Un recente studio condotto da Microsoft ha rivelato che quasi sei italiani su dieci hanno affrontato almeno un rischio online nell’ultimo anno. Con il 62% dei teenager che dichiarano di aver subito situazioni simili, la questione della sicurezza digitale è diventata sempre più pressante, soprattutto in un periodo in cui l’uso dell’intelligenza artificiale generativa è in forte espansione. La ricerca, che ha coinvolto un campione di 14.800 persone in 15 Paesi, è stata pubblicata in occasione del Safer Internet Day, evidenziando preoccupazioni significative legate al cyberspazio.
Rischi online e reazioni dei teenager
L’indagine di Microsoft ha messo in luce come i teenager reagiscano attivamente ai rischi online. Tra le azioni adottate, spicca il blocco dei contenuti considerati dannosi, scelta effettuata dal 58% degli adolescenti. Un altro comportamento comune è quello di confidarsi con figure di fiducia, principalmente i genitori: questo accade, infatti, nel 58% dei casi. Tuttavia, è emblematico notare che solo il 22% degli adulti si sente sufficientemente preparato a supportare i giovani in queste situazioni. Questa disparità mette in evidenza una necessità di formazione e comunicazione per migliorare la preparazione degli adulti su queste problematiche.
È evidente che, mentre i ragazzi cercano di affrontare le sfide del mondo digitale, non sempre trovano il supporto adeguato. Questa dinamica di interazione maggiormente attiva da parte dei ragazzi è un segnale di responsabilità crescente verso la propria sicurezza online, ma evidenzia anche lacune nella preparazione informatica della generazione più adulta, che a sua volta rischia di ostacolare un dialogo costruttivo.
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L’intelligenza artificiale: potenzialità e timori
In Italia, l’uso dell’intelligenza artificiale generativa sta guadagnando consenso. La ricerca mostra come circa il 22% degli utenti abbia già sperimentato questa tecnologia. Tra i gruppi demografici, i Millennials si mostrano i più propensi a utilizzarla, con una percentuale che raggiunge il 41%. Questa crescente diffusione suscita entusiasmo, ma accanto a questa positività emergono paure significative: il 79% degli italiani considera come una minaccia la possibilità che l’intelligenza artificiale venga impiegata per truffe online, mentre il 76% manifesta preoccupazioni riguardanti abusi e contenuti inappropriati.
La tecnologia, pur offrendo strumenti innovativi e modalità di interazione nuove, porta con sé interrogativi sulla sicurezza e sull’etica della sua applicazione. Le preoccupazioni relative all’uso improprio dell’IA tracciano un confine tra sfruttamento e benefici, richiedendo un’attenta riflessione da parte dei legislatori, dei tecnici e della società civile per garantire l’integrità virtuale.
Disinformazione e altri rischi digitali
Un aspetto critico emerso dalla ricerca è il fenomeno della disinformazione, considerato il rischio online più diffuso in Italia. Il 40% degli intervistati ha dichiarato di essere stato vittima di notizie false o manipolate. Non è un dato che si limita all’Italia; queste preoccupazioni sono comuni a livello globale, rispecchiando una crescente difficoltà nel discernere le informazioni affidabili da quelle ingannevoli.
Ulteriori rischio affrontati dalla popolazione includono il cyberbullismo e i discorsi d’odio, segnalati dal 31% dei partecipanti, e i contenuti violenti, il cui impatto è stato avvertito dal 28%. Queste statistiche sono in linea con le medie globali, indicanti che l’Italia condivide un panorama di vulnerabilità simile a quello di altri Paesi.
Particolarmente rilevante è la questione dei deepfake, con un preoccupante 75% di italiani allarmati. Questo dato supera la media globale, che si attesta intorno al 72%. Ciò indica un’attenzione crescente verso questa tecnologia in grado di manipolare immagini e video in modo sofisticato, sollevando interrogativi etici e legali su autenticità e fiducia.
La situazione internazionale e le differenze regionali
Se si prendono in esame i dati a livello internazionale, è interessante notare che Paesi come il Sudafrica e l’India mostrano un’attenzione ancora maggiore verso il fenomeno dei deepfake. Questa evidenza suggerisce che tra le diverse nazioni esistono variegate percezioni e reazioni alle problematiche legate alla sicurezza online. In Europa, le percentuali di preoccupazione si allineano semmai a quelle italiane, mettendo in luce una problematica comune che richiede un approccio coordinato e condiviso per affrontare le sfide digitali.
Il panorama della sicurezza online è in continua evoluzione, e mentre la tecnologia avanza, è cruciale restare aggiornati e informati per proteggere se stessi e le future generazioni dai rischi emergenti.