Situazione critica a Teramo: il sindaco finalmente riconosce le difficoltà della città

Situazione critica a Teramo: il sindaco finalmente riconosce le difficoltà della città

Teramo affronta una grave crisi commerciale con negozi chiusi e un centro storico desolato, mentre l’amministrazione cerca soluzioni attraverso ristori, ma senza una strategia locale efficace.
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Situazione critica a Teramo: il sindaco finalmente riconosce le difficoltà della città - Gaeta.it

Teramo si trova in una situazione desolante. Dopo un periodo di silenzio, il sindaco ha iniziato a prendere coscienza di una realtà drammaticamente deteriorata: il commercio in città è in crisi, i negozi chiudono e il centro storico appare desolato. Le saracinesche abbassate di numerosi esercizi commerciali hanno contribuito a una crescente desertificazione urbana, un fenomeno che metterebbe in allerta chiunque.

La città, descritta dalle autorità come vibrante e piena di vita, mostra segni tangibili della sua sofferenza, e ora ci si interroga sulle misure necessarie per affrontare questa emergenza. Attraverso le parole del Capogruppo della Lega al Comune di Teramo, Berardo Rabbuffo, emergono le problematiche alla base di questa situazione critica.

Le cause della crisi commerciale

Le difficoltà del commercio teramano non sono frutto di eventi recenti, ma derivano da una serie di scelte e decisioni strategiche nel tempo. Rabbuffo sottolinea che “la morte del commercio e, con essa, del centro storico, ha origini lontane.” Non si può attribuire tutto alle operazioni di ricostruzione post-sisma. Le scelte legate al Piano Urbano della Mobilità Sostenibile , l’allontanamento di punti di interesse dal centro, la gestione non ottimale dei parcheggi e il degrado delle strade hanno pesato in maniera decisiva.

La scarsità di eventi regolari per attrarre visitatori ha aggravato ulteriormente la situazione. Un centro storico senza attrattive popolari diventa inaccessibile ai potenziali clienti, e la frequente chiusura di attività rende il quadro ancora più allarmante. In questo contesto, le attività sono costrette a chiudere, privando così la città di vitalità economica e sociale.

L’impatto dei cantieri sul commercio

Un altro aspetto rilevante concerne l’“incuria” delle aree urbane, in particolare quelle interessate da lavori di ristrutturazione. I cantieri, che avrebbero dovuto portare a miglioramenti, hanno messo in difficoltà i commercianti. Le strade bloccate e l’assenza di pianificazione nell’esecuzione dei lavori hanno reso quasi impossibile l’accesso ai negozi. I cittadini si trovano costretti ad affrontare percorsi complicati e insicuri.

La mancanza di una viabilità alternativa ha contribuito a ridurre il flusso di clienti. L’assenza di parcheggi disponibili ha amplificato questa situazione già difficile. I commercianti hanno fatto notare che un’edilizia pubblica programmata e scaglionata, accompagnata da una pianificazione viaria, sarebbe stata fondamentale per mantenere viva l’economia locale. Eppure, tale programmazione sembra essere stata trascurata.

Le reazioni dell’amministrazione e la richiesta di ristori

Dopo aver finalmente riconosciuto la crisi, il sindaco ha tentato di dare una spiegazione alla situazione attuale, puntando il dito contro il governo nazionale e regionale. Rabbuffo rimarca che “semplicemente attribuire la responsabilità all’esterno non fa altro che evidenziare la mancanza di una solida strategia locale.” L’amministrazione ha ora deciso di chiedere ristori per i commercianti, un’iniziativa che, sebbene possa sembrare giusta, lancia il segnale di un’amministrazione assente che ora cerca aiuto nel bel mezzo della crisi.

Pur riconoscendo l’importanza di sostenere i commercianti colpiti, è essenziale rammentare che i problemi non possono essere risolti da fondi esterni. La situazione attuale è la conseguenza di anni di mancanza di programmazione e assenza di una visione chiara. I ristori, sebbene siano un valido supporto, non possono rappresentare una soluzione definitiva a un problema così complesso.

Le recenti chiusure dei negozi e delle attività commerciali in città evidenziano l’esigenza di un cambio di rotta. Un’approfondita riflessione su scelte urbanistiche, programmazione economica e attrattività del centro storico è ora fondamentale. Senza interventi concreti e ben pianificati, la rinascita di Teramo potrebbe rimanere solo un’opzione lontana.

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