Semplificazione burocratica e gestione fondi per l’agricoltura: il caso della Regione Lazio

Semplificazione burocratica e gestione fondi per l’agricoltura: il caso della Regione Lazio

Il Presidente di Confeuro, Andrea Tiso, sottolinea l’urgenza di semplificare la burocrazia e migliorare l’efficienza nella gestione dei fondi per garantire un futuro sostenibile all’agricoltura italiana.
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Semplificazione burocratica e gestione fondi per l’agricoltura: il caso della Regione Lazio - Gaeta.it

Il futuro dell’agricoltura italiana si trova all’incrocio di molteplici sfide, tra cui la necessità di semplificare la burocrazia e migliorare l’efficienza amministrativa. Andrea Tiso, Presidente nazionale di Confeuro, ha espresso in una recente dichiarazione l’importanza di rendere i processi più agili, sia per l’erogazione dei contributi della Politica Agricola Comune sia per i finanziamenti previsti dai Piani di Sviluppo Rurale . Queste dichiarazioni pongono l’accento sulla necessità di riforme incisive per sostenere il settore primario, che rappresenta un pilastro fondamentale dell’economia italiana.

La necessità di una burocrazia più snella

Il settore agricolo affronta una serie di difficoltà legate a procedure burocratiche complesse e a una gestione di fondi spesso inefficiente. Tiso mette in evidenza che l’agricoltura ha urgente bisogno di meccanismi più fluidi per la gestione delle risorse economiche, al fine di facilitare l’accesso ai fondi disponibili e stimolare un rinnovamento significativo nel comparto. Le parole di Tiso risuonano in un contesto in cui gli agricoltori si trovano a fare i conti non solo con le sfide climatiche e di mercato, ma anche con le lungaggini burocratiche delle amministrazioni regionali e nazionali.

Molti produttori locali, in particolare quelli di piccole e medie dimensioni, sperimentano un accesso limitato ai finanziamenti, il che rallenta la loro capacità di espansione e modernizzazione. La semplificazione delle procedure amministrative rappresenta, quindi, un passo fondamentale per garantire che le risorse pubbliche possano essere utilizzate al meglio e che le necessità degli agricoltori vengano ascoltate e soddisfatte con urgenza.

L’esempio della Regione Lazio

Un chiaro esempio di buona pratica è emerso dalla Regione Lazio, dove l’assessorato all’Agricoltura, guidato da Giancarlo Righini, ha dimostrato di saper gestire i fondi in maniera proficua. Fino ad oggi, la regione ha erogato ben 967,7 milioni di euro, corrispondenti all’86,3% della dotazione finanziaria prevista dal Programma di Sviluppo Rurale. Questo risultato non solo rappresenta un importante traguardo finanziario, ma ha anche contribuito a un sostanziale rilancio del comparto agricolo locale.

La capacità della Regione Lazio di attivare rapidamente i fondi disponibili ha avuto un impatto positivo sulle piccole e medie imprese agricole, permettendo a molti produttori di implementare pratiche innovative e sostenibili. Le risorse sono state utilizzate per l’ammodernamento delle attrezzature, per l’aumento della produzione e per il miglioramento della qualità dei prodotti, permettendo quindi una maggiore competitività sul mercato nazionale e internazionale.

Rischi di disimpegno e l’appello a un cambiamento

Nonostante i buoni risultati della Regione Lazio, Andrea Tiso non nasconde le preoccupazioni riguardo a situazioni di disimpegno dei fondi, che restano comuni in molte amministrazioni regionali, specialmente nel Mezzogiorno d’Italia. È cruciale che le istituzioni si impegnino a evitare il rischio di non utilizzare le risorse disponibili. Tiso auspica che tutte le amministrazioni regionali, insieme allo Stato centrale, adottino misure tempestive e concrete per ottimizzare la gestione dei fondi europei.

L’appello del Presidente di Confeuro è chiaro: è necessario un cambiamento radicale nel modo in cui vengono gestiti i finanziamenti per l’agricoltura, affinché gli agricoltori possano beneficiare realmente delle potenzialità offerte dalla PAC e dai PSR. Solo così si potrà garantire un futuro più sostenibile e prospero per il settore primario in Italia. La sfida è di rilevanza cruciale non solo per il comparto agricolo, ma anche per la salute economica globale del paese.

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