Scoperto a pellestrina centro abusivo per lavorazione e vendita di vongole veraci sulla laguna

Scoperto a pellestrina centro abusivo per lavorazione e vendita di vongole veraci sulla laguna

La guardia di finanza di Chioggia scopre a Pellestrina un centro abusivo per la lavorazione e vendita di vongole veraci senza autorizzazioni, con gravi irregolarità igienico-sanitarie e sequestro dei molluschi.
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La Guardia di Finanza di Chioggia ha scoperto a Pellestrina un’attività abusiva di lavorazione e vendita di vongole veraci senza autorizzazioni né controlli sanitari, sequestrando attrezzature e molluschi e sanzionando i responsabili. - Gaeta.it

La guardia di finanza di chioggia ha individuato a pellestrina un’attività illegale dedicata alla lavorazione e alla spedizione di molluschi bivalvi, in particolare vongole veraci, senza rispettare le normative sanitarie. Il caso è emerso a seguito di appostamenti e controlli mirati nella zona lagunare. Qui sotto, un racconto dettagliato di come è stata scoperta questa filiera abusiva, quali irregolarità sono emerse e quali interventi hanno eseguito le forze dell’ordine per bloccare l’attività.

La scoperta del centro abusivo per le vongole veraci a pellestrina

L’operazione è partita dagli osservatori della guardia di finanza di chioggia, impegnati da giorni in appostamenti nella zona lagunare di pellestrina. I militari hanno notato un flusso insolito di natanti che facevano brevi soste proprio davanti a un’abitazione lungo la banchina della laguna. In particolare, l’attenzione è stata catturata da una persona che, trasportando con una carriola diverse ceste, le portava all’interno di un prefabbricato sistemato in un cortile privato.

Questo movimento ha acceso un sospetto negli uomini della finanza, che hanno deciso di approfondire l’accesso alla struttura. Entrando nel prefabbricato hanno trovato numerose ceste colme d’acqua lagunare, impiegata per la depurazione delle vongole veraci. L’ambiente era allestito per la cernita, la pesatura e il confezionamento dei molluschi, destinati alla vendita, senza che vi fossero le autorizzazioni previste per questo tipo di attività nel trattare prodotti alimentari di origine marina.

Le condizioni igieniche irregolari e la mancanza di documenti sanitari

L’ispezione all’interno del centro abusivo ha rivelato subito gravi difetti sotto il profilo igienico-sanitario. In un ambiente non idoneo alla lavorazione degli alimenti, le vasche e le attrezzature per le vongole mostravano evidenti carenze nelle condizioni di pulizia e sicurezza. Mancava del tutto la documentazione obbligatoria per garantire che il pescato fosse salubre e conforme alle normative europee e nazionali di sicurezza alimentare.

Questo tipo di documentazione è essenziale perché certifica il percorso dalla raccolta alla vendita, assicurando che i molluschi siano stati controllati, depurati e conservati senza rischi per la salute pubblica. L’assenza di questa documentazione rende persino difficile risalire all’origine delle vongole, con un potenziale pericolo per i consumatori e un danno al mercato regolamentato dei prodotti ittici.

Interventi della guardia di finanza e sanzioni amministrative

I finanzieri hanno apposto subito i sigilli al prefabbricato, sequestrando l’intera attrezzatura utilizzata per la lavorazione delle vongole veraci. Tra gli oggetti sotto sequestro ci sono anche oltre 100 chili di molluschi conservati nelle vasche con acqua prelevata direttamente dalla laguna. Oltre al materiale, la guardia di finanza ha contestato ai responsabili una violazione amministrativa con una multa pari a diecimila euro.

L’operazione si inserisce nell’ambito dei controlli volti a tutelare la filiera del pescato e la sicurezza alimentare dei consumatori. L’attività abusiva avrebbe messo a rischio la salubrità dei molluschi commercializzati, privi di qualsiasi garanzia ufficiale. La questione coinvolge un settore particolarmente sensibile per l’economia locale, dato che la vendita di prodotti lagunari è fonte di reddito e richiede controlli rigorosi. L’intervento della guardia di finanza ha bloccato questa produzione irregolare, in attesa di ulteriori accertamenti e provvedimenti da parte delle autorità sanitarie.

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