Smantellato un traffico di droga: cinque arresti tra Como e Balcani

Smantellato un traffico di droga: cinque arresti tra Como e Balcani

La Guardia di Finanza di Como smantella una rete di traffico di droga tra la provincia e i Balcani, arrestando cinque individui e sequestrando sostanze stupefacenti e denaro contante.
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Smantellato un traffico di droga: cinque arresti tra Como e Balcani - Gaeta.it

L’operazione della Guardia di Finanza di Como ha portato alla luce un’importante rete di traffico di sostanze stupefacenti tra la provincia comasca e i Balcani. Negli ultimi giorni, la Procura della Repubblica di Como ha notificato ai presunti membri di questa organizzazione l’avviso di conclusione dell’indagine preliminare, gettando luce su un’attività illecita ben radicata e strutturata.

Le indagini che hanno svelato il traffico

L’indagine condotta dalla Guardia di Finanza ha preso avvio nel dicembre del 2022, quando un giovane di 25 anni, di nazionalità albanese, fu arrestato mentre stava vendendo dosi di cocaina in un parcheggio di un centro commerciale vicino al valico doganale di Ponte Chiasso. Da quel momento, gli inquirenti hanno monitorato e documentato le attività sospette di quanto accadeva nella zona, riuscendo a mettere insieme informazioni cruciali su come l’organizzazione operasse.

Durante l’indagine, gli agenti hanno effettuato numerosi controlli e sorveglianze, riuscendo a raccogliere prove sufficienti per procedere al fermo di cinque individui sorpresi in flagranza di reato. Questo porta il numero complessivo degli arresti a cinque, a testimonianza dell’efficacia delle operazioni condotte dalle forze dell’ordine. L’attività di spaccio si rivelava particolarmente attiva, con oltre 29mila euro in contante, mezzo chilogrammo di cocaina e un motociclo sequestrati, tutti beni cruciali per interrompere l’attività dell’organizzazione.

Le modalità operative della rete

Gli inquirenti hanno scoperto che i membri del gruppo avevano creato una rete ben organizzata per gestire il traffico di droghe. Utilizzavano diversi bed & breakfast a Como come basi operative, segno di una pianificazione attenta. Gli spacciatori noleggiavano auto per spostamenti rapidi e si servivano di utenze telefoniche intestate a persone inesistenti, creando così un ulteriore strato di difficoltà per le forze dell’ordine nel rintracciarli.

Le vendite delle sostanze venivano effettuate in vari luoghi: non solo nei ristoranti e nei bar, ma anche direttamente a domicilio e nei luoghi di lavoro dei clienti. Sul loro elenco di clienti figuravano imprenditori, professionisti e studenti residenti a Como, mostra evidente della portata di questa attività illecita. Ironia della sorte, il nome dell’operazione, “Lario Delivery”, rifletteva l’approccio apparentemente professionale e discreto che gli spacciatori tentavano di mantenere. Per non destare sospetti, gli spacciatori si presentavano sempre ben vestiti e curati.

Misure di sicurezza e responsabilità condivise

Nel corso dell’inchiesta, è emerso che i titolari dei bed & breakfast coinvolti sono stati segnalati alla Questura di Como per violazioni delle norme di pubblica sicurezza. La loro responsabilità è inattaccabile, poiché non hanno segnalato i nominativi dei loro ospiti, contribuendo di fatto alla facilità con cui l’organizzazione ha potuto operare nel territorio.

Le autorità ora stanno cercando di fare chiarezza su eventuali complici o ulteriori rete di supporto, approfondendo i legami tra gli spacciatori e altre realtà commerciali in città. La lotta contro lo spaccio di sostanze stupefacenti continua a rappresentare una sfida significativa, e questo intervento dimostra l’impegno delle forze dell’ordine nel contrastare fenomeni di criminalità organizzata.

Sotto il monitoraggio costante delle autorità, il futuro di Como appare sempre più vigile nei confronti di tali attività illecite, segno che la giustizia non si ferma e l’obiettivo è ripristinare la sicurezza all’interno della comunità.

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