Un’importante scoperta archeologica è stata effettuata a Piazza del Plebiscito, nel cuore di Viterbo, durante i lavori di rifacimento della pavimentazione finanziati dal PNRR. Dopo un lungo periodo di interruzione dei lavori, che aveva suscitato grande curiosità tra i cittadini, la Soprintendenza è intervenuta per svelare il mistero, aprendo gli scavi al pubblico e comunicando ufficialmente il ritrovamento di una necropoli risalente al periodo medievale.
Ritrovamenti sotto la pavimentazione di Viterbo: una necropoli inaspettata
Durante le operazioni di scavo, sono emerse un gran numero di sepolture, complete di corredi funerari che testimoniano la varietà dei ceti sociali che abitavano la zona all’epoca. Gli archeologi hanno trovato non solo scheletri, ma anche diversi oggetti, come gioielli e utensili, che facevano parte della vita quotidiana delle persone sepolte. Questo rinvenimento non è solo un’importante scoperta per la storia di Viterbo, ma offre uno spaccato della vita medievale in una delle aree più storiche d’Italia.
A questo si sommano i resti di edifici antichi, che si integravano nel tessuto urbano della città . La piazza, che ha le sue origini attorno alla chiesa di Sant’Angelo in Spatha, risalente al 1050, ha subito numerosi cambiamenti nel corso dei secoli. Gli scavi metteranno in luce strati di storia che vanno oltre le semplici sepolture, riportando alla luce la struttura sociale e architettonica dell’epoca medievale.
I lavori si stanno estendendo fino a via Ascenzi, dove gli archeologi sperano di trovare ulteriori elementi che possano completare il quadro di vita di quel tempo. Secondo i ricercatori, quanto trovato finora rappresenta solo una frazione di ciò che la piazza potrebbe nascondere. L’aspettativa è che le future campagne di scavo possano rivelare una realtà ancora più complessa e arricchita di significato, che contribuirà a una maggiore comprensione della storia viterbese.
La storia di Piazza del Plebiscito e il ruolo della necropoli
La storia di Piazza del Plebiscito è intricata e affascinante. Originariamente, l’area era destinata alla chiesa di Sant’Angelo in Spatha, un luogo di culto fondamentale per la comunità medievale. Con il passare dei secoli, la piazza ha subito adattamenti funzionali e architettonici, diventando un fulcro della vita pubblica in città . La scoperta della necropoli conferma l’importanza della piazza non solo come spazio sociale, ma anche come luogo di sepoltura, dove le dinamiche culturali dell’epoca venivano riflesse attraverso riti funebri e tradizioni.
Un aspetto notevole è che le sepulture ritrovate appartengono a persone di differenti status sociali. Questo potrebbe indicare che la piazza rappresentava una sorta di crocevia di vita e morte, un punto d’incontro per diversi gruppi, dal clero ai nobili, fino ai cittadini comuni. Le scoperte potranno anche rivelare informazioni sugli usi e costumi del tempo, contribuendo a colmare delle lacune nella storia locale.
L’apertura al pubblico degli scavi permette ai cittadini e ai visitatori di toccare con mano la storia della loro città , offrendo un’opportunità di apprendimento e di coinvolgimento diretto nel patrimonio culturale di Viterbo. Con gli archeologi al lavoro, i prossimi mesi potrebbero portare alla luce ulteriori sorprese, rendendo la piazza un laboratorio vivente di storia medievale.
Implicazioni per la ricerca archeologica e la valorizzazione del patrimonio
Il ritrovamento di questa necropoli non solo arricchisce la storia di Viterbo, ma ha anche importanti implicazioni per la ricerca archeologica e la valorizzazione del patrimonio culturale. La presenza di antiche sepolture, insieme ai corredi funerari, offre un’opportunità rara per gli studiosi di studiare gli aspetti sociali e culturali dell’epoca medievale.
Il governo locale, insieme alla Soprintendenza, potrebbe prendere in considerazione strategie per integrare questi scavi nel percorso turistico della città , mostrando l’eredità storica che si cela sotto le nostre strade. L’educazione e l’informazione dei visitatori dovrebbero essere al centro di questo progetto, valorizzando non solo i ritrovamenti, ma anche la narrazione storica che li accompagna.
Le future scoperte potrebbero incentivare ulteriormente l’interesse per l’archeologia a Viterbo, attirando studiosi e turisti. Gli scavi rappresentano un esempio tangibile di come la storia continui a influenzare il presente e quali legami esistano tra il nostro quotidiano e il passato. La piazza dunque, non solo come spazio pubblico, ma anche come custode di memorie e storie da raccontare, diventa un simbolo di continuità , richiamando a una riflessione più profonda sul nostro patrimonio e sulla storia collettiva.