Sessant'anni dalla fondazione dell'università degli studi gabriele d'annunzio tra chieti, pescara e teramo

Sessant’anni dalla fondazione dell’università degli studi gabriele d’annunzio tra chieti, pescara e teramo

la libera università abruzzese degli studi “gabriele d’annunzio” celebra 60 anni di storia e crescita con eventi fino a marzo 2026, rafforzando il legame con le sedi di chieti, pescara e teramo in abruzzo
Sessant27Anni Dalla Fondazione Sessant27Anni Dalla Fondazione
L’8 maggio 1965 fu ufficialmente riconosciuta la Libera Università Abruzzese “Gabriele d’Annunzio” con sedi a Chieti, Pescara e Teramo; oggi l’ateneo celebra 60 anni di storia, legame con il territorio e un futuro all’insegna di innovazione e sviluppo. - Gaeta.it

L’8 maggio del 1965 segnò un momento cruciale per l’istruzione superiore in Abruzzo. Fu pubblicato il Decreto del Presidente della Repubblica n.1007 che riconobbe ufficialmente la Libera Università Abruzzese degli Studi “Gabriele d’Annunzio”, strutturata su tre sedi: chieti, pescara e teramo. Questo riconoscimento giuridico pose le basi per la crescita di un ateneo destinato a diventare punto di riferimento nel territorio, oggi celebrato con un fitto calendario di eventi per i suoi 60 anni.

La data simbolo nella storia dell’università gabriele d’annunzio

L’8 maggio è considerato un pilastro della storia della “d’Annunzio”. Quel giorno nel 1965 si affidò un riconoscimento formale a un progetto che già allora rappresentava un tassello fondamentale per l’istruzione superiore in abruzzo. La pubblicazione del decreto presidenziale numero 1007 consolidò la presenza dell’università distribuendola su tre sedi principali: chieti, pescara e teramo.

Questa configurazione è rimasta un tratto distintivo dell’ateneo, il cui scopo era non solo portare avanti la ricerca e la formazione ma anche consolidare un legame stretto con la comunità locale. La scelta di dislocare le sedi nel cuore dell’abruzzo ha reso possibile a migliaia di studenti di frequentare corsi universitari senza doversi spostare fuori regione.

Del resto, la ricorrenza non è solo una data da festeggiare con un rituale formale. Essa rappresenta la base da cui sono partiti i progetti e la missione dell’università. Da quella mattina di maggio ha preso vita un percorso di sviluppo che ancora oggi segna la realtà culturale e scientifica dell’abruzzo.

Messaggio del rettore per i 60 anni

liborio stuppia, rettore attuale della “d’Annunzio”, ha affidato a un videomessaggio la celebrazione dell’evento. Rivolgendosi a studenti, docenti e personale tecnico-amministrativo, ha espresso la volontà di vivere questa ricorrenza non come un punto di arrivo ma come una tappa verso nuovi traguardi.

Il rettore ha evidenziato la complessità di concentrare in un solo giorno una celebrazione che riguarda un’intera comunità molto estesa e attiva in più sedi e discipline. Il digitale ha permesso di superare questa difficoltà, creando un momento di vicinanza pur mantenendo ognuno al proprio posto di lavoro o studio.

L’attenzione si sposta quindi su un ciclo di eventi che si concluderà il 19 marzo 2026. In quella data si ricorderà infatti la prima cerimonia di inaugurazione di un anno accademico, avvenuta proprio 60 anni fa. Sarà il culmine di un percorso che vuole rafforzare il legame tra tutti i soggetti coinvolti e la città, portando a riflettere sul passato ma soprattutto sulle potenzialità future.

Le celebrazioni fino al 2026 e il legame con l’abruzzo

Le celebrazioni del sessantesimo della “d’Annunzio” non si esauriranno in una giornata ma si protrarranno con una serie di iniziative fino al marzo 2026. Questo programma ambizioso e articolato mette al centro la comunità accademica e, insieme, il territorio che ha contribuito a far nascere e crescere questa università.

Il rapporto tra l’ateneo e il tessuto sociale abruzzese emerge come un punto fermo. La città e la regione non sono solo la sede fisica per gli studi ma parte integrante della storia e del funzionamento della “d’Annunzio”. La presenza delle sedi distribuite si traduce in ricadute culturali, economiche e scientifiche su più livelli.

Attraverso incontri, approfondimenti e momenti di confronto, l’università cercherà di coinvolgere direttamente cittadini e istituzioni. Sarà l’occasione per raccontare non solo i “numeri” e i successi accademici ma anche le storie delle persone che, in sessant’anni, hanno animato la vita universitaria.

Un simile percorso consente anche di sottolineare come gli studi e le ricerche sviluppate abbiano contribuito a modellare il territorio abruzzese. Dalla formazione professionale alla cultura, passando per la promozione di eventi e la collaborazione con centri di ricerca, l’università resta un punto di riferimento concreto.

Un’eredità da valorizzare

Il sessantesimo anniversario non rappresenta solo un ricordo di un traguardo raggiunto ma anche un invito a guardare avanti. liborio stuppia ha sottolineato come la comunità accademica, con studenti, docenti e personale, continui a lavorare per trasformare i sogni di ieri in risultati concreti domani.

Le celebrazioni serviranno anche a ricordare le radici di un progetto che ha dovuto superare passaggi difficili per affermarsi. Quel decreto del presidente della repubblica non è stato solo un atto burocratico, ma un riconoscimento di un’idea: dare vita a un polo universitario capace di rispondere alle esigenze di una vasta area geografica.

Il futuro del’ “d’Annunzio” si lega a questa eredità. Le sfide che l’istruzione e la ricerca affrontano oggi richiedono nuovi sforzi, coinvolgimento e attenzione. I prossimi anni saranno cruciali per mantenere e rafforzare la presenza dell’università in abruzzo, puntando su sviluppo, innovazione e apertura.

Gli appuntamenti fino al marzo 2026 rappresentano così un momento importante di confronto collettivo. Ricordare le origini servirà anche a rinsaldare quel legame con territorio e comunità che, senza dubbio, ha dato forma e vita all’università.

Change privacy settings
×