Nella mattinata del 7 dicembre, il porto di Taranto ha accolto un gruppo di 45 migranti provenienti da Bangladesh, Pakistan e Tunisia. Questi individui erano stati salvati nel Mediterraneo dalla nave Geo Barents, gestita da Medici Senza Frontiere, mentre si trovavano a bordo di un natante che presentava gravi rischi di capovolgimento. Tra i migranti vi sono anche quattro minori non accompagnati, i quali hanno ricevuto immediata assistenza al momento dello sbarco.
La situazione dei migranti al momento del soccorso
All’atto del salvataggio, le condizioni di alcuni migranti erano preoccupanti, con casi di ipotermia già evidenti. I soccorritori, provenienti da vari enti, hanno lavorato rapidamente per garantire la sicurezza e il benessere di tutti i presenti. Il recupero è avvenuto in un contesto molto difficile, caratterizzato da un mare mosso, sottolineando le sfide quotidiane affrontate da chi tenta di attraversare il Mediterraneo in cerca di una vita migliore. Gli operatori hanno preso in carico i migranti per fornire un’assistenza sanitaria immediata e verificarne le condizioni generali.
L’accoglienza a Taranto: operatori e istituzioni coinvolte
A terra, l’arrivo dei migranti è stato gestito da un’ampia rete di operatori e istituzioni. Il personale del 118, insieme ai volontari della Croce Rossa, ai rappresentanti del Comune di Taranto e ai membri della Protezione Civile, hanno predisposto le prime misure necessarie per assistere i nuovi arrivati. La Prefettura ha svolto un ruolo di coordinamento essenziale per garantire un intervento efficace e tempestivo. Anche il Servizio Migrazioni ha preso parte alle operazioni, stabilendo contatti attraverso l’attività di Restoring Family Links, affinché le famiglie separate possano riunirsi.
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Aspetti sanitari e prospettive future
Nonostante le preoccupazioni iniziali legate alla salute dei migranti, non si segnalano criticità sanitarie gravi. Questo è un aspetto importante che evidenzia l’efficacia dei soccorso e delle cure iniziali ricevute. Ora, le autorità stanno valutando le prossime mosse per gestire la permanenza dei migranti e le eventuali pratiche per l’asilo o altre forme di protezione internazionale. La situazione continua a essere monitorata con attenzione, poiché le autorità locali e le organizzazioni umanitarie sono pronte a rispondere a qualsiasi necessità futura.