La guerra tra Russia e Ucraina vede un nuovo tentativo di dialogo con un incontro programmato a Istanbul il 23 luglio 2025. La ripresa dei colloqui arriva dopo mesi di scontri e scambi di prigionieri, con Kiev ferma sulla necessità che Mosca ponga fine alle ostilità. Parallelamente, l’Ucraina punta a rafforzare la propria produzione militare tramite accordi con Paesi europei.
I dettagli dell’incontro negoziale a Istanbul e la composizione della delegazione ucraina
L’incontro tra le delegazioni di Russia e Ucraina si terrà ancora nella città turca di Istanbul. Volodymyr Zelensky ha confermato l’impegno dell’Ucraina nel partecipare nuovamente al tavolo delle trattative. La delegazione di Kiev sarà guidata da Rustem Umerov, ex ministro della Difesa e attuale segretario del Consiglio per la Sicurezza e la Difesa nazionale. Oltre a lui, vi prenderanno parte rappresentanti dell’intelligence ucraina, del ministero degli Esteri e dell’ufficio della presidenza.
La sessione di negoziato e i suoi obiettivi
Secondo quanto riportato da Zelensky su X, la nuova sessione servirà a valutare l’avanzamento degli accordi firmati in precedenza e a discutere la liberazione dei prigionieri di guerra e il ritorno dei bambini rapiti. Kiev promette di lavorare con impegno per fermare le violenze, condizioni indispensabili per un incontro tra i leader finalizzato a porre fine alla guerra. Zelensky ha sottolineato come la responsabilità della guerra risieda interamente nella Russia, mentre l’Ucraina si è sempre opposta al conflitto.
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Progressi e limiti nel processo di scambio dei prigionieri
Il processo di scambio dei prigionieri rappresenta finora il risultato concreto più tangibile delle trattative a Istanbul. Zelensky ha fatto sapere di aver ricevuto aggiornamenti riguardo alla conclusione di alcuni scambi e alla preparazione di nuovi turni. I cambiamenti sono avvenuti soprattutto tra la primavera e l’estate, periodo in cui il numero di persone liberate è cresciuto sensibilmente.
Tra i rilasciati ci sono uomini e donne che risultavano da tempo dispersi o detenuti in carceri e campi russi ancor prima dell’invasione su larga scala avvenuta nel 2022. L’Ucraina ha presentato inoltre relazioni sulle azioni di supporto ai cittadini appena liberati e sulle indagini inerenti ai maltrattamenti subiti dai prigionieri nei campi russi. Malgrado ciò, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha espresso scetticismo sulle possibilità di avanzamenti rapidi nei negoziati, definendo come successi solo i progressi negli scambi di detenuti e restituzioni delle salme.
Focus sul ruolo di Dmitry Peskov nel negoziato
Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, ha sottolineato che i progressi rapidi nei negoziati sono improbabili e ha rimarcato come i risultati concreti riguardino principalmente gli scambi di prigionieri, indicando un approccio prudente da parte russa.
L’accordo con la Danimarca e la strategia di produzione militare ucraina all’estero
Sul terreno bellico, Kiev procede con l’espansione della produzione di armi. Zelensky ha annunciato un accordo firmato con la Danimarca per la cooperazione in ambito di droni e altre armi essenziali. Questo accordo segna le prime vere opportunità per le industrie militari ucraine di lavorare all’estero, in paesi che possono garantire stabilità e sicurezza, lontani dai bombardamenti quotidiani.
Circa il 95% dei prodotti realizzati dai programmi di coproduzione verranno utilizzati dalle forze ucraine, mentre una piccola parte resterà alle aziende ospitanti per sviluppare competenze specifiche. L’intellettualità e la proprietà tecnologica rimangono sotto controllo ucraino. Ihor Fedirko, ex funzionario del ministero delle Industrie Strategiche, ha evidenziato che il controllo sull’esportazione militare è rigoroso e selettivo, con la volontà di mantenere scambi esclusivamente con partner affidabili.
Alleanze strategiche in Europa per la produzione militare
I programmi simili avviati con Norvegia e Regno Unito aprono ulteriori varchi per la costruzione di armi ucraine in Europa. L’Ucraina punta in particolare a rafforzare la produzione di droni d’attacco profondo, missilistici, intercettori e sistemi di guerra elettronica, aree in cui i paesi alleati non dispongono di una produzione diffusa. Questi accordi offrono anche spazi per dimostrare la tecnologia bellica ucraina a investitori e funzionari occidentali che preferiscono evitare viaggi in un territorio ancora teatro di combattimenti.
La posizione ufficiale del cremlino e le sfide che attendono i colloqui di pace
Le difficoltà del negoziato non passano inosservate a Mosca. Il portavoce Dmitry Peskov ha ammesso pubblicamente quanto la situazione resti complessa. Alla luce degli ultimi sviluppi, il Cremlino ritiene che raggiungere anche piccoli accordi rappresenti un risultato importante. Le aspettative restano basse sull’emergere di soluzioni rapide o definitive per la fine del conflitto.
Le dinamiche interne e il futuro dei negoziati
Questo scetticismo riflette anche le divisioni profonde tra le due parti e i molti punti ancora irrisolti. La cautela russo-moscovita lascia intendere come i negoziati abbiano più la funzione di mantenere aperti i canali di comunicazione che di portare a un cessate il fuoco immediato. Spetta quindi agli attori coinvolti superare barriere politiche e strategiche per avanzare verso un confronto più produttivo nei prossimi mesi.