno dovuto affrontare un bilancio personale e pubblico assai complesso, fatto di diffidenza e rumor, senza che vi fosse una concreta giustificazione giudiziaria.
Oggi, a distanza di quasi un ventennio, Stefania si esprime pubblicamente per chiarire quei passaggi e spegnere le incomprensioni legate alla diffusione di quella immagine. Il gesto fu dettato da una necessità contingente e dal rispetto delle indicazioni degli zii. Le sue parole incidono sul contesto storico del caso e contribuiscono a reinquadrare la loro presenza nelle vicende legate al delitto di Garlasco.
La nuova attenzione sull’omicidio poggi nel 2025
L’omicidio di Chiara Poggi resta uno dei casi di cronaca più seguiti nelle vicende italiane recenti. Non a caso anche nel 2025 emerge una nuova inchiesta che porta nuovamente sotto i riflettori protagonisti e circostanze finora poco chiarite. Tra questi, spicca la figura delle gemelle Cappa e il ruolo che hanno avuto in quel passaggio mediatico iniziale.
La rinnovata attenzione coincide con un interesse giudiziario volto a riesaminare fatti, testimonianze e moventi dell’estate 2007. La diffusione di dettagli inediti, come le dichiarazioni di Stefania, può aiutare a ricostruire in modo più preciso quanto successo. Sia gli inquirenti sia l’opinione pubblica guardano oggi con occhi diversi a quelle immagini e alle relazioni personali che si intrecciarono nel dramma di Garlasco.
Entrambi i punti di vista – giuridico e mediatico – riflettono un quadro complesso, dove la verità cerca ancora faticosamente la sua strada. Il ruolo di tutti coloro che hanno avuto qualche legame con Chiara diventa quindi cruciale per chiarire ogni aspetto rimasto oscuro. La storia della foto delle gemelle K rappresenta un tassello di questo percorso, tra emozioni, strategie e dichiarazioni difficili da dimenticare.