L’edizione numero 75 del Festival di Sanremo si è chiusa tra applausi e qualche polemica, con Olly a trionfare tra le note dei brani dei partecipanti. Durante la conferenza stampa finale, Carlo Conti ha condiviso la sua visione del festival, analizzando i successi incontrati, i record di ascolti e gli spunti di riflessione per migliorare il format nelle prossime edizioni.
Carlo Conti e il suo approccio al festival
Carlo Conti ha voluto chiarire, nel corso della conferenza, che non ha vissuto il Festival come una sfida da affrontare. Al contrario, ha percepito il suo ritorno a Sanremo come una continuazione di un percorso iniziato nel 2015. “Ho ripreso un lavoro iniziato con l’azienda nel 2015, portato avanti per tre anni, proseguito alla grande da Baglioni e poi nei cinque straordinari Festival di Amadeus. Sono tornato a riprendere un lavoro, per questo è stato facile,” ha dichiarato Conti, evidenziando il forte legame con la tradizione del festival.
La sua proiezione verso il futuro è stata al contempo seria e ironica. Riguardo alla sua presenza per il prossimo anno, ha scherzato: “Adesso il problema vero è per chi lo dovrà fare il prossimo anno: ah già, sono io!” Questa affermazione sottolinea non solo il lungo percorso che lo ha visto protagonista, ma anche l’impegno a lungo termine con la Rai, con l’incarico di condurre il festival anche nel 2026. La possibile successione di Stefano De Martino nel 2027 è un tema che rimane sul tavolo, ma Conti ha manifestato la sua volontà di ridurre il carico di conduzione e dedicarsi maggiormente al ruolo di direttore artistico.
Ascolti record e risultati pubblicitari
La kermesse musicale ha ottenuto risultati lusinghieri non solo dal punto di vista artistico, ma anche per quanto riguarda l’aspetto commerciale. Marcello Ciannamea, Direttore Intrattenimento Prime Time Rai, ha elogiato il lavoro svolto da Conti, evidenziando come l’edizione 2025 abbia segnato un +8% di introiti pubblicitari rispetto all’anno precedente, con una raccolta totale di oltre 65 milioni di euro. Questo successo, in parte, è da attribuire al forte seguito ottenuto negli anni da Amadeus e alla sua dedizione nel migliorare il brand Sanremo.
Questi risultati finanziari testimoniano l’importanza del festival non solo come vetrina musicale, ma anche come un evento cruciale per l’industria televisiva italiana. L’interesse crescente del pubblico, espresso attraverso gli ascolti, è un indicativo della vitalità del format e del suo potere di attrazione nei confronti di sponsor e investitori.
Polemiche e reazioni del pubblico
Non sono mancati gli alti e bassi durante il festival, e nel corso della conferenza, Conti ha affrontato le contestazioni che si sono sollevate dal pubblico, in particolare per l’esclusione di nomi noti come Achille Lauro e Giorgia. Riguardo ai fischi e ai boati ricevuti da alcuni artisti, ha risposto con una riflessione sul DNA del Festival: “Insieme ai fischi ci sono stati anche boati e applausi. Preferisco un Ariston partecipe rispetto a quello immobile di qualche anno fa.” La risposta di Conti evidenzia l’importanza del coinvolgimento del pubblico e di come questo possa influenzare la percezione del festival stesso.
Le proposte di Carlo Conti per il futuro
Carlo Conti ha condiviso anche alcune idee per migliorare il format del Festival in vista delle prossime edizioni. Ha sottolineato la necessità di rivedere la durata della finale, esprimendo il desiderio di chiudere prima, rispetto alla mezzanotte. “Abbiamo chiuso troppo tardi, avremmo dovuto terminare all’1:40,” ha affermato, facendo eco alle richieste di un pubblico stanco che vorrebbe una celebrazione più agile.
Un altro punto sollevato riguarda il modo di gestire la classifica finale. Conti ha espresso il desiderio di comunicare solo le prime dieci posizioni, simile a quanto avviene nella serata delle cover. Questo potrebbe semplificare la percezione del vincitore e dei piazzamenti, rendendo l’evento più incisivo e coinvolgente per il pubblico a casa.
Sanremo continua a rappresentare un’importante manifestazione musicale, con un mix di sorprese, successi e riflessioni sul futuro, mentre l’attenzione si rivolge verso le edizioni del 2026 e 2027.