L’olio extravergine d’oliva italiano si prepara a entrare in una nuova era, caratterizzata da un impegno del Governo verso l’implementazione di un Sistema di Qualità Nazionale. Questo progetto ha come obiettivo principale l’innovazione del concetto di qualità sostenibile del prodotto, attraverso una sinergia tra il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, il Ministero dell’Università e della Ricerca, Crea e il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria. La risoluzione approvata dalla Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati rappresenta un passo fondamentale per il riconoscimento ufficiale della sostenibilità nell’olio EVO.
L’impegno del governo e la certificazione della sostenibilità
Nei dibattiti recenti, i deputati Raffaele Nevi e Alessandro Caramiello hanno messo in evidenza l’importanza di dotare il settore olivicolo di standard certi in materia di sostenibilità. La necessità concreta di una certificazione di sostenibilità viene sottolineata dall’articolo 224-ter della legge 18 luglio 2020, n. 77, che funge da base giuridica per incentivare tali misure. Questa certificazione di sostenibilità non solo si fa carico di migliorare la trasparenza verso il consumatore, ma rappresenta anche un’opportunità per fare crescere l’intero settore olivicolo-oleario italiano nella competitività internazionale.
Alessia Zucchi, amministratore delegato dell’Oleificio Zucchi di Cremona, ha espresso il supporto dell’azienda per questa iniziativa, evidenziando che l’adozione di misure efficaci per sostenere il settore è un passo indispensabile per la crescita. A testimoniare la necessità di tale sistema, Zucchi ha citato uno studio sulla sostenibilità condotto con il coinvolgimento di tutta la filiera, sottolineando che l’adeguatezza di una certificazione ministeriale sarebbe fondamentale per rispondere alle esigenze di chiarezza dei consumatori.
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Un nuovo standard per qualità e trasparenza
L’idea di un Sistema di Qualità Nazionale si inserisce in un contesto più ampio che non entra in conflitto con le certificazioni DOP, IGP e biologiche, ma desidera costituire un valore aggiunto per il prodotto italiano. La proposta, ora in fase di manifestazione grazie al consenso di tutti i gruppi politici in Parlamento, mira a stabilire parametri oggettivi che consentano a produttori e consumatori di agire con maggiore consapevolezza.
Zucchi evidenzia l’interesse crescente dei consumatori verso questioni di sostenibilità e tracciabilità. La fiducia, secondo l’amministratore delegato, è un elemento cruciale nella scelta degli oli da olive, e un marchio di certificazione ufficiale potrebbe rappresentare una rassicurazione per chi acquista, stabilendo chiari criteri di riferimento.
Conclusioni sul futuro dell’olio extravergine d’ oliva
Il cammino verso l’implementazione del Sistema di Qualità Nazionale è già stato avviato, e il settore guarda a questo progetto con piuttosto ottimismo. L’impegno del Governo è ora atteso con attenzione dalle aziende e da tutti i professionisti del settore che da tempo auspicano un riconoscimento ufficiale della qualità sostenibile. Le politiche futuri, una volta attuate, potrebbero promuovere un ulteriore sviluppo del mercato dell’olio extravergine, rafforzando non solo l’immagine del prodotto, ma anche la competitività di un settore che mira a distinguersi per qualità e rigore.