Sbarco di migranti in Italia: oltre 8.100 arrivi a novembre e un aumento del 42%

Sbarco di migranti in Italia: oltre 8.100 arrivi a novembre e un aumento del 42%

A novembre, oltre 8.100 migranti sono sbarcati in Italia, con un incremento del 42% rispetto a ottobre. La maggior parte proviene dalla Libia, evidenziando la crescente pressione sul sistema di accoglienza.
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Sbarco di migranti in Italia: oltre 8.100 arrivi a novembre e un aumento del 42% - Gaeta.it

Il mese di novembre ha registrato un significativo aumento degli sbarchi sulle coste italiane, con oltre 8.100 migranti arrivati, segnando un incremento del 42% rispetto a ottobre. Questo fenomeno solleva interrogativi sulle rotte migratorie e sulla risposta del sistema di accoglienza nel Paese, evidenziando la complessità della situazione attuale.

Analisi degli sbarchi: dati e tendenze

Nel corso del 2023, gli arrivi sui litorali italiani hanno mostrato un progressivo aumento, con numeri che variano ogni mese. Tra gennaio e settembre, i dati sugli arrivi via mare sono i seguenti: gennaio ha visto 2.258 ingressi, febbraio 2.301, marzo 6.857, aprile 4.721, maggio 4.976, giugno 4.902, luglio 7.465, agosto 8.526 e settembre 7.685.

L’aumento degli arrivi di novembre rappresenta non solo una certa ripresa dopo i cali registrati nei mesi precedenti, ma riflette anche le difficoltà affrontate dai migranti nei loro Paesi di origine e lungo il loro cammino. In particolare, la maggior parte dei migranti sono partiti dalla Libia, che ha rappresentato circa il 76% del totale degli sbarchi. Tunisia, Turchia ed Algeria hanno fornito rispettivamente un numero minore di arrivi.

Destinazioni principali delle persone sbarcate

Lampedusa e i suoi porti hanno assorbito la maggior parte degli arrivi di novembre, con circa il 75% di tutte le persone che vi hanno messo piede. Altri porti che hanno visto sbarcare migranti includono Pozzallo, Trapani, Genova e Catania. Questo fenomeno crea tuttavia una pressione non indifferente sulle risorse di queste aree, costringendo le autorità locali ad attuare misure straordinarie per gestire la situazione.

Richiedenti asilo e nazionalità di origine

Dall’inizio dell’anno, le nazionalità più comuni tra i migranti sono state identificate: il 20% proviene dal Bangladesh, l’18% dalla Siria, il 12% dalla Tunisia, il 6% dall’Egitto e il 5% dalla Guinea. L’arrivo di più di 10.000 siriani entro ottobre 2024 risulta significativo, in particolare considerando che oltre il 77% degli arrivi siriani sono uomini. Il dato mette in evidenza non solo le condizioni dei migranti, ma anche il contesto di conflitto e instabilità che spinge molte persone a cercare rifugio in Europa.

Situazione critica e supporto dell’UNHCR

Nel mese di novembre, si segnala anche un caso tragico: una donna guineana di 30 anni è risultata dispersa dopo l’affondamento dell’imbarcazione partita da Sfax, Tunisia, sottolineando i rischi connessi a questi viaggi. La presenza dell’UNHCR nei luoghi di sbarco è fondamentale, poiché l’agenzia fornisce supporto alle autorità italiane attraverso team dedicati. Questi operatori non solo informano i migranti, ma garantiscono anche assistenza speciale per i minori e le persone vulnerabili.

Sebbene l’agenzia internazionale stia lavorando per il miglioramento della situazione, l’UNHCR continua a sollecitare gli Stati a rafforzare le loro capacità di risposta e a promuovere un accesso sicuro ai percorsi migratori regolari all’interno dell’Unione Europea. Rinnovare l’impegno alla cooperazione tra le nazioni è essenziale per garantire la salvaguardia dei diritti umani e il rispetto delle normative internazionali riguardanti l’asilo e la protezione dei rifugiati.

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