La presenza dei social media ha reso molte attività più visibili, ma questa situazione può portare anche a conseguenze illegali. A Fabriano, i militari della Tenenza hanno recentemente fatto luce su un caso di esercizio abusivo della professione di tatuatore. Un uomo aveva avviato la sua attività promuovendosi tramite un profilo social, ma senza avere alcuna autorizzazione o requisito richiesto dalla legge. La scoperta è avvenuta grazie a un’attenta indagine che ha portato alla luce un’attività potenzialmente pericolosa sia per il professionista che per i suoi clienti.
L’indagine della polizia economico-finanziaria
Gli agenti della polizia economico-finanziaria si sono attivati per approfondire la situazione. Attraverso un lavoro di intelligence, sono riusciti a raccogliere informazioni dal profilo social del tatuatore e a rintracciare la sua abitazione, dove avevano il sospetto che l’attività venisse svolta. Dopo un’ispezione, sono stati trovati numerosi strumenti e attrezzature inadatte ai lavori di tatuaggio: aghi, pistole per tatuaggi e inchiostri utilizzabili solo in ambienti igienicamente controllati.
Queste attrezzature non solo mettevano a rischio la salute dei clienti, ma dimostravano anche come il tatuatore fosse completamente inadempiente riguardo ai requisiti di legge. La polizia ha così avviato un vero e proprio rapporto investigativo, acquisendo documentazione detenuta presso l’abitazione del soggetto e raccogliendo dichiarazioni di diversi clienti. Questi ultimi hanno confermato di essere stati tatuati da questo professionista sconosciuto al fisco, il che ha sollevato ulteriori preoccupazioni riguardo all’evasione fiscale e alla sicurezza sanitaria.
Le irregolarità riscontrate: mancanza di autorizzazioni e requisiti igienici
Gli accertamenti condotti dalla polizia hanno evidenziato gravissime carenze burocratiche. Il tatuatore non possedeva la Segnalazione Certificata di Inizio Attività , un documento fondamentale per poter operare legalmente in questo settore. Inoltre, non erano presenti i requisiti igienico-sanitari stabiliti dalla legge, necessari per garantire la sicurezza dei clienti. Queste mancanze testimoniano la superficialità con cui aveva avviato la propria attività, mettendo a rischio la salute di molte persone.
Le attrezzature sono state sottoposte a sequestro, e le conseguenti sanzioni amministrative sono state elevate all’indirizzo del tatuatore. L’operazione ha avuto il merito di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di rivolgersi a professionisti qualificati e muniti di tutte le certificazioni necessarie per esercitare. Questo episodio ha anche rivelato come l’uso dei social media, seppur positivo in molte situazioni, possa in alcuni casi facilitare l’emergere di attività illecite.
La sicurezza prima di tutto: l’importanza di affidarsi a professionisti certificati
La questione della sicurezza nel settore del tatuaggio è di estrema importanza. Tatuarsi implica l’uso di strumenti penetranti sulla pelle e, se non eseguito in modo conforme alle norme igieniche, può portare a gravi infezioni e complicazioni. Questo caso di Fabriano serve da monito per chiunque stia pensando di intraprendere tale percorso. È vitale rispondere con attenzione alle normative in vigore e assegnare il proprio corpo solo a chi ha dimostrato di rispettarle.
La comunità locale è stata scossa da questa notizia, poiché mette in evidenza una problematica più ampia legata alla regolamentazione delle professioni artistiche e sanitarie. Un’adeguata sorveglianza e informazione sono fondamenti imprescindibili per evitare situazioni analoghe in futuro. La campagna di sensibilizzazione che ne seguirà avrà il compito di educare e informare le persone sul rispetto delle norme e sulla scelta di professionisti che possano garantire risultati in sicurezza e nel rispetto delle regole.