Slow Fish 2025 a genova: vent'anni di impegno per la pesca sostenibile e il dialogo con il mare

Slow Fish 2025 a genova: vent’anni di impegno per la pesca sostenibile e il dialogo con il mare

Slow Fish 2025 al Porto Antico di Genova promuove la pesca sostenibile e la tutela del mare, coinvolgendo Slow Food Italia, Regione Liguria, Fondazione Carige e Camera di commercio di Genova in eventi culturali e istituzionali.
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Slow Fish 2025 a Genova promuove la pesca sostenibile e la tutela del mare, valorizzando tradizioni, innovazione e responsabilità ambientale attraverso eventi, incontri e collaborazioni istituzionali. - Gaeta.it

Slow Fish, la manifestazione dedicata al mare e alla pesca responsabile, ha aperto i battenti al Porto Antico di Genova l’8 maggio 2025, con una lunga serie di eventi che proseguiranno fino all’11. L’appuntamento, organizzato da Slow Food Italia con il patrocinio del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste e la Regione Liguria, mette in primo piano le sfide ambientali e sociali legate ai nostri mari e alle comunità di pescatori.

La pesca sostenibile tra tradizione e sfide contemporanee

Da due decenni Slow Fish accompagna il dibattito sul futuro della pesca, soprattutto quella costiera, ancora radicata in tradizioni familiari che coinvolgono migliaia di persone nel Mediterraneo. Barbara Nappini ha ricordato che la piccola pesca con imbarcazioni di dimensioni ridotte forma l’83% della flotta e impiega circa 127 mila addetti in Italia. Queste realtà sono un pilastro economico e culturale per molte comunità.

Il filo conduttore è la sostenibilità, tema cruciale vista la crisi climatica, l’inquinamento e la gestione spesso inefficace degli stock ittici. Slow Fish richiama la necessità di modelli di pesca che guardino al lungo termine, non solo a profitti immediati. Un’attenzione particolare è rivolta alle attività complementari alla pesca, come l’acquacoltura sostenibile, che possono rappresentare un supporto economico e un incentivo per le nuove generazioni. L’evento vuole spingere verso scelte responsabili che mantengano viva la tradizione senza sacrificarla a dinamiche insostenibili.

La voce del mare all’apertura ufficiale

Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia, ha sottolineato l’importanza del rapporto diretto tra pescatori e cittadini, al centro della filosofia di Slow Fish da venti anni. Nel suo discorso all’arena Slow Fish Masaf, ha evidenziato come oggi più che mai si debba dare attenzione non solo alla pesca ma al mare in senso ampio, risorsa fondamentale per la vita di tutti. Ha ricordato come il mare produce circa il 50% dell’ossigeno che respiriamo e ha criticato l’atteggiamento di sfruttamento senza limiti, che rischia di compromettere il futuro. Questo evento punta anche a riattivare una consapevolezza che troppo spesso è venuta meno, specialmente nelle grandi città dove il mare resta lontano.

La manifestazione di Genova propone molte attività: degustazioni di prodotti del mare, laboratori del gusto, eventi per famiglie, conferenze e uno spazio dedicato a produttori provenienti da tutta Italia. Il mercato ospita oltre ottanta produttori, garantendo un contatto diretto con chi lavora quotidianamente per tutelare l’equilibrio tra pesca e ambiente marino. È un’occasione concreta di scambio e crescita culturale, non solo gastronomica.

Ambiente, responsabilità personale e politica: le parole di carlo petrini

Il fondatore di Slow Food, Carlo Petrini, ha offerto una riflessione puntuale sui cambiamenti avvenuti in questi anni riguardo alla sensibilità ambientale. Ha confrontato la situazione attuale con quella di due decenni fa, ricordando che l’overshoot day in Italia è anticipato al 5 maggio 2025, un segnale che le risorse del pianeta vengono consumate troppo rapidamente. Ha sottolineato come il problema della plastica nei mari stia diventando sempre più grave: le previsioni indicano che entro il 2050 la plastica supererà il peso del pescato.

Petrini ha ricordato anche il documento della Laudato Si’, che evidenzia come tutte le forme di vita siano interconnesse, e ha segnalato le previsioni della FAO sui migranti ambientali, un tema che manca ancora dall’agenda politica nazionale e internazionale. Ha cercato di evitare toni allarmistici ma ha invitato a una presa di coscienza reale, in cui la responsabilità individuale non venga trascurata. Il cambiamento deve passare da un’azione collettiva che restituisca valore alla comunità e alla qualità della vita, perseguito in modo positivo e coinvolgente.

Il ruolo della regione liguria e dei partner locali

Alessandro Piana, vicepresidente della Regione Liguria, ha ribadito il sostegno all’edizione 2025 di Slow Fish, definendola un’occasione di confronto importante sui temi della pesca sostenibile e del valore delle tradizioni locali. Sono stati stanziati quasi due milioni di euro dal fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca per favorire innovazione e transizione ecologica nel comparto ittico regionale.

Il supporto della regione punta anche a incentivare il ricambio generazionale tra i pescatori. Piana ha evidenziato l’importanza delle associazioni di settore nella promozione delle buone pratiche e nella tutela della biodiversità. Slow Fish, secondo lui, contribuisce a consolidare il legame tra cultura, ambiente e alimentazione e conferma la Liguria come terra legata al mare e alle sue risorse.

Il ruolo di fondazione carige e camera di commercio di genova

Francesca Ravaschio della Fondazione Carige ha ricordato come l’ente sostenga da anni Slow Fish, riconoscendo la manifestazione come un momento essenziale per promuovere modelli di sviluppo sostenibile. Il sostegno alla pesca responsabile affronta anche gli obiettivi dell’agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, tema centrale nelle strategie programmatiche 2025-2028.

Anche la Camera di commercio di Genova partecipa attivamente all’evento. Il vicepresidente Alessandro Cavo ha affermato che Slow Fish contribuisce da quindici anni a rafforzare l’immagine della città come punto di riferimento per la pesca e l’alimentazione sostenibile. Grazie alla sinergia con altri enti locali, la camera di commercio arricchisce il programma con laboratori e conferenze che mettono al centro il benessere alimentare e il rapporto con il mare.

L’importanza di slow fish per genova e le relazioni internazionali

Elena Manara, consigliera comunale di Genova con delega ai rapporti con l’università, ha posto l’accento sul valore aggiunto che Slow Fish rappresenta per la città. L’evento si è consolidato nel calendario genovese e ha costruito relazioni con altre realtà marine, come quella norvegese con cui sono state stabilite collaborazioni dal 2004.

Manara ha ricordato che mantenere attiva questa manifestazione significa proteggere un patrimonio culturale e ambientale unico. La volontà è quella di sfruttare ogni edizione per allargare il pubblico e rendere Genova sempre più centro di dibattito su temi fondamentali per il mare e la pesca. La manifestazione resta un punto di riferimento nazionale e internazionale per chi si occupa di questi argomenti.

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