Sindaco di milano giuseppe sala difende la sua condotta durante l’inchiesta urbanistica in consiglio comunale

Sindaco di milano giuseppe sala difende la sua condotta durante l’inchiesta urbanistica in consiglio comunale

Il sindaco di Milano Giuseppe Sala respinge le accuse sull’inchiesta urbanistica, mentre l’Associazione nazionale magistrati di Milano difende i pm impegnati nelle indagini su cessioni di aree demaniali a privati.
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Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, respinge le accuse di illecito nell’inchiesta urbanistica, mentre l’Associazione nazionale magistrati difende i pm dalle critiche; l’indagine riguarda la cessione di aree pubbliche a privati senza garanzie per l’interesse collettivo. - Gaeta.it

Il sindaco di milano, Giuseppe Sala, ha risposto alle accuse legate all’inchiesta sull’urbanistica che lo coinvolge, ribadendo la propria estraneità a qualsiasi illecito. Nel frattempo, l’Associazione nazionale magistrati di milano ha espresso solidarietà ai pm impegnati nelle indagini, sottolineando le critiche ingiustificate ricevute. Le indagini pubbliche si focalizzano soprattutto sulla cessione di aree demaniali a privati senza salvaguardare l’interesse collettivo.

La difesa del sindaco Giuseppe Sala in consiglio comunale

Durante la seduta del consiglio comunale di milano, tenutasi nel pomeriggio del 2025, Giuseppe Sala ha preso la parola per chiarire la sua posizione riguardo all’indagine aperta su alcune scelte urbanistiche adottate durante le sue due amministrazioni da sindaco. Sala ha dichiarato con fermezza: “le mie mani sono pulite”. Ha spiegato che ogni decisione è stata presa esclusivamente per tutelare l’interesse pubblico, senza trarre vantaggi personali.

Il sindaco ha ricordato il percorso amministrativo svolto, sottolineando come le sue scelte abbiano seguito sempre criteri di legalità e giustezza. Ha contestato che non esista nessuna azione o provvedimento che possa configurare un illecito a suo carico. Il discorso è stato un tentativo di ristabilire un clima di fiducia verso l’amministrazione cittadina e respingere accuse che, secondo lui, non trovano fondamento nei fatti.

Questa posizione è arrivata in un contesto delicato per la città, dove le questioni urbanistiche sono spesso al centro di dibattiti politici e sociali. Sala ha invitato anche i consiglieri comunali a mantenere serietà e a non esasperare la situazione con riferimenti che potrebbero danneggiare la reputazione dell’ente locale e dei singoli coinvolti.

Il sostegno dell’associazione nazionale magistrati di milano ai pm dell’inchiesta

Nel frattempo, l’Associazione nazionale magistrati di milano ha pubblicato un comunicato per difendere l’operato dei pubblici ministeri impegnati nell’inchiesta urbanistica. L’organizzazione ha denunciato le pressioni e gli attacchi ricevuti dai magistrati, spesso oggetto di critiche da parte di esponenti politici e istituzionali.

Secondo l’anm milanese, i pm avrebbero agito sulla base della legge, senza cedere a pregiudizi ideologici o intenzioni personali. Il documento parla di “toni inaccettabili” usati nei confronti della magistratura, mirati a delegittimare l’attività giudiziaria. La giunta dell’associazione ha sottolineato come la fissazione degli interrogatori, disposta dal gip su richiesta dei pm, abbia alimentato incomprensioni e polemiche.

La solidarietà dichiarata dall’anm si estende a tutti i magistrati coinvolti nell’indagine, ricordando che interpretare e applicare le norme è un compito che rientra unicamente nelle funzioni della giurisdizione. L’associazione ha voluto ribadire l’importanza della presunzione di non colpevolezza per gli indagati, un principio costituzionale valido anche in questo caso, al centro dell’attenzione pubblica.

I punti chiave dell’inchiesta sulla gestione urbanistica del comune di milano

L’indagine aperta dalla procura di milano si concentra principalmente sulla cessione di aree di proprietà pubblica o ex pubblica a soggetti privati. Le accuse riguardano un presunto utilizzo improprio di strumenti urbanistici per favorire interessi privati a scapito di quelli della collettività.

Secondo quanto riferito dai pm, diverse zone demaniali sarebbero state assegnate attraverso un “insieme numerosissimo di accordi di programma in variante”. Questi strumenti amministrativi, utilizzati per modificare le destinazioni urbanistiche originarie, avrebbero consentito di approvare progetti presentati da privati senza adeguate garanzie per l’interesse pubblico.

Aree interessate e progetti contestati

Tra i casi indicati figurano aree particolarmente rilevanti, come gli scali ferroviari milanesi, incluso quello di Porta Romana, dove si prevede la riqualificazione del Villaggio olimpico, alcune caserme dismesse e interventi nel quartiere di piazzale Loreto. Tutti questi progetti sarebbero stati oggetto di approfondimenti e contestazioni da parte della procura, che ha raccolto documentazione e testimonianze per valutare la regolarità degli atti amministrativi.

L’inchiesta si sviluppa in un settore delicato, dove le trasformazioni urbanistiche influenzano in modo diretto la vita dei cittadini e l’equilibrio economico della città. La correttezza nella gestione di tali aree è oggetto di controlli rigorosi, e i magistrati stanno verificando ogni possibile deviazione dalle norme vigenti.

In questa fase, oltre agli aspetti giudiziari, si assiste a un acceso dibattito politico e mediatico, con opinioni che cercano di interpretare le conseguenze dell’indagine sulle future scelte amministrative e sulla reputazione degli amministratori coinvolti. Lo sviluppo dell’inchiesta rimane dunque molto atteso dalla comunità milanese e non solo.

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