La commemorazione del recupero delle salme dell’equipaggio del sommergibile Scirè, affondato nel 1942, si è svolta oggi al Sacrario dei caduti d’oltremare di Bari. Questa cerimonia non solo segna un’importante ricorrenza storica, ma rappresenta anche un momento di profondo rispetto e riconoscimento per coloro che hanno sacrificato la propria vita durante la Seconda Guerra Mondiale. Tra le autorità presenti, spiccano nomi come Vincenzo Montanaro, comandante interregionale marittimo Sud, e Pierluigi Rosati, presidente dell’Associazione nazionale Marinai d’Italia, evidenziando il significato di questa celebrazione.
Commemorazione al Sacrario dei caduti d’oltremare di Bari
Questa mattina, l’emozionante cerimonia ha avuto inizio con la deposizione di una corona di alloro in omaggio all’equipaggio del sommergibile Scirè. La scoperta della targa, che riporta i nomi dei 43 militari sepolti a Bari, ha segnato un momento particolarmente toccante, permettendo ai presenti di rendere omaggio ai caduti. La cerimonia ha visto la partecipazione di circa venti familiari delle vittime, rendendo ancor più palpabile il legame tra passato e presente.
Presenti anche autorità civili e militari, che hanno contribuito a un’atmosfera solenne e di grande rispetto. La funzione religiosa ha seguito la scoperta della targa, dando spazio a momenti di riflessione e di ricordo. Al termine della cerimonia, un momento significativo è stata la donazione di un modellino del sommergibile Scirè al museo del Sacrario, un gesto simbolico per mantenere viva la memoria storica di un evento così rilevante.
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La storia del sommergibile Scirè e la perdita di molti uomini
Affondato il 10 agosto 1942 da una corvetta inglese nei pressi di Haifa, il sommergibile Scirè ha visto la perdita di molti membri del suo equipaggio. Tra i defunti vi erano il comandante Bruno Zelik, sei ufficiali, 15 sottufficiali, 19 sottocapi e otto marinai, tutti uomini che hanno dato la vita per il proprio Paese. Dopo l’affondamento, il relitto del sommergibile giace tuttora a circa 35 metri di profondità al largo del porto di Haifa, in Israele.
Il recupero delle salme nel settembre del 1984 è stato un evento di grande significato. Nonostante il recupero di 43 membri dell’equipaggio, altri corpi rimangono all’interno del relitto, portando con sé le storie di coloro che sono stati persi in questo tragico evento. La concessione della medaglia d’oro al valor militare al sommergibile Scirè testimonia l’eroismo e il sacrificio di uomini che, anche in situazioni disperate, hanno dimostrato coraggio e dedizione.
Riflessioni e testimonianze di autorità e familiari
Durante la cerimonia, Vincenzo Montanaro ha sottolineato l’importanza di ricordare gli uomini, più che i militari, che hanno combattuto e sono morti per la propria patria. La sua dichiarazione ha reso evidente quanto sia fondamentale riconoscere il sacrificio di chi ha servito il proprio Paese. Le parole di Montanaro sono state accompagnate da quelle di Pierluigi Rosati, il quale ha evidenziato l’importanza del ricordo nella costruzione della memoria collettiva. “Un Paese senza memoria non ha futuro”, ha affermato, richiamando l’attenzione sul valore della memoria storica per le generazioni presenti e future.
Questa cerimonia ha offerto non solo una commemorazione solenne, ma anche un’opportunità per i familiari dei caduti di riunirsi e riflettere su un passato che, seppur doloroso, rappresenta una pietra miliare nella storia d’Italia. La partecipazione di parenti e amici ha reso il rito più personale e intenso, rafforzando il legame tra la storia e chi attualmente vive, portando avanti la memoria di un sacrificio che non deve essere dimenticato.