In Ucraina si sono moltiplicate le proteste per la recente firma del presidente Volodymyr Zelensky a un disegno di legge che riduce l’indipendenza delle agenzie anticorruzione. Decine di migliaia di cittadini hanno manifestato in diverse città, tra cui Kiev, Lviv, Dnipro e Odessa, per contestare una normativa che rischia di compromettere le riforme avviate nel paese e i rapporti con i partner internazionali.
Cosa prevede il disegno di legge 12414
Il presidente ucraino Zelensky ha apposto la firma sul disegno di legge n. 12414, suscitando un immediato dibattito politico e sociale. Il provvedimento, annunciato ufficialmente dal sito del parlamento ucraino, è apparso e sparito rapidamente dai canali istituzionali, segno delle tensioni interne che ha generato. Un funzionario di alto livello ha confermato che Zelensky ha effettivamente firmato la legge, nonostante le controversie.
La legge elimina l’autonomia delle principali agenzie impegnate nella lotta contro la corruzione, in particolare il Bureau Nazionale Anticorruzione e l’Ufficio del Procuratore Specializzato Anticorruzione . Entrambe le istituzioni, fino a ora, hanno agito con indipendenza e relativi poteri investigativi garantiti da precedenti riforme. La nuova normativa, al contrario, le rende enti sotto stretto controllo statale, riducendo la loro capacità di operare liberamente.
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La mobilitazione nelle principali città ucraine
La reazione delle persone non si è fatta attendere. Da Kiev a Lviv, da Dnipro a Odessa migliaia sono scesi in strada per manifestare contro la norma. Le manifestazioni si sono svolte nell’arco di tutta la giornata, coinvolgendo cittadini, attivisti e rappresentanti della società civile. Le immagini delle proteste si sono diffuse rapidamente sui social network, in particolare sui canali Telegram, amplificando la portata del dissenso.
Questo movimento è particolarmente significativo perché rappresenta uno dei primi segnali di opposizione pubblica a Zelensky dall’inizio del conflitto con la Russia nel 2022. La legge infatti viene percepita come un passo indietro nei processi di trasparenza e di lotta alla corruzione, tappa importante per l’integrazione europea e per mantenere buoni rapporti con gli alleati internazionali.
Riduzione dell’autonomia e critiche a livello politico
Secondo fonti giornalistiche locali come Ukrinform, la legge 12414 penalizza in modo diretto il funzionamento di NABU e SAPO. Entrambe le strutture perdono capacità di autonomia investigativa e subiscono un accentramento del potere nelle mani del Procuratore Generale. Questo significa che molte delle decisioni, inclusa l’archiviazione dei casi o l’introduzione di direttive vincolanti, finiscono sotto il controllo dell’istituzione più alta dell’ufficio del procuratore.
Anastasia Radina, deputata e presidente della Commissione parlamentare per le politiche anticorruzione, ha espresso critiche fermissime. In una dichiarazione ha sottolineato come questa legge metta a rischio la cooperazione internazionale e l’avanzamento verso standard europei. Per Radina la trasformazione di NABU e SAPO in enti finanziati dallo stato, privi però dell’indipendenza investigativa, equivale a una grande perdita di controllo sulle attività anticorruzione.
Il ruolo del Procuratore Generale, che in base al nuovo testo può intervenire con poteri molto estesi, preoccupa ulteriormente. La deputata spiega che questo produce un pericoloso accentramento che può portare a interferenze politiche nei processi giudiziari. Nelle sue parole, la firma sul disegno di legge rischia di segnare la fine dell’indipendenza vera del sistema anticorruzione ucraino.
La replica delle agenzie anticorruzione
Il direttore del NABU, Semen Kryvonos, ha lanciato un appello diretto a Zelensky, chiedendo di fermare la legge attraverso il veto presidenziale. Kryvonos ha descritto il nuovo corso come un cambio radicale che rende NABU e SAPO completamente dipendenti dall’esecutivo, compromettendo la loro capacità di investigare senza interferenze.
Prima della firma, Kryvonos aveva illustrato i rischi concreti sul lavoro delle agenzie, sottolineando che la legge ne avrebbe limitato la libertà operativa in modo sostanziale. La mancanza di un blocco da parte di Zelensky è stata vista come una spinta verso un maggior controllo verticale degli organi anticorruzione da parte dell’esecutivo.
Lo scontro sulla legge n. 12414 mette in evidenza una frattura interna nel quadro politico ucraino e solleva interrogativi sul futuro degli sforzi anticorruzione nel paese. I prossimi sviluppi saranno determinanti anche nella relazione con le istituzioni europee e con i paesi alleati.