Spesa sociale in Basilicata: in crescita ma qualità dei servizi resta una sfida

Spesa sociale in Basilicata: in crescita ma qualità dei servizi resta una sfida

La Basilicata, nonostante un aumento della spesa sociale pro capite, si colloca al 19° posto nel Welfare Index italiano, evidenziando una disconnessione tra investimenti e qualità dei servizi offerti.
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Spesa sociale in Basilicata: in crescita ma qualità dei servizi resta una sfida - Gaeta.it

La Basilicata presenta una situazione interessante nel panorama del welfare italiano. Sebbene la spesa sociale pro capite registri valori superiori alla media nazionale, la qualità dei servizi rimane insoddisfacente. Questo è quanto emerge dall’analisi condotta dal Centro studi della Cisl lucana, il quale ha discusso le nuove tendenze nel suo periodico “Congiunture“. Nel contesto del 2024, la regione si posiziona al 19° posto per qualità del welfare territoriale, facendo solo meglio della Campania e della Calabria.

Spesa sociale pro capite in aumento

Nel 2023, la spesa sociale pro capite nei comuni della Basilicata ha raggiunto i 128 euro, segnando un incremento significativo rispetto ai 95 euro del 2019. Questo aumento di circa il 35% è attribuibile in gran parte all’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza , che ha portato nuovi fondi agli enti locali. La Basilicata si avvicina così a regioni del Nord, superando in spesa media il dato dell’Emilia-Romagna, che si attesta a 123 euro. Tuttavia, nonostante questi miglioramenti nei numeri della spesa, la regione si posiziona al 19° posto nel Welfare Index, evidenziando una discrepanza tra investimenti e risultati ottenuti.

Comparazione con altre regioni italiane

La questione della qualità dei servizi offerti in Basilicata diventa ancora più interessante se messa a confronto con altre regioni. Mentre la Basilicata ha un livello di spesa che si allinea con quello di molte zone del Nord, le performance in termini di risultati e qualità dei servizi rimangono inadeguate. L’Emilia-Romagna, ad esempio, sebbene spenda meno pro capite, occupa il secondo posto nel Welfare Index, suggerendo che la semplice spesa non è sinonimo di efficacia. Questo scenario pone interrogativi su come le risorse vengono gestite e se gli approcci attuali rispondano realmente ai bisogni della popolazione.

Criticità nei servizi e sugli indicatori di risultato

Luana Franchini, responsabile del Centro studi della Cisl, ha messo in luce l’apparente paradosso tra l’aumento della spesa e la scarsa qualità dei servizi. Non si può ridurre la problematica a una semplice carenza di risorse; i dati mostrano che, grazie al Pnrr e ai fondi riservati alle regioni del Sud, la spesa sociale è aumentata. Tuttavia, questo fatto non si traduce necessariamente in un miglioramento della qualità dei servizi erogati. Anzi, restano forti le critiche riguardo agli indicatori di risultato e all’efficacia delle prestazioni, che appaiono stagnanti. Le difficoltà riscontrate nel garantire un servizio adeguato sono una chiara manifestazione della necessità di una revisione dei metodi di attuazione della spesa sociale.

La Basilicata si trova quindi di fronte a una sfida significativa: affinare la propria capacità di trasformare le risorse finanziarie disponibili in servizi di alta qualità per i cittadini. Il miglioramento della qualità del welfare non può prescindere da un’analisi accurata di come spendere questi fondi in modo strategico e innovativo.

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