La recente operazione della Squadra Mobile di Udine ha portato a importanti sviluppi nel contrasto al traffico di sostanze stupefacenti. Le forze dell’ordine hanno sequestrato quasi 12 chili di hashish, rinvenuti sepolti in una zona boschiva vicino al guado del torrente Cormor, e hanno proceduto all’arresto di tre individui, tra cui due richiedenti protezione sussidiaria internazionale.
I dettagli del sequestro a Zugliano
Il sequestro ha avuto luogo a Zugliano, una località di Pozzuolo del Friuli, dove gli agenti della Squadra Mobile hanno individuato una quantità considerevole di hashish. Il ritrovamento è stato effettuato in un’area boscosa, il che ha evidenziato la strategia adottata dai presunti spacciatori per nascondere la droga.
Le indagini hanno portato all’arresto di tre persone, tra cui un cittadino afghano di 27 anni e un pachistano di 32. Entrambi erano privi di fissa dimora e non avevano fonti di reddito legittime, risultando noti alle autorità per precedenti penali. La loro situazione legale ha sollevato interrogativi riguardo la gestione dei richiedenti asilo rispetto al coinvolgimento in attività illecite.
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In aggiunta, è stato arrestato anche un cittadino italiano di 29 anni, nato e residente in provincia di Udine, che pur essendo incensurato, risulta coinvolto in questo complesso di criminalità . La presenza di persone provenienti da contesti diversi e le loro modalità operative hanno posto all’attenzione degli investigatori questioni relative alla rete di spaccio attiva in zona.
Arresto di un afghano per detenzione di sostanze stupefacenti
In un’operazione separata, sempre condotta dalla Squadra Mobile di Udine, un afghano di 35 anni è stato arrestato per detenzione illecita di sostanze stupefacenti. Durante un controllo, l’uomo è stato trovato in possesso di un panetto di hashish del peso di 96 grammi, nascosto sotto i vestiti.
A completare il quadro, sono stati sequestrati anche 325 euro in contante, ritenuti provento di precedenti attività di spaccio. Anche questo soggetto beneficiava della protezione sussidiaria, un aspetto che ha suscitato l’attenzione degli inquirenti riguardo al potenziale abuso dei diritti previsti per i rifugiati in Italia.
La situazione attuale e le prospettive future
Questi sviluppi mettono in luce un fenomeno preoccupante: il coinvolgimento di richiedenti asilo e migranti nel traffico di sostanze stupefacenti. Le forze dell’ordine intensificheranno i controlli, sia per prevenire la diffusione di droghe nelle comunità locali sia per monitorare eventuali illegittimità legate alla protezione sussidiaria.
La lotta contro il traffico di droga a Udine e nei comuni limitrofi continuerà a essere una priorità per le autorità , che sono chiamate a implementare strategie di contrasto più efficaci. Il caso di Zugliano e gli arresti collegati pongono seri interrogativi sulla necessità di un approccio più rigoroso nel monitoraggio e nella gestione delle richieste di asilo, per garantire che i diritti di chi fugge da guerre e persecuzioni non siano sfruttati da chi si dedica ad attività illecite.