Un terremoto di magnitudo 4 ha colpito stamani il quartiere di Bagnoli, a Napoli, facendo tremare edifici e scatenando un breve sciame sismico nei Campi Flegrei. La popolazione locale ha vissuto la scossa con paura ma senza danni segnalati. Le autorità sono intervenute prontamente per controlli e verifiche su infrastrutture e aree a rischio.
Il terremoto a napoli: l’episodio e la reazione della popolazione
Alle 9.14 questa mattina la terra ha tremato nel quartiere di Bagnoli, nel centro di Napoli. Il sisma, di magnitudo 4 e con epicentro a soli 3 chilometri di profondità, è stato percepito distintamente in tutta la città. Molte persone hanno avvertito il movimento, uscendone dai loro edifici e raccontando delle porte che sbattevano e dei lampadari che oscillavano. L’onda sismica è stata accompagnata da un boato, che ha aumentato il senso di allarme tra i residenti.
Le chiamate ai vigili del fuoco sono arrivate numerose, segno di una preoccupazione palpabile, specialmente in una zona già abituata a eventi sismici simili. I cittadini hanno cercato un senso di sicurezza rivolgendo attenzione immediata alle istituzioni preposte, che si sono messe subito in moto.
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In strada, scene quotidiane hanno assunto un tono diverso. Tra chi affrontava la paura rimanendo vicino a casa propria, c’erano persone che si dirigevano verso la spiaggia, nonostante l’evento. L’immagine della donna in ciabatte e pareo, al telefono mentre racconta lo spavento, riassume bene lo stato psicologico della popolazione locale: una convivenza con il rischio mista a rassegnazione e volontà di normalità.
Approfondimento sulla percezione del sisma
Le chiamate ai vigili del fuoco si sono rivelate un’indicazione importante per l’entità della preoccupazione, specialmente per una popolazione che conosce bene i rischi associati all’attività sismica dei Campi Flegrei.
L’attività sismica nei campi flegrei e l’analisi degli esperti
L’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ha registrato questa scossa come parte della crisi sismica della caldera dei Campi Flegrei. La magnitudo, leggermente inferiore rispetto alle scosse più forti dello scorso giugno e marzo, si pone all’interno di un’attività che si mantiene attiva da tempo.
Francesca Bianco, direttrice del dipartimento Vulcani dell’Ingv, ha sottolineato come la percezione soggettiva di un terremoto possa variare molto in base alla sensibilità personale, al luogo in cui ci si trova e alle caratteristiche tecniche degli edifici. Non si tratta di una misura oggettiva e stabile, ma una risposta variabile al fenomeno.
Mauro Antonio Di Vito, direttore dell’Osservatorio Vesuviano, ha confermato che il sisma rientra in un periodo di sollevamento del suolo consistente, coerente con il bradisismo osservato. Lo sciame sismico seguito alla scossa principale è già noto agli esperti e considerato normale vista la struttura geologica dell’area, con numerose piccole scosse che si susseguono.
Commento degli esperti sull’attività sismica attuale
Secondo gli esperti, lo sciame sismico è una manifestazione normale data la struttura geologica dei Campi Flegrei, e non dovrebbe destare allarmi improvvisi.
Interventi delle autorità e controllo delle infrastrutture
Subito dopo la scossa, il prefetto di Napoli Michele di Bari ha convocato il Centro coordinamento soccorsi per valutare eventuali danni e organizzare verifiche su tutto il territorio coinvolto. Vigili del fuoco, protezione civile, sindaci e Asl hanno partecipato a questa riunione, in cui sono state prese decisioni rapide per gestire eventuali criticità.
Nei comuni di Napoli, Bacoli e Pozzuoli, dove l’intensità è stata maggiore, i controlli non hanno evidenziato danni o problemi strutturali. Le aree più delicate, come i costoni sorvegliati dalla Guardia costiera, non hanno mostrato segni di cedimento o rischio di frane. I vigili del fuoco hanno completato tutte le ispezioni con esito negativo, confermando l’integrità delle abitazioni e degli edifici pubblici.
La Regione Campania ha allestito un’area di attesa presso l’ex Base Nato di Bagnoli, pronta per eventuali necessità di evacuazione o assistenza. Questa scelta ha messo in sicurezza un punto strategico per la gestione dell’emergenza.
Sospensione momentanea dei trasporti
L’attività ferroviaria ha subito una breve interruzione per controlli su linee come Cumana, Circumflegrea e la rete ferroviaria locale, ma la circolazione è stata riattivata rapidamente. Sulla linea 2 della metropolitana, Rfi ha rimosso un albero caduto sui binari, legato probabilmente al sisma o a condizioni meteorologiche recenti. Anas ha esaminato le principali strade senza rilevare danni.
Il sindaco Gaetano Manfredi ha sul posto confermato che scuole e infrastrutture hanno superato senza problemi i controlli effettuati, rafforzando la fiducia nelle procedure di monitoraggio.
La reazione quotidiana della popolazione flegrea
Nonostante la scossa, la vita nelle località flegree prosegue, con un atteggiamento che mescola prudenza e accettazione della realtà. Molti abitanti, pur provando paura al momento della scossa, cercano di mantenere le proprie abitudini. Il fenomeno si è ripetuto più volte negli ultimi mesi, contribuendo a una sorta di assuefazione.
Un testimone di Bagnoli ha mostrato questa contraddizione: spaventato dalla scossa, ha però deciso di trascorrere la mattina sulla spiaggia, rilassandosi poco dopo l’evento. Non tutti i lidi sono affollati; la gente preferisce tenersi pronta a spostarsi in caso di necessità.
Un nonno che era al mare con i nipotini ha raccontato come il timore sia stato soprattutto per la sicurezza dei bambini in acqua. Ha fatto uscire i piccoli dal mare fino a che la situazione è tornata tranquilla, ma subito dopo ha permesso loro di giocare di nuovo. La vita continua, in un equilibrio precario tra normalità e sospetto di nuove scosse.