Nel cuore dell’Abruzzo, Rocca calascio si propone come un esempio unico di borgo storico a rischio spopolamento che però offre incentivi concreti a chi vuole trasferirsi o aprire un’attività. Questo paese, famoso per il suo castello elevato e la sua storia ricca di fascino, punta su nuove generazioni per riprendere vita, grazie anche a fondi pubblici e progetti locali.
Rocca calascio: un borgo millenario con un castello tra i più alti d’europa
Rocca calascio sorge su una posizione elevata, con un castello che è uno dei più alti in Europa, costruito originariamente come torre di avvistamento e poi trasformato in fortezza strategica nel medioevo. Questo castello, insignito dal National Geographic tra i 15 più belli del mondo, racconta secoli di storia legati al controllo delle vie di comunicazione e commerci nella regione.
Paesaggi e cinema
La sua posizione offre vedute spettacolari sul Gran Sasso, con la cima del Corno Grande che domina da lontano, e sulle montagne che separano l’Abruzzo dalla provincia di Teramo. Questo paesaggio rende Rocca calascio anche un polo d’interesse turistico, soprattutto per chi ama la natura e l’escursionismo, attirando motociclisti e appassionati di montagna da varie parti del centro Italia.
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La fama del borgo è legata anche a pellicole cinematografiche storiche: qui fu girato “Ladyhawke” nel 1985, film che ha contribuito a consolidare il fascino internazionale della località.
Incentivi e progetti per attrarre nuovi abitanti e imprese
Per contrastare lo spopolamento, Rocca calascio offre incentivi economici per residenti e imprenditori. Chi si trasferisce può ricevere fino a 7.500 euro, mentre chi decide di avviare un’attività nel territorio comunale ha diritto a contributi fino a 15.000 euro. Queste misure fanno parte di un più ampio progetto di rigenerazione socioeconomica finanziato in parte con i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza .
Il piano prevede l’apertura di nuove attività come ristoranti, paninoteche, negozi di souvenir; la creazione di un albergo diffuso e di un ostello per turisti; lo sviluppo di un servizio di bus navetta nel territorio; attività culturali come un corso di scrittura per il cinema; e strutture per il turismo all’aria aperta come campeggi e bar.
Attualmente il borgo conta circa settanta abitanti, tra cui poche famiglie giovani e professionisti trasferiti da città come Roma. Tra loro, un’archeologa e una consigliera comunale, Valeria Befani, che ha vinto un bando per la tessitura e organizza laboratori con tinture naturali. Questi esempi dimostrano una voglia reale di recuperare la vita sociale del paese.
Il valore storico, culturale e naturalistico dell’abruzzo e i rischi dello spopolamento
La provincia di L’Aquila, e in particolare i suoi borghi come Rocca calascio, custodisce un patrimonio naturalistico e culturale che include parchi nazionali e risorse legate alla pastorizia e al turismo montano. Il film “Un modo a parte”, girato recentemente, ha messo in luce la drammatica realtà dei piccoli centri abruzzesi. Il calo delle nascite unito all’emigrazione verso città più ricche provoca una progressiva perdita di tradizioni e di presenze attive, con conseguenze evidenti sul tessuto sociale.
Nonostante questa situazione, l’Abruzzo resta conosciuto come la “regione più verde d’Italia” per la vastità delle sue aree protette e la qualità dell’ambiente. Il problema sta nella gestione del territorio e nella capacità di sviluppare risorse turistiche e culturali.
Tentativi di inversione di tendenza
In questo contesto, iniziative come quelle di Rocca calascio rappresentano un tentativo concreto di invertire la tendenza, puntando su incentivi, supporto alle nuove attività e promozione delle bellezze locali. Ma serve l’impegno di chi vive in questi luoghi per farli rinascere e non abbandonarli a problemi legati a servizi inadeguati e spopolamento.
La sfida della ripopolazione e del rilancio socioeconomico nel cuore dell’abruzzo
Rocca calascio mette in evidenza una sfida che molti piccoli borghi italiani affrontano: resistere al declino demografico per non perdere completamente la propria identità. Con un numero di residenti ridotto a qualche decina, il paese vuole attrarre famiglie giovani e imprenditori, offrendo strumenti concreti per infondere nuova linfa.
Questi interventi coinvolgono la comunità locale, le istituzioni e anche figure che nel recente passato hanno scelto di andare a vivere qui spinti dal desiderio di cambiare stile di vita, più legato alla natura e a ritmi più lenti.
Il rilancio di Rocca calascio dipende anche dalla capacità di integrare le risorse culturali con il turismo sostenibile, promuovendo attività che mantengano viva la storia e favoriscano l’occupazione. Il borgo si pone come esempio da osservare, per capire se questa strategia potrà fermare lo spopolamento e far tornare vivo un territorio fragile ma ricco di potenzialità originali.