Sangue di chiara trovato sulla villetta dei Poggi, conferme dagli esami di Milano e nessun nuovo dna nella casa di Garlasco

Sangue di chiara trovato sulla villetta dei Poggi, conferme dagli esami di Milano e nessun nuovo dna nella casa di Garlasco

Le analisi della polizia scientifica di Milano confermano che il sangue sul tappetino nella villetta dei Poggi appartiene a Chiara, mentre nella casa di Garlasco non emergono nuovi reperti genetici maschili.
Sangue Di Chiara Trovato Sulla Sangue Di Chiara Trovato Sulla
Le analisi della polizia scientifica confermano che il sangue trovato nella villetta dei Poggi appartiene a Chiara, mentre nella casa di Garlasco non sono emerse nuove tracce di DNA maschile, complicando le indagini sull’omicidio. - Gaeta.it

Le ultime analisi della polizia scientifica di Milano hanno stabilito che il sangue trovato sul tappetino del bagno nella villetta dei Poggi proviene da chiara. Questo elemento emerge dall’incidente probatorio svolto recentemente a Pavia, che ha fatto luce sui dettagli raccolti sulla scena del crimine. Nel frattempo la casa di Garlasco resta priva di nuove tracce genetiche maschili collegate al giorno dell’omicidio.

Dettagli delle analisi sul sangue ritrovato nella villetta dei Poggi

Gli esami scientifici condotti all’istituto di Milano si sono concentrati sulle tracce ematiche presenti nel bagno della villetta dei Poggi. Le indagini hanno stabilito che il sangue non appartiene a un’altra persona ma proprio a chiara. La teoria degli investigatori è che questa macchia sia stata portata lì dalla scarpa dell’assassino, probabilmente mentre si spostava all’interno dell’abitazione o cercava di coprire le proprie tracce.

Il risultato delle analisi è arrivato dopo un accurato confronto del profilo genetico rilevato dalle macchie con quello della vittima. Questi dati confermano quindi che il sangue è stato trasferito in modo indiretto, probabilmente durante la fuga o mentre l’aggressore si muoveva nel bagno. Il tappetino è diventato così un punto chiave per ricostruire la dinamica degli ultimi momenti, aggiungendo un elemento importante agli accertamenti in corso a Pavia.

Ruolo dell’incidente probatorio a Pavia

L’incidente probatorio, svolto sotto il controllo del giudice per le indagini preliminari, ha avuto lo scopo di mettere nero su bianco e confermare ciò che la scena del crimine suggeriva fin dall’inizio. L’esito conferma che quei segni non sono casuali ma collegati strettamente al momento dell’omicidio e alla presenza dell’assassino in quella zona della villetta.

Assenza di nuovi reperti genetici nella casa di Garlasco

Nonostante le attese degli investigatori, nella casa di Garlasco non sono emerse nuove tracce di dna maschile riferibili al giorno dell’omicidio. Il lavoro degli esperti che hanno setacciato ogni angolo dell’abitazione non ha portato a rinvenimenti in grado di indicare la presenza di un terzo soggetto o di ulteriori elementi utili per ricostruire l’identità dell’assassino.

Questa assenza di nuovi dati genetici lascia inalterata la situazione già nota agli inquirenti. Il materiale raccolto nei primi rilievi restituiva profili conosciuti, o comunque nessun dato concreto su altre persone coinvolte quella notte. Le analisi successive miravano a trovare possibili tracce lasciate da chi, secondo l’accusa o la difesa, fosse presente durante l’aggressione.

Complicazioni investigative dovute alla mancanza di nuovi dna

Il fatto che nessuna nuova evidenza si sia affacciata negli ultimi mesi rende ancora più complicata la ricostruzione e alimenta le discussioni sulle responsabilità. I rilievi nella casa restano cruciali ma in questo momento non offrono indizi freschi o inattesi per sostenere una nuova pista investigativa.

Importanza del processo probatorio e prospettive investigative future

L’incidente probatorio a Pavia rappresenta una tappa centrale nelle indagini, perché certifica con precisione scientifica elementi che fino a poco fa erano solo ipotesi. Grazie a questo atto giudiziario la polizia ha fatto un passo avanti nel chiarire i fatti e mettere a fuoco i dettagli.

Il sangue sul tappetino del bagno, associato alla presenza dell’assassino, cambia la prospettiva sull’omicidio riducendo gli spazi per possibili dubbi riguardo alla scena e alla sequenza degli eventi immediatamente successivi al delitto. È un punto fermo su cui si possono incastrare altre prove o testimonianze.

Al contempo la mancanza di nuovo dna nella casa di Garlasco costringe gli inquirenti a rimanere concentrati su quanto già noto, senza scarti decisivi. Questi dati spingono a mantenere l’attenzione sugli elementi materiali già in possesso e a rivalutare con attenzione le piste aperte, alla ricerca di coerenza e conferme.

Prospettive future per le indagini dopo l’incidente probatorio

Le prossime fasi dell’indagine probabilmente punteranno a verificare quanto emergerà da queste conferme tecniche, incrociandole con altri dettagli ricavati dall’esame dei testimoni o da ulteriori riscontri processuali. L’orizzonte resta ancora aperto ma si muove su basi investigative diventate più solide dopo l’incidente probatorio di Pavia.

Change privacy settings
×