Sequestri per illeciti ambientali: blitz della Guardia Costiera a Corigliano Rossano

Sequestri per illeciti ambientali: blitz della Guardia Costiera a Corigliano Rossano

La Guardia Costiera di Corigliano Rossano sequestra un autolavaggio e due frantoi oleari per gravi irregolarità nella gestione dei rifiuti, evidenziando rischi per l’ambiente e la salute pubblica.
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Sequestri per illeciti ambientali: blitz della Guardia Costiera a Corigliano Rossano - Gaeta.it

I recenti interventi della Guardia Costiera di Corigliano Rossano hanno messo in luce gravi irregolarità nel settore della gestione dei rifiuti. Le operazioni, condotte dal Nucleo di Polizia Ambientale della Capitaneria di Porto, hanno portato al sequestro di un autolavaggio e di due frantoi oleari. Questo articolo esplorerà i dettagli di queste attività e l’impatto delle mancanze riscontrate sull’ambiente locale.

Interventi della Guardia Costiera

L’azione del personale della Guardia Costiera è stata specificamente mirata al controllo delle attività industriali e commerciali che potrebbero avere un impatto negativo sull’ambiente. Grazie a un’accurata pianificazione nei servizi di monitoraggio, sono stati effettuati approfonditi controlli nei settori a rischio. L’operazione ha visto il coordinamento della Procura di Castrovillari, dimostrando la serietà con cui le autorità affrontano le violazioni ambientali.

Il primo sequestro ha riguardato un autolavaggio situato a Corigliano Rossano. In seguito a ispezioni, i militari hanno scoperto che l’impianto gestiva il proprio sistema di raccolta delle acque reflue in modo non conforme alle normative. Infatti, il sistema di scarico delle acque derivanti dall’attività era connesso in modo illecito alla rete fognaria comunale, un reato grave che ha spinto le autorità a intervenire tempestivamente.

Frantoi oleari sotto la lente d’ingrandimento

Le ispezioni non si sono fermate all’autolavaggio. L’attenzione si è spostata su impianti per la lavorazione delle olive e delle sanse situati a Corigliano Rossano e Cerchiara di Calabria. Qui, la Guardia Costiera ha scoperto due ulteriori casi di illecito smaltimento di reflui. Senza alcun processo di trattamento depurativo, i liquidi di scarto venivano sversati direttamente sul terreno, costituendo un serio rischio per l’ecosistema e la salute pubblica.

Queste pratiche illecite non solo danneggiano il suolo e le acque superficiali, ma comportano anche la potenziale contaminazione delle risorse idriche locali. È fondamentale che tali attività vengano identificate e fermate, affinché si possa garantire un’adeguata protezione ambientale e la tutela della salute dei cittadini.

Conseguenze e responsabilità legali

Le conseguenze legali per i gestori di tali attività sono chiare. La denuncia per attività di gestione dei rifiuti non autorizzata può comportare gravi sanzioni, oltre all’obbligo di ripristinare la situazione ambientale compromessa. Questi sequestri rappresentano un’importante attività preventiva che si inserisce in un contesto più ampio di lotta contro l’inquinamento e le violazioni delle normative ambientali.

La Guardia Costiera di Corigliano Rossano e le autorità locali continuano a lavorare insieme per garantire che le normative siano rispettate e per proteggere l’ambiente. L’attenzione a questi problemi deve rimanere alta, così come la necessità di informare e sensibilizzare le imprese operate nel territorio riguardo le proprie responsabilità ambientali.

L’azione della Guardia Costiera dimostra come il monitoraggio continuo e le indagini siano strumenti fondamentali per salvaguardare la qualità dell’ambiente e della vita degli abitanti. La protezione dell’ecosistema non è solo un compito delle autorità, ma rappresenta un impegno collettivo da parte di tutti i cittadini e le imprese.

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