Scoperti patrimoni illeciti della 'ndrangheta: 602 estradizioni e 120 arresti nel 2024

Scoperti patrimoni illeciti della ‘ndrangheta: 602 estradizioni e 120 arresti nel 2024

Nel 2024, operazioni congiunte delle forze di polizia italiane hanno portato all’estradizione di 602 individui e all’arresto di 120 latitanti, rivelando la crescente espansione della ‘ndrangheta a livello globale.
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Scoperti patrimoni illeciti della 'ndrangheta: 602 estradizioni e 120 arresti nel 2024 - Gaeta.it

L’emergere di nuovi legami della ‘ndrangheta in diverse parti del mondo ha portato a importanti operazioni delle forze di polizia italiane. Nel 2024, grazie a un’intensa cooperazione con esperti di sicurezza internazionali, sono stati scoperti patrimoni illeciti per centinaia di milioni di euro, collegati a criminali ricercati a livello globale. L’attività investigativa si è conclusa con l’estradizione di 602 individui e l’arresto di 120 latitanti, coinvolti in attività criminali di significativa gravità. I risultati sono stati presentati durante un summit di sicurezza, svoltosi a Roma con la partecipazione di importanti figure politiche italiane.

I risultati delle operazioni congiunte delle forze di polizia

L’anno 2024 rappresenta un punto di svolta nella lotta contro la criminalità organizzata in Italia. Le operazioni condotte dalle forze di polizia hanno rivelato una complessità senza precedenti nella rete della ‘ndrangheta, che continua ad espandersi oltre i confini nazionali. Nel corso dell’anno, 602 persone sono state estradate in Italia dalla comunità internazionale, un chiaro segnale dell’efficacia della collaborazione tra gli Stati. Questa attività ha coinvolto non solo le forze dell’ordine italiane, ma anche polizie di vari Paesi, sottolineando l’importanza della cooperazione globale nella lotta alla criminalità.

D’altra parte, 120 soggetti sono stati arrestati, molti dei quali erano già inseriti nelle liste dei latitanti più ricercati. Questi arresti non riguardano solo persone legate alla ‘ndrangheta, ma includono anche individui coinvolti in altri gravi reati come il traffico di stupefacenti e la tratta di esseri umani, amplificando il valore delle operazioni sottolineate dalle autorità italiane. Le indagini hanno rivelato un patrimonio illecito notevole, frutto di attività criminose radicate nella cultura mafiosa, che impiega risorse economiche per espandere la propria influenza.

Il summit sulla sicurezza a Roma

A consolidare i risultati delle operazioni, si è tenuto un summit delle forze di sicurezza, ospitato nella Scuola di Perfezionamento Interforze per le Forze di Polizia a Roma. Questo incontro ha visto la partecipazione di figure di spicco come il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, e il vicepremier e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani. Durante il summit, sono stati presentati i dati delle operazioni e si è discusso di ulteriore cooperazione tra gli Stati per affrontare le sfide congiunte d’origine criminale.

I partecipanti hanno avuto l’opportunità di condividere le migliori pratiche nel contrasto dei crimini organizzati e di esplorare nuove modalità per intensificare la comunicazione e l’intelligence tra i vari Paesi. La grande affluenza di esperti di sicurezza esteri dimostra quanto sia rilevante la questione della criminalità organizzata su base internazionale. Gli interventi hanno fatto luce su sfide cogenti e sull’importanza di una strategia coordinata per fronteggiare le diverse manifestazioni della criminalità libica, slovena, albanese e sudamericana che interagiscono con la ‘ndrangheta.

Le nuove ramificazioni della ‘ndrangheta

Le indagini hanno portato alla luce una rete di legami internazionali che si sviluppano attraverso l’Europa, l’America e anche nelle isole del Pacifico. Ufficiali delle forze di polizia hanno descritto queste ramificazioni come un puzzlo di rapporti non solo tra gruppi mafiosi, ma anche con attori commerciali e politici, testimoniando la pervasività della ‘ndrangheta. Le indagini hanno rilevato investimenti e attività illecite che vanno dalla droga alle operazioni finanziarie più sofisticate.

In questo contesto, si rileva la necessità di una strategia multifocale. La mancanza di confini e il rapido avvento delle tecnologie digitali permettono alla criminalità organizzata di operare con maggiore facilità. I gruppi mafiosi, inclusa la ‘ndrangheta, non sono più confinati al territorio italiano, ma esercitano un’influenza che va ben oltre, portando a una risposta globale della legge. Gli sforzi congiunti continueranno sotto la direzione delle autorità italiane e dei partner internazionali per interrompere queste attività illecite e favorire la sicurezza collettiva.

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