Nel territorio di fabrizia, in provincia di vibo valentia, le forze della guardia di finanza hanno trovato una piantagione di canapa indiana in quattro appezzamenti di terreno difficili da raggiungere. Le piante, oltre mille, erano disposte in spazi isolati e dotati di impianti di irrigazione, il che ha permesso di bloccare una produzione potenzialmente consistente di stupefacenti. L’operazione, coordinata dalla procura di vibo valentia, ha già portato alla distruzione sul posto del prodotto sequestrato.
Modalità e contesto dell’intervento sul territorio di fabrizia
La guardia di finanza del comando provinciale di vibo valentia ha eseguito un controllo specifico in una zona montana nel comune di fabrizia. La scoperta riguarda quattro appezzamenti coltivati con canapa indiana, situati in un tratto particolarmente impervio del territorio. I terreni coprono un’estensione complessiva di circa 1.500 metri quadrati, immersi in un ambiente naturale coperto da rovi fitti, lontani da strade o vie di comunicazione facilmente accessibili.
Le aree erano protette da cunicoli stretti e angusti, che rendevano difficoltoso raggiungerle. Questo sistema di protezione naturale e artificiale indicava una chiara volontà di tenere nascosta la coltivazione. Oltre all’isolamento geografico, le piante erano dotate di impianti di irrigazione, segno che chi gestiva la coltivazione si preoccupava di mantenere la coltura costantemente idratata per assicurarne la crescita.
Leggi anche:
Supporto e collaborazione durante l’operazione
L’intervento ha visto la collaborazione di vari reparti della guardia di finanza: tra questi il nucleo di polizia economico-finanziaria e il gruppo di vibo valentia, ma anche il supporto della sezione aerea di lamezia terme e della stazione del soccorso alpino di cosenza. Questi elementi hanno permesso di superare le difficoltà logistiche legate al terreno e svolgere un blocco efficace.
Caratteristiche e valore della coltivazione individuata
Le piante di canapa indiana rinvenute avevano un’altezza variabile tra 1 e 1,5 metri. La maturazione raggiunta indicava che il raccolto sarebbe stato pronto per le successive fasi di lavorazione in tempi brevi. La quantità stimata delle piante è di circa 1.350 esemplari distribuiti negli appezzamenti.
Analizzando il potenziale produttivo, gli investigatori hanno calcolato che da quella coltivazione avrebbero potuto derivare circa 135.000 dosi di sostanza stupefacente. Sul mercato illegale, questa quantità può generare un valore economico stimato in 1.350.000 euro.
Il fatto che la coltivazione si trovasse in zone isolate non ha fermato il lavoro della guardia di finanza, che ha colto al volo l’occasione per intervenire prima che la droga venisse raccolta e immessa nel mercato.
Stima e impatto sul mercato illegale
La stima elaborata dagli inquirenti sottolinea l’importanza dell’azione preventiva per l’area, riducendo un rischio significativo per la provincia di vibo valentia.
Intervento della procura e distruzione della piantagione a fabrizia
Quando la guardia di finanza ha individuato le aree con la coltivazione, ha immediatamente informato la procura della repubblica di vibo valentia. Il pubblico ministero di turno ha disposto misure rapide per la distruzione delle piante direttamente sul posto, evitando qualsiasi possibile trasporto o altro passaggio.
L’operazione si è svolta sotto la direzione del procuratore camillo falvo, che ha vigilato personalmente sull’intero corso delle azioni sul terreno. Questo ha permesso di evitare ritardi e garantire l’effettiva eliminazione del prodotto stupefacente.
Vantaggi della distruzione sul posto
La decisione di distruggere sul posto i materiali sequestrati ha anche il vantaggio di limitare rischi ambientali e logistici, considerata la posizione difficile delle coltivazioni. Questo intervento segna un passo importante nella lotta contro il traffico di stupefacenti nelle zone montane della provincia di vibo valentia, dove la natura a volte è usata come copertura per attività illegali.
La guardia di finanza mantiene alta l’attenzione su questo tipo di fenomeni, mettendo in campo risorse e personale adeguati per agire in territori anche impervi. Il coordinamento con enti come il soccorso alpino dimostra la capacità operativa di superare limiti geografici anche complessi.