A Roma, la questione delle strutture ricettive irregolari è diventata sempre più critica. Dal marzo 2024, le autorità locali hanno imposto la chiusura di circa 300 attività che non rispettavano le normative, di cui trenta sono state scoperte nei primi mesi del 2025. Questa situazione riflette un problema più ampio, che affligge molte città italiane, dove l’incremento del turismo ha portato a un proliferare di offerte abusive non autorizzate. Nella capitale, l’arrivo del Giubileo ha ulteriormente sottolineato l’urgenza di questi controlli, in vista di un aumento atteso dei visitatori.
Intensificazione dei controlli sulle strutture ricettive
Negli ultimi mesi, Roma ha attuato un piano di verifica più rigoroso delle strutture ricettive, grazie alla creazione di un reparto della polizia locale dedicato esclusivamente ai controlli su alberghi, B&B, affittacamere e ostelli. Questa iniziativa ha come obiettivo principale quello di garantire la conformità alle normative in un periodo critico come il Giubileo, che richiamerà un alto numero di pellegrini e turisti. L’aumento dei controlli non solo mira a combattere il fenomeno dell’abusivismo, ma anche a salvaguardare l’immagine di Roma come meta turistica di qualità.
Nel corso di circa 6.000 verifiche effettuate, sono emerse 1.500 violazioni, con un evidenziato problema di evasione fiscale. Tale situazione ha comportato perdite significative per le finanze del Comune, stimabili in circa 2 milioni di euro non versati a causa dell’incasso della tassa di soggiorno. Questo importo rappresenta una fetta rilevante per il bilancio comunale, evidenziando la necessità impellente di interventi più incisivi per garantire che tutti i gestori di strutture ricettive contribuiscano equamente al sistema.
Problemi di autorizzazione e sicurezza
Parallelamente alle questioni fiscali emerse dai controlli, sono stati riscontrati gravi problemi di sicurezza e autorizzazione in diverse strutture. È stata, ad esempio, individuata una rete di B&B nel centro di Roma che operava con un’unica reception, imitando il funzionamento di un hotel pur senza le necessarie autorizzazioni. Questa situazione solleva interrogativi significativi sulla sicurezza degli ospiti e sul rispetto delle normative che governano le strutture ricettive.
L’adozione di regole più severe nel settore degli affitti brevi è stata intrapresa per limitare gli effetti negativi legati al turismo di massa. Le nuove norme mirano a garantire che gli affitti a breve termine non comportino solo un aumento dei prezzi delle abitazioni, ma anche una regolamentazione più efficace del mercato. A Roma, in soli due mesi, sono stati registrati cinquanta casi di irregolarità in relazione al Codice Identificativo Nazionale , una misura recentemente introdotta per migliorare la tracciabilità delle strutture e ridurre la diffusione dell’abusivismo.
Regolamentazione delle key box
Una delle recenti iniziative volte a regolamentare il settore turistico riguarda l’uso delle key box, ovvero i dispositivi utilizzati dai gestori delle strutture per consentire l’accesso autonomo alle abitazioni prenotate online. Queste cassettine per le chiavi sono diventate un simbolo della nuova economia turistica, ma il loro uso sta cominciando a essere contestato per motivi di sicurezza e per il decoro urbano.
Il Comune di Roma ha avviato l’operazione di rimozione delle key box, evidenziando come il loro impiego possa aumentare i rischi per la sicurezza degli inquilini e per la qualità della vita nei quartieri. Alcune amministrazioni locali hanno posto limiti all’utilizzo di questi sistemi, considerando come le key box possano contribuire a un’errata gestione delle strutture turistiche e alla proliferazione di affitti non autorizzati, complicando ulteriormente il panorama già complesso del mercato immobiliare romano.
L’attenzione su questi aspetti da parte delle autorità locali e nazionali segna un passo importante verso una regolamentazione più attenta dei fenomeni legati al turismo e delle loro ricadute sul territorio.