Una vasta area immobiliare di Vico Equense, località Marina di Seiano, è finita sotto sequestro questa mattina su ordine della procura della Repubblica di Torre Annunziata. Il valore della proprietà supera 1,3 milioni di euro. La guardia di finanza, incaricata dell’operazione, ha bloccato un complesso edilizio soggetto ad indagini per presunte modifiche urbanistiche abusive. L’area sarebbe stata profondamente alterata, con un impatto ambientale definito dagli inquirenti come “devastante”.
Le accuse e le persone coinvolte
L’inchiesta riguarda tre indagati, tutti collegati alla proprietà e gestione dell’immobile in questione. Le accuse a loro carico sono gravissime: lottizzazione abusiva, esecuzione di opere senza autorizzazioni paesaggistiche e falsità ideologica in atti pubblici. Nel tempo, la proprietà ha cambiato destinazione più volte. Il complesso ha ospitato un noto ristorante-pizzeria, prima chiamato “antica pagliarella” e poi “ritrovo degli amici”, per poi essere trasformato in struttura ricettiva e, infine, in supermercato. La trasformazione ha suscitato sospetti proprio per le opere non autorizzate legate a questi cambi di utilizzo.
Cosa ha scoperto la guardia di finanza durante le indagini
Le indagini della Compagnia della Guardia di Finanza di Castellammare di Stabia hanno rilevato la realizzazione di interventi edilizi senza i titoli autorizzativi necessari. L’area, in via Cristoforo Colombo n. 3, è stata modificata con ampliamenti, nuove costruzioni e modifiche al complesso originario. Questi interventi, secondo le accuse, non rispettano le norme urbanistiche, paesaggistiche e ambientali vigenti. La zona è classificata come area a tutela ambientale di secondo grado, con parti soggette a rischio idrogeologico elevato. I vincoli stringenti prevedono severe restrizioni su costruzioni e ampliamenti, ma qui sono stati edificati fabbricati multipiano, manufatti per abitazione, attività artigianali e ristorazione, oltre a un parcheggio interrato di oltre 1.200 metri quadri, il tutto senza le autorizzazioni dovute.
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Condoni edilizi e permessi sospetti rilasciati dal comune
Nel corso degli anni alcune delle opere abusive hanno visto richieste di condono edilizio, tutte respinte o improcedibili per mancanza di documentazione nei tempi stabiliti. Nonostante ciò, nel 2020 il comune di Vico Equense ha rilasciato autorizzazioni paesaggistiche e permessi di costruire in sanatoria. La procura contesta la legittimità di questi atti. Le autorizzazioni sarebbero contrarie ai vincoli paesaggistici e alle normative regionali. Le opere “sanate” comprendono la demolizione e ricostruzione del ristorante originario e la costruzione di un’autorimessa interrata di 1.250 metri quadri, destinata a garage pertinenziale. Nel 2023 è stata inoltre presentata una segnalazione certificata di inizio attività , per cambiare la destinazione dell’immobile da ristorante a supermercato con punto ristoro e parcheggio.
Il sequestro preventivo e le implicazioni legali per la società redimo s.r.l.
La procura ha emanato un decreto di sequestro preventivo d’urgenza per bloccare i lavori ancora in corso. L’obiettivo principale era evitare che i reati contestati potessero aggravarsi con l’ultimazione delle opere. Al centro dell’indagine c’è la società Redimo s.r.l., attuale proprietaria dell’immobile. L’inchiesta coinvolge anche progettisti, imprese costruttrici e funzionari pubblici che avrebbero autorizzato interventi in una zona soggetta a vincoli ambientali e urbanistici stringenti. Gli atti contestati violano norme contenute nel Testo Unico dell’edilizia, nel Codice dei beni culturali e del paesaggio, e nel Codice penale. Questa indagine mette in luce una vicenda di abusivismo edilizio in un territorio di grande valore turistico e naturalistico, che per anni sembrava sfuggire a controllo e regole.
Sviluppi dell’inchiesta e impatto sul territorio di vico equense
L’inchiesta è coordinata dal pm Federica D’Amodio e dal procuratore aggiunto Antonio Barba. Le autorità intendono accertare tutte le responsabilità in un caso che ha generato forte preoccupazione per la salvaguardia dell’ambiente e del paesaggio locale. L’intervento delle forze dell’ordine non solo punta a fermare ulteriori modifiche, ma anche a chiarire se la zona di Marina di Seiano sia stata danneggiata in modo irreparabile dal punto di vista urbanistico e naturalistico. La vicenda richiama l’attenzione sulle difficoltà di tutela di aree sottoposte a vincoli, spesso colpite da abusi tollerati o coperti dalle amministrazioni pubbliche incaricate di controllare.