Una serata decisamente movimentata ha caratterizzato la vita tranquilla di Casoria, dove un episodio di violenza familiare ha richiesto l’intervento tempestivo delle forze dell’ordine. Il fatto è avvenuto all’interno di un appartamento nel centro, dove cinque familiari coinvolti in una lite hanno trasformato un complemento di cena in un acceso scontro. La situazione, che si è sviluppata prima dell’ora di cena, ha assunto toni drammatici, portando all’arresto di due dei partecipanti al conflitto.
La rissa per la proprietà delle damigiane di vino
La disputa è scoppiata attorno a un argomento apparentemente innocuo: la proprietà di alcune damigiane di vino. Le tensioni, accumulate nel tempo, hanno preso forma in un’accesa discussione in cui le accuse si sono susseguite senza sosta. Tra i partecipanti alla lite, quattro uomini e una donna, il clima si è immediatamente fatto teso, con ripercussioni violente inaspettate.
I protagonisti di questa rissa familiare sono tutti parenti, senza precedenti penali. Tra di loro ci sono quattro cognati e una donna, la moglie di uno di questi, che è anche la sorella di due di loro. I partecipanti, rispettivamente di 61, 66, 56 e 65 anni, e la donna di 58, hanno dato vita a una lite che ha rapidamente superato i limiti della discussione animata. Le edizioni delle storie riguardo chi fosse l’effettivo proprietario delle damigiane di vino hanno fatto infuriare i presenti, conducendoli a un conflitto fisico.
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Quello che inizialmente sembrava essere una normale discussione tra familiari si è rapidamente trasformato in una vera e propria battaglia. I toni si sono alzati e ognuno ha cercato di difendere le proprie ragioni, urlando che i soldi spesi per le damigiane erano stati investiti da loro. La situazione è degenerata in una lotta violenta dove le parole sono state sostituite da colpi e ferite.
L’intervento dei carabinieri e le conseguenze della rissa
L’escalation di violenza ha raggiunto un punto critico quando uno dei cognati ha afferrato un coltello e ha inflitto due fendenti al fianco di un altro parente. Non è finita qui: un terzo cognato, armato di una spranga di ferro, ha colpito alla testa il quarto membro della famiglia. In mezzo a tutto questo, la donna, cercando di difendersi o di contenere la violenza, ha patito una frattura a un braccio.
L’intervento dei carabinieri è avvenuto pochi attimi dopo l’inizio del violento alterco. Giunti sul posto, i militari hanno trovato una scena di caos, con i coinvolti che si erano sfidati fino all’ultimo colpo. Il compito dei carabinieri è stato quello di sedare la rissa e raccogliere le informazioni necessarie per un intervento legale. Oltre a fermare la violenza, sono stati sequestrati i coltelli e le springhe utilizzate.
Le ferite riportate dai litiganti hanno richiesto cure mediche, con diagnosi che prevedono un recupero di 30 giorni per un ferito e 10 giorni per un altro. A seguito dell’episodio violento, due dei cognati sono stati arrestati con l’accusa di tentato omicidio e successivamente trasferiti in carcere, rimanendo a disposizione dell’autorità giudiziaria per ulteriori indagini sul caso. L’episodio ha lasciato un segno profondo non solo tra i protagonisti ma anche nell’intera comunità, evidenziando la fragilità delle relazioni familiari quando le situazioni sfuggono al controllo.