Valerio minato e la denuncia contro gli insulti ricevuti sui social per il video della rotazione terrestre

Valerio minato e la denuncia contro gli insulti ricevuti sui social per il video della rotazione terrestre

Valerio Minato, fotografo italiano premiato dalla NASA, denuncia insulti e minacce ricevuti sui social dopo un video sulla rotazione della Terra, evidenziando il problema dell’odio online e la necessità di limiti chiari.
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Valerio Minato, fotografo italiano noto per immagini che uniscono natura e astronomia, ha denunciato online insulti e minacce ricevuti dopo aver pubblicato un video sulla rotazione terrestre, aprendo un dibattito sui limiti della libertà di espressione e l’hate speech sui social. - Gaeta.it

Valerio Minato è un fotografo italiano noto per immagini che uniscono natura e astronomia con grande precisione. Negli ultimi anni ha ottenuto riconoscimenti internazionali, inclusi premi dalla NASA, grazie a foto di paesaggi con allineamenti celesti perfetti. A inizio 2025 la sua attività è stata oggetto di una ondata di insulti e minacce sui social media, legata a un video che mostra la rotazione della Terra. Minato ha denunciato pubblicamente gli attacchi, aprendo un dibattito sull’abuso verbale online e i suoi limiti.

Il percorso di valerio minato tra scienza, natura e fotografia

Valerio Minato si distingue per un approccio rigoroso e poetico alla fotografia. Laureato in scienze forestali e ambientali, combina conoscenze scientifiche a uno sguardo attento sulla natura. La sua passione per il cielo e il paesaggio si traduce in immagini studiate nei minimi dettagli, spesso frutto di attese di anni per cogliere il momento giusto.

I suoi scatti puntano a raccontare storie precise: l’allineamento tra la Luna, il Monviso e la basilica di Superga è tra i più celebri. Quell’immagine, premiata dall’Astronomy Picture of the Day della NASA, è riuscita a fermare pochi istanti di un fenomeno osservato per sei anni. Un altro premio ottenuto nel 2025 riguarda un quadruplice allineamento che include la Sacra di San Michele, Superga, la Luna e un aereo.

Minato esplora i territori intorno a Torino e alle Alpi, immortalando fenomeni naturali come la neve o il volo delle lucciole. Gli obiettivi della sua macchina fotografica catturano non solo la bellezza visibile, ma evidenziano la connessione tra terra e cielo, imponendo un punto di vista unico e riconoscibile nel panorama della fotografia astronomica italiana.

Il video della rotazione terrestre e la reazione negativa sui social

All’inizio del 2025, Minato ha pubblicato un video girato dal colle del Moncenisio, dedicato al solstizio d’estate. La ripresa ha utilizzato un astroinseguitore per circa tre ore, mostrando le stelle ferme mentre il paesaggio si muoveva, evidenziando così la rotazione della Terra in modo concreto e visivo.

Il video ha attirato milioni di visualizzazioni ma ha anche scatenato una reazione violenta da parte di una parte degli utenti sui social. Sul profilo di Minato, soprattutto su Facebook e Instagram, sono apparsi commenti offensivi e insulti pesanti, spesso con toni terrapiattisti o complottisti. Alcune parole superano la soglia dell’offesa personale, con minacce dirette e frasi di cattivo gusto rivolte al fotografo.

Questi attacchi mettono a fuoco un problema più ampio legato alla tolleranza dentro le piattaforme online, dove spesso chi denuncia resta isolato o ignorato. L’attacco a Minato nasce dalla negazione di fatti scientifici osservabili direttamente nelle immagini da lui prodotte.

La decisione di valerio minato di denunciare gli attacchi subiti

Dopo settimane di insulti gravi, Minato ha deciso di denunciare formalmente gli autori dei messaggi offensivi presso la polizia postale. La denuncia è stata annunciata con un post su Instagram in cui ha reso pubblica la sua scelta, spiegando i motivi e sottolineando l’importanza di stabilire un confine netto tra libertà di parola e violenza verbale.

Minato ha voluto chiarire che il gesto non è rivolto solo a tutelare sé stesso. Considera la denuncia un segnale per chiunque subisca offese online, affinché si senta incoraggiato a non tacere davanti all’odio. Non ha chiesto provvedimenti esemplari, risarcimenti o vendette ma vuole che chi aggredisce verbalmente si assuma la responsabilità delle proprie parole.

La sua posizione evidenzia una svolta nel modo di affrontare gli episodi di bullismo digitale o minacce online, stabilendo che le insidie del web non sono immuni da conseguenze legali.

La fotografia di minato come finestra sulla realtà e il confronto con l’ignoranza online

Nel corso degli anni Valerio Minato ha raccontato molti aspetti del territorio piemontese, con immagini che mostrano cuccioli di volpe, eclissi, lune color sangue, nebbie, e tramonti intensi. Nonostante il valore artistico e scientifico della sua opera, è spesso dovuto fare i conti con scetticismo e sospetti da parte di alcuni spettatori.

Il video sulla rotazione terrestre ha fatto emergere una frattura tra chi accetta i dati scientifici e chi diffida o addirittura li rifiuta. Minato ha raccontato che l’escalation di odio è iniziata da commenti ironici e proseguita con simboli disturbanti e quindi con minacce vere e proprie.

Nell’epoca della disinformazione, raccontare la realtà visibile attraverso la lente della fotografia comporta spesso tensioni e rischi. Il gesto di denunciare gli insulti rappresenta un momento importante per difendere il diritto a un dialogo rispettoso anche in rete.

L’impatto della vicenda e la questione dei limiti sui social

Il caso Minato richiama l’urgenza di definire chiaramente i limiti tra libertà di espressione e comportamenti illeciti o violenti online. Le piattaforme social, pur essendo strumenti fondamentali per la condivisione culturale e artistica, possono diventare veicoli di aggressioni gratuite.

Il fatto che un fotografo stimato e riconosciuto a livello internazionale debba bloccare chi lo insulta e infine tornare alle vie legali segnala la difficoltà di tutelare le persone contro l’hate speech. Le forze dell’ordine e la giustizia sono chiamate a intervenire con maggior frequenza per frenare queste derive.

La denuncia di Valerio Minato sottolinea come rimanga necessario usare la rete con responsabilità e rispetto. Non si può nascondersi dietro nicknames anonimi per offendere senza conseguenze. La vicenda mette in evidenza un tema sociale ed etico vivo, che riguarda tutti gli utenti di internet e la convivenza civile anche in ambienti digitali.

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