Rischio denatalità e autonomie differenziate minacciano i piccoli centri nel sud italia secondo nino foti

Rischio denatalità e autonomie differenziate minacciano i piccoli centri nel sud italia secondo nino foti

Il convegno “Generazioni in mutamento” a Scilla evidenzia come denatalità e autonomia differenziata minaccino la sopravvivenza dei piccoli centri nel sud Italia, con rischi di declino sociale ed economico.
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Il convegno "Generazioni in mutamento" a Scilla ha evidenziato come la denatalità e l’autonomia differenziata minaccino la sopravvivenza dei piccoli centri del Sud Italia, richiamando a un urgente impegno pubblico e sociale per evitare il loro progressivo declino. - Gaeta.it

Il convegno “Generazioni in mutamento”, tenutosi a Scilla, nel reggino, ha portato all’attenzione problemi che riguardano direttamente il futuro di molti centri minori nel sud italia. Nino Foti, presidente della fondazione Magna Grecia, ha affrontato temi cruciali come la denatalità e le conseguenze di un modello di autonomia differenziata non risolto, che potrebbero compromettere la vivibilità e la sopravvivenza delle aree interne.

La denatalità come fattore di crisi per i piccoli centri

Il calo delle nascite rappresenta un fenomeno allarmante per molte comunità del sud italia. Secondo Foti, la denatalità non va considerata solo come un dato demografico, ma come una causa che mina la vitalità dei piccoli paesi. Una popolazione che si riduce porta inevitabilmente a una diminuzione della domanda di servizi, come scuole e strutture sanitarie. Questo circolo vizioso rischia di trasformare interi territori in aree abbandonate.

Il presidente della fondazione ha spiegato che senza un adeguato supporto e investimenti costanti, questi centri non sono in grado di attrarre o trattenere famiglie giovani. Scuole chiuse e servizi carenti non fanno altro che accelerarne il declino. Non si tratta solo di numeri, ma di realtà sociali in forte difficoltà, dove spesso i giovani devono scegliere di andare via per trovare opportunità altrove.

Le criticità di un processo senza sostegno

Le criticità legate all’autonomia differenziata non superata

Il tema dell’autonomia differenziata è tornato al centro del dibattito in molte regioni italiane, specie al sud. L’idea di una gestione più autonoma delle risorse e delle politiche regionali sembrava poter offrire soluzioni mirate per i bisogni specifici di ogni territorio. Eppure, per Foti, la riforma non è stata cancellata e permane come una minaccia per le aree meno sviluppate.

L’autonomia differenziata rischia di accentuare gli squilibri tra regioni ricche e povere. Nel caso del sud, senza interventi statali determinanti, potrebbe significare meno risorse e minori servizi per piccole comunità già fragili. Foti ha sottolineato che questa spaccatura potrebbe condannare a una sorta di emarginazione gestionale paesi già messi a dura prova dalla denatalità.

Il piano strategico delle aree interne e le conseguenze per il sud italia

Il piano strategico per le aree interne punta a rilanciare le zone meno servite del paese attraverso interventi mirati. In realtà, sottolinea Foti, questo strumento rischia di accelerare il declino di molti piccoli centri del sud. La mancanza di investimenti adeguati e l’assenza di nuove risorse significano che molte comunità verranno “accompagnate alla morte”, secondo le sue stesse parole.

Accompagnare alla morte: un destino di progressivo svuotamento

Il concetto di “accompagnare alla morte” si riferisce al progressivo svuotamento di vite e servizi nelle aree interne, una situazione che mina la resistenza sociale ed economica di questi territori. È una condizione che trasformerebbe il piano, nato per sostenere le aree interne, in un fattore di ulteriore decadenza. Senza scuole funzionanti e servizi di base, i paesi del sud sono destinati a diventare sempre meno abitabili.

Mancanza di reazioni e proteste nella società civile

Foti ha evidenziato un problema non meno grave: l’assenza di proteste o mobilitazioni significative attorno a queste questioni. Il silenzio che avvolge il dibattito sulla denatalità e sull’autonomia differenziata mostra una preoccupante disattenzione pubblica. Senza una voce che si alzi per tutelare questi territori, le decisioni politiche rischiano di procedere senza tenere in conto le conseguenze reali sui piccoli centri.

Il presidente della fondazione Magna Grecia ha invitato a riflettere su questo vuoto di reazioni, che potrebbe favorire l’adozione di provvedimenti dannosi per le comunità del sud italia. Secondo lui, il tema merita attenzione e una discussione più ampia, coinvolgendo cittadini, istituzioni e forze sociali per evitare che la situazione sia lasciata al caso.

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