Negli ultimi giorni i carabinieri forestali di Pescara hanno avviato una serie di accertamenti mirati lungo i corsi d’acqua della provincia, nell’ambito di una campagna denominata “Fiume Sicuro”. I controlli hanno portato alla luce interventi non autorizzati su immobili e terreni posti nelle aree di tutela paesaggistica e idrogeologica. Le operazioni hanno coinvolto più reparti dei carabinieri, con l’utilizzo di attrezzature specifiche come gommoni subacquei, per mappare con precisione le zone a rischio e verificare il rispetto delle norme ambientali vigenti.
La scoperta di un parcheggio abusivo lungo il fiume tirino a bussi sul tirino
Sempre durante il percorso di controllo, nel comune di bussi sul tirino, i carabinieri hanno individuato un’opera edilizia non autorizzata costruita lungo le sponde del fiume Tirino. Si tratta di un’area adibita a parcheggio per autovetture, realizzata tramite livellamento del terreno e posa di materiali edili, presumibilmente a servizio di un’attività commerciale limitrofa. Quest’area è anch’essa soggetta a vincoli paesaggistici stabiliti dal medesimo decreto legislativo del 2004, che non prevedeva alcuna autorizzazione per tali interventi.
I lavori di sistemazione del suolo e di costruzione del parcheggio sono stati immediatamente interrotti dal personale incaricato dei controlli. Il titolare dell’attività commerciale è stato segnalato all’autorità giudiziaria per aver violato le disposizioni sulla tutela ambientale. Le norme prevedono sanzioni che possono includere l’arresto fino a due anni e multe consistenti, da 15.493 a 51.645 euro. Questi atti rappresentano un rischio concreto per l’ambiente fluviale e la sostenibilità del territorio.
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Il taglio di alberi in zona protetta sul fiume fino a città sant’angelo
Il primo caso accertato riguarda un terreno in comune di città sant’angelo, posto nella fascia di rispetto di 150 metri dal corso del fiume Fino. Qui i rilievi dei carabinieri forestali hanno rilevato un’ampia zona dove erano stati effettuati lavori di movimento terra e disboscamento di specie arboree protette dalla legge. È emerso che tali interventi sono stati eseguiti senza la prescritta autorizzazione paesaggistica, obbligatoria per i lavori in aree sottoposte a vincolo ai sensi dell’articolo 142 comma 1 lettera c del D.Lgs 42/2004.
Il proprietario del terreno è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Pescara per aver realizzato opere abusive in area protetta. Questa violazione espone a conseguenze penali che includono sanzioni pecuniarie significative e il rischio di procedimenti giudiziari. L’intervento del Nipaaf ha il compito di scoraggiare simili azioni che danneggiano l’equilibrio naturale e mettono a rischio la stabilità del territorio.
Il controllo dei carabinieri e le aree monitorate
I militari del Nipaaf del Gruppo Carabinieri-Forestale di Pescara, insieme al Nucleo di Tocco da Casauria e al Nucleo Carabinieri Subacquei di Pescara, hanno intensificato i controlli lungo i fiumi Tirino e Fino, con particolare attenzione a porzioni di territorio vincolate da norme di tutela ambientale. Queste attività di vigilanza sono orientate a prevenire e reprimere eventuali infrazioni che coinvolgano opere abusive o illeciti ambientali che possano compromettere l’assetto idrogeologico e il paesaggio. Il percorso dei controlli è stato agevolato dall’impiego di un gommone in dotazione al nucleo subacquei che ha permesso di ispezionare tratti di fiume difficilmente raggiungibili da terra.
Durante le ispezioni i carabinieri hanno controllato terreni e manufatti sospetti lungo le sponde, individuando movimenti terra, taglio di alberi e altre attività realizzate senza licenze. Il monitoraggio si è concentrato su aree sottoposte a vincolo paesaggistico, in particolare quelle classificate secondo la normativa del decreto legislativo 42 del 2004, che disciplina la protezione ambientale e paesaggistica sul territorio nazionale.
Le implicazioni penali e le sanzioni previste per gli abusi ambientali
L’intervento dei carabinieri arriva in un contesto di crescente attenzione alle violazioni ambientali che coinvolgono aree tutelate da restrizioni paesaggistiche e idrogeologiche. La legge italiana prevede che qualsiasi intervento che alteri il suolo o la vegetazione in zone vincolate debba essere affidato a specifiche autorizzazioni rilasciate dalle autorità competenti.
Gli imprenditori denunciati risultano coinvolti in reati previsti dall’articolo 142 del codice dei beni culturali, in particolare quelli relativi all’assenza delle necessarie autorizzazioni paesaggistiche. Le pene spaziano tra arresti e sanzioni economiche, pensate per disincentivare interventi non controllati che danneggiano il territorio.
Il controllo esteso lungo i corsi d’acqua di Pescara punta a rafforzare la salvaguardia di ambienti sensibili, evitando che la pressione edilizia comprometta la stabilità dei suoli o gli habitat naturali collegati ai fiumi. Le attività abusive scoperte sono un segnale della necessità di vigilanza continua e di interventi rapidi per tutelare il patrimonio naturale della regione.