La recente sentenza della Corte di Cassazione che ha condannato Isabella Internò a sedici anni di reclusione è stata un momento di grande emozione per la famiglia Bergamini, in particolare per Donata Bergamini, sorella della vittima Denis. Con un mix di lacrime e gioia, Donata ha espresso il suo sollievo e la sua gratitudine, trovando finalmente un senso di giustizia dopo anni di battaglie legali e di attese incerte. Questo articolo esplorerà i dettagli di questa sentenza, le dichiarazioni di Donata e il contesto emotivo che l’accompagna.
la reazione di donata bergamini alla sentenza
Donata Bergamini, con un forte impatto emotivo, ha condiviso il suo pensiero immediato dopo aver appreso della condanna di Isabella Internò. Le sue parole hanno rivelato un profondo legame con la sua famiglia, in particolare con il fratello Denis e i genitori. “Quando ho capito che la giustizia arrivava, la mia testa è andata a mio fratello, a mio padre e a mia madre che è ancora in vita ma che probabilmente non riuscirà a capire per la sua malattia,” ha dichiarato, sottolineando la sofferenza vissuta dalla sua famiglia nel corso degli anni.
La sicura convinzione in una giustizia tardiva ha sollevato un peso significativo, specialmente per i figli di Donata. “Ho pensato subito ai miei figli che hanno finalmente smesso di portarsi dietro questa macchia,” ha aggiunto, esprimendo come la verità sulla morte di Denis possa ora permettere ai più giovani di vivere senza il peso di un passato tanto doloroso.
In un contesto di sofferenza e sfide, l’affermazione di Donata sulla necessità di fiducia nella giustizia evidenzia la forza della resilienza familiare. È evidente che la sentenza ha portato non solo una nuova luce nel loro cammino, ma ha anche segnato un punto di riferimento importante per tutti coloro che, come lei, hanno vissuto l’ingiustizia di una tragedia così devastante.
il supporto della comunità e il ruolo degli avvocati
Donata Bergamini ha espresso un sentito ringraziamento ai suoi legali, riconoscendo l’importanza del loro impegno nel perseguire giustizia per Denis. “Devo ringraziare i miei avvocati perché se siamo arrivati a questo punto, oltre alla Procura di Castrovillari, l’impegno grande è stato dei miei avvocati,” ha dichiarato. L’operato di questi professionisti ha rappresentato un sostegno cruciale non solo per gli aspetti legali, ma anche per quello morale e psicologico, in un percorso reso difficile dalla distanza geografica tra la Calabria e l’Emilia Romagna.
Inoltre, Donata ha voluto ringraziare gli amici di Denis e gli abitanti della sua regione, che l’hanno supportata nel corso di questa lunga battaglia. “Il ringraziamento più grande va alla città di Cosenza, partendo dai tifosi sino a tutte le persone che mi sono state vicine in questi anni,” ha sottolineato, dimostrando come la comunità abbia giocato un ruolo fondamentale nel sostenerla durante un periodo così complicato. La solidarietà espressa dalla comunità locale ha rappresentato un conforto e una fonte di energia per la famiglia, evidenziando quanto il legame tra le persone possa rivelarsi vitale in momenti di difficoltà.
la questione dell’entità della pena e il significato della verità
Allontanandosi dall’aspetto legale, Donata ha voluto esprimere la sua posizione sull’entità della pena inflitta a Isabella Internò, affermando che questo aspetto non fosse per lei il più rilevante in quel momento. “L’entità della pena non mi interessa in questo momento,” ha affermato con determinazione. Per la sorella di Denis, ciò che realmente conta è la conferma di quanto, sin dall’inizio, lei e suo padre avevano sostenuto: “che Denis era stato ucciso.”
Questo punto evidenzia una visione della giustizia che travalica i confini della semplice punizione. La verità, per Donata, rappresenta un atto fondamentale per il riconoscimento della sofferenza sua e della sua famiglia. La conferma della morte violenta di suo fratello, finalmente riconosciuta dalla giustizia, segna un passo importante non solo per la memoria di Denis, ma anche per la dignità della sua famiglia.
In un contesto di dolore e ricerca di giustizia, le parole di Donata Bergamini offrono uno scorcio sulle sfide e sul coraggio di chi ha dovuto affrontare una tragedia personale mentre cercava di ottenere ciò che è giusto. La sua lotta, arricchita dal supporto della comunità e dall’impegno dei legali, rappresenta un esempio di resilienza e determinazione in un viaggio verso la verità e la giustizia.
Ultimo aggiornamento il 1 Ottobre 2024 da Sara Gatti