A Napoli, il miracolo di San Gennaro continua a suscitare fervore e devozione tra i fedeli. Questa mattina, alle 10 in punto, l’arcivescovo di Napoli, don Mimmo Battaglia, ha annunciato la liquefazione del sangue del santo Patrono, all’interno della Cattedrale, gremita di devoti. Il rito, che si celebra con cadenza regolare nel corso dell’anno, ha visto il sangue presentarsi già sciolto nell’ampolla, portata a spalla dai seminaristi fino all’altare maggiore.
L’atto di fede: il rito della liquefazione
La preparazione del rito
Il sangue di San Gennaro è custodito in un’ampolla che viene tradizionalmente prelevata dalla Cappella del Tesoro. Questo rito, che attrae ogni anno un numero crescente di fedeli, è preceduto da una serie di modalità ben consolidate. Questa mattina, il Cardinale ha proceduto al prelievo della reliquia, accompagnato dall’Abate, monsignor Vincenzo de Gregorio, dal sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, e dal governatore della Campania, Vincenzo De Luca.
La celebrazione liturgica
Il momento culminante della celebrazione è sempre rappresentato dall’annuncio della liquefazione. La Cattedrale, aperta alle 7:30, ha ospitato la prima Messa officiata dal parroco, durante la quale un seminarista ha letto “La passione di San Gennaro”. Con il suo arrivo alle 10, l’arcivescovo ha dato il via alla celebrazione della liquefazione del sangue, un momento che rappresenta non solo un atto di fede, ma anche un potente simbolo culturale e identitario per la città di Napoli.
La presenza delle autorità e delle personalità
Figure di rappresentanza
Alla cerimonia hanno preso parte importanti figure del panorama istituzionale e culturale. Tra i presenti si sono distinti il principe Carlo di Borbone e il principe Emanuele Filiberto di Savoia. La presenza di personalità come l’attrice Marisa Laurito arricchisce ulteriormente il respiro laico e culturale di un evento che è, innanzitutto, religioso.
Il significato della partecipazione
Il coinvolgimento di autorità politiche e culturali nella celebrazione manifesta l’importanza che il miracolo di San Gennaro riveste nel tessuto sociale napoletano. Rappresenta un ponte tra il sacro e il profano, un momento in cui la comunità si ritrova unita, sostenuta dall’attesa di un evento che continua a segnare profondamente la vita della città.
Il significato del miracolo per la comunità napoletana
Un evento atteso
Il miracolo di San Gennaro si verifica tre volte all’anno, in date specifiche: il sabato precedente la prima domenica di maggio, il 19 settembre e il 16 dicembre. Questi appuntamenti sono attesi con fervore dai napoletani, che vedono nell’evento una fonte di speranza e di protezione per la comunità. La liquefazione del sangue è considerata una conferma della benevolenza del santo, un segno di rinascita, specialmente in periodi di crisi.
L’impatto culturale
Il culto di San Gennaro non è soltanto un fenomeno religioso, ma un elemento centrale della cultura e dell’identità napoletana. La tradizione delle celebrazioni e le storie legate al santo sono solidamente radicate nella storia della città, rendendo ogni evento correlato a San Gennaro un’apertura verso il passato e il futuro. La Cattedrale diventa così un fulcro di interazione tra storia, religione e cultura, capace di attrarre visitatori e devoti da tutto il mondo.
La nuova edizione del miracolo di questa mattina non è solo un episodio da cronaca, ma rappresenta un pezzo vivo della storia e della spiritualità partenopea, che si rinnova di anno in anno, testimoniando la potenza della fede collettiva.
Ultimo aggiornamento il 19 Settembre 2024 da Elisabetta Cina