San Benedetto del Tronto: avviato un progetto innovativo sulle acque reflue per valorizzare le risorse agroalimentari

San Benedetto del Tronto: avviato un progetto innovativo sulle acque reflue per valorizzare le risorse agroalimentari

A San Benedetto del Tronto, un progetto tra Università e produttori trasforma le acque reflue in risorse sostenibili, valorizzando le alghe come fertilizzanti e additivi per cosmetica.
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San Benedetto del Tronto: avviato un progetto innovativo sulle acque reflue per valorizzare le risorse agroalimentari - Gaeta.it

A San Benedetto del Tronto, si assiste a un’iniziativa interessante, volta a trasformare le acque reflue in preziose risorse attraverso un progetto condiviso tra l’Università Politecnica delle Marche e l’Università degli Studi di Macerata. Questo progetto mira a sviluppare una filiera circolare che sfrutta il potenziale delle alghe, ricavabili dai sottoprodotti dell’industria agroalimentare. Le alghe, in questo contesto, potrebbero diventare un valido fertilizzante per i terreni e additivi per la cosmetica, aprendo la strada a nuove opportunità economiche e sostenibili.

Obiettivi del progetto

Il progetto nasce con l’intento di individuare e riutilizzare risorse poco valorizzate presenti nel ciclo agroalimentare. L’azione è centrata sul recupero di nutrienti e acque, elementi cruciali per la coltivazione di alghe. Questo approccio non solo mira a creare un nuovo prodotto naturale, ma si propone di farlo in un modo che sia rispettoso dell’ambiente. Gli studiosi e i ricercatori coinvolti si concentreranno sulla produzione di una biomassa algale, ricca di potenzialità e applicabile in vari settori, da quello agricolo a quello cosmetico.

Un dottorando, che sarà attivamente coinvolto in questo progetto, trascorrerà sei mesi direttamente in azienda. Durante questo periodo, egli si dedicherà a ricerche bibliografiche e a campionamenti regolari di acque reflue e residui derivate dalla produzione agroalimentare. Attraverso l’analisi dei dati raccolti, si potrà redigere una tesi che evidenzi i risultati emersi e le potenzialità di queste nuove tecniche di recupero delle risorse.

Collaborazione e sostenibilità

La collaborazione tra l’Università Politecnica delle Marche, l’Università degli Studi di Macerata e l’associazione di produttori Promarche rappresenta un esempio di come la sinergia tra enti pubblici e privati possa portare a risultati significativi. Oreste Aquilone, amministratore delegato di Promarche, ha commentato l’importanza di tali intese, sottolineando che la cooperazione è fondamentale per introdurre innovazioni nel distretto agroalimentare del Piceno. L’obiettivo è quello di fornire una nuova linfa vitale al settore, contribuendo così a una crescita intelligente e sostenibile nel territorio.

In questo contesto, l’assessore al Bilancio del Comune di San Benedetto del Tronto, Domenico Pellei, ha espresso il proprio entusiasmo per l’iniziativa, definendola un esempio di sostenibilità ambientale, economica e sociale. La creazione di sistemi produttivi che utilizzano risorse già esistenti offre un’opportunità unica per ridurre gli sprechi e migliorare l’efficienza dei processi produttivi, a beneficio non solo delle aziende locali, ma dell’intera comunità.

San Benedetto del Tronto, grazie a questo progetto, non solo si posiziona come un punto di riferimento per l’innovazione, ma anche come un modello di riferimento per altre realtà che vogliono investire in pratiche sostenibili per valorizzare le risorse disponibili nel proprio territorio.

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