L’area dei Campi Flegrei, vicino Napoli, resta uno dei siti vulcanici più instabili d’Italia. Fabio Florindo, presidente dell’INGV, ha riacceso un faro sulla situazione durante l’audizione parlamentare dedicata ai rischi idrogeologici e sismici. Da oltre vent’anni la zona è interessata da movimenti del suolo e attività vulcanica sotterranea. Le recenti analisi segnalano una crescita dell’instabilità, con potenziali pericoli immediati che riguardano soprattutto fenomeni improvvisi e violenti come le esplosioni freatiche.
Lo stato di instabilità e il rischio legato al bradisismo
I Campi Flegrei sono segnati da un fenomeno chiamato bradisismo, ovvero l’innalzamento e l’abbassamento del terreno legato a movimenti magmatici e pressioni nel sottosuolo. Negli ultimi vent’anni, l’attività è aumentata, portando a un sollevamento del suolo che oggi supera il centimetro e mezzo al mese, con picchi che hanno toccato i tre centimetri. Questo movimento spinge le faglie e la crosta terrestre, producendo scosse di terremoto anche di media magnitudo.
Le parole di fabio florindo sull’instabilità
Il presidente dell’INGV, Florindo, ha spiegato che questo fenomeno non è da sottovalutare. “Il rischio concreto riguarda sia la possibilità di un’eruzione vulcanica, specialmente nella zona di Astroni-Agnano, sia quella di crisi sismiche provocate dall’instabilità cui si aggiungono fenomeni meno prevedibili come le esplosioni freatiche.” La frequenza dei terremoti intorno al 4.6 di magnitudo rappresenta un pericolo per le strutture già danneggiate, aumentando la possibilità di crolli.
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Esplosioni freatiche: la minaccia senza preavviso più temuta
Il vero rischio oggi indicato da Florindo riguarda le esplosioni freatiche. Questi eventi si verificano quando l’acqua in falda entra in contatto con superfici o zone di rocce molto calde, generando esplosioni di vapore e frammenti senza segni premonitori visibili. Sono fenomeni particolarmente pericolosi perché avvengono improvvisamente e con grande violenza.
Focus sull’area di pisciarelli
L’area di Pisciarelli ha registrato condizioni critiche grazie a rilievi recenti con droni, che hanno rilevato temperature superiori ai 140 gradi centigradi in terreni profondamente fratturati. Questi segnali concordano con eventi passati dove esplosioni freatiche hanno colpito senza preavviso, causando vittime tra gli studi scientifici sul vulcano.
Florindo ha sottolineato come queste esplosioni siano letali proprio per la loro imprevedibilità e per l’assenza di segnali che possano avvertire la popolazione prima dell’evento. “Il lavoro di monitoraggio deve quindi concentrarsi su individuare condizioni che ne favoriscono la formazione e mantenere sistemi di sorveglianza capaci di intervenire rapidamente in caso di emergenza.”
La difficoltà di gestione dell’emergenza nella popolazione locale
Un altro problema segnalato da Florindo riguarda la difficoltà di assicurare la sicurezza degli abitanti nell’area. Molte persone resistono ai controlli nelle abitazioni per paura di evacuazioni forzate. Questo atteggiamento ostacola interventi preventivi e ispezioni fondamentali per valutare il rischio sismico e strutturale degli edifici.
Ostacoli nelle operazioni preventive
Il presidente dell’INGV ha evidenziato come questo rifiuto comprometta le operazioni di prevenzione. Senza controlli accurati, aumentano i rischi di danni gravi dovuti al ripetersi di scosse e all’instabilità del terreno. “Una maggiore collaborazione con la popolazione è cruciale per gestire al meglio una zona ad alto rischio, evitando che episodi precursori non vengano rilevati o sottovalutati.”
Assenza di risalita magmatica ma attenzione ai segnali di allarme
Al momento, la situazione del magma sotto i Campi Flegrei non indica risalite imminenti. Florindo ha spiegato che eventuali movimenti di magma avrebbero segnali chiari, come un tremore sismico prolungato, che consentirebbe di prevedere l’evoluzione verso un’eruzione. Tuttavia, le esplosioni freatiche non danno questi segnali, il che li rende più pericolosi perché non annunciati.
Monitoraggio continuo e sorveglianza serrata
Il monitoraggio costante e mirato è fondamentale per rilevare anche i più piccoli cambiamenti nell’attività vulcanica. La rete sismica e i rilievi termici aiutano a identificare le aree a rischio, ma l’imprevedibilità delle esplosioni freatiche resta un punto critico. La gestione di questa emergenza richiede una sorveglianza serrata, capacità di intervenire rapidamente e un rapporto trasparente con la comunità locale.
L’allarme lanciato da Fabio Florindo invita a non sottovalutare la situazione attuale ai Campi Flegrei. Lo stato di crescente pressione nel sottosuolo e l’attività crescente del bradisismo richiedono attenzione costante. In particolare la minaccia implicita delle esplosioni freatiche rappresenta una sfida concreta per la sicurezza pubblica. La situazione resta monitorata con attenzione da esperti e istituzioni, in attesa di eventuali sviluppi.