Simone alampi catturato a palma di maiorca, era latitante dopo l’operazione arangea bis-oikos

Simone alampi catturato a palma di maiorca, era latitante dopo l’operazione arangea bis-oikos

L’arresto di Simone Alampi a Palma di Maiorca chiude l’operazione Arangea bis- Oikos, che ha portato a 54 misure cautelari contro due organizzazioni criminali attive nel traffico di droga tra Calabria e Spagna.
Simone Alampi Catturato A Palm Simone Alampi Catturato A Palm
Simone Alampi, latitante coinvolto nell’operazione antidroga "Arangea bis-Oikos" contro due organizzazioni criminali calabresi, è stato arrestato a Palma di Maiorca grazie alla cooperazione internazionale tra polizie italiana e spagnola. - Gaeta.it

Un giovane di 24 anni, Simone Alampi, è stato arrestato a Palma di Maiorca in Spagna, dopo essere sfuggito all’arresto durante l’operazione antidroga “Arangea bis- Oikos“. L’inchiesta, condotta dalle forze dell’ordine italiane, ha portato allo smantellamento di due organizzazioni criminali dedite al traffico e alla vendita di sostanze stupefacenti. L’arresto di Alampi rappresenta l’ultimo sviluppo di una complessa attività investigativa che ha coinvolto anche la cooperazione internazionale.

L’operazione arangea bis-oikos e l’arresto di 54 persone

L’operazione “Arangea bis- Oikos“, condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, ha smascherato due reti criminali in Calabria impegnate nel traffico internazionale di droga e nella vendita al dettaglio sul territorio nazionale. I magistrati hanno emesso 54 misure cautelari nei confronti di persone ritenute collegate a queste associazioni. L’indagine ha evidenziato come le organizzazioni fossero ben strutturate e operassero con diversi livelli di operatività, dal rifornimento internazionale fino alla distribuzione capillare nelle strade italiane. Le forze di polizia hanno effettuato una serie di arresti oltre a sequestri di sostanze stupefacenti, ponendo un freno a questa rete estesa di criminalità.

La fuga e la cattura di simone alampi a palma di maiorca

Simone Alampi, destinatario di una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip distrettuale su richiesta della Dda di Reggio Calabria, era riuscito a sottrarsi agli arresti iniziali. Alampi si era rifugiato a Palma di Maiorca, in Spagna, dove aveva trovato lavoro in un ristorante. Le autorità italiane hanno emesso nei suoi confronti un mandato di arresto europeo, strumento che ha facilitato la collaborazione con la polizia spagnola. Grazie all’impegno dello Sco e della Squadra mobile di Reggio Calabria, in collaborazione con il Servizio per la cooperazione internazionale di polizia, la sua posizione è stata localizzata e l’arresto messo in atto. Questo intervento ha confermato l’importanza degli accordi tra forze dell’ordine europee nel contrasto alla criminalità organizzata transnazionale.

Il ruolo delle forze di polizia e la cooperazione internazionale

L’arresto di Alampi ha coinvolto più strutture investigative italiane, dimostrando come la sinergia tra Sco e Squadra mobile possa portare risultati concreti anche in contesti complicati come quelli del crimine organizzato. La cooperazione internazionale è stata fondamentale per intercettare un latitante rifugiato all’estero. Il mandato di arresto europeo, adottato in molte indagini transfrontaliere, permette alle autorità di diversi Paesi di coordinarsi e assicurare che i ricercati vengano consegnati alla giustizia. In questo caso specifico, la polizia spagnola ha collaborato attivamente su richiesta delle autorità italiane, seguendo le tracce di Alampi fino alla sua individuazione. L’operazione sottolinea come il contrasto al traffico di stupefacenti passi anche da reti transnazionali efficaci, in grado di superare i confini nazionali.

Il contesto criminale a reggio calabria e l’attenzione delle magistrature

Reggio Calabria si conferma ancora una volta un punto critico per le attività legate alla droga in Italia. Le organizzazioni criminali operano con modalità complesse, sviluppano circuiti internazionali e gestiscono una rete di spaccio ben ramificata sul territorio. La Dda, tramite questa indagine, ha dimostrato capacità investigative incisive nel reprimere queste attività criminali. Il caso di Alampi aggiunge un tassello alla lotta contro queste associazioni, evidenziando la determinazione a non lasciare impuniti neppure i soggetti che tentano la fuga all’estero. L’arresto rappresenta una risposta chiara delle istituzioni di fronte a un fenomeno che impoverisce intere comunità con la diffusione di stupefacenti e il sostegno a forme di illegalità radicate.

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