Rinviata al 13 giugno l'udienza per la revisione della condanna di Mario Vanni nel caso del mostro di Firenze

Rinviata al 13 giugno l’udienza per la revisione della condanna di Mario Vanni nel caso del mostro di Firenze

La corte di appello di Genova rinvia al 13 giugno l’udienza sulla revisione della condanna all’ergastolo di Mario Vanni per i delitti del mostro di Firenze, basata su nuova consulenza entomologica.
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La corte di appello di Genova ha rinviato al 13 giugno l'udienza sulla revisione della condanna all'ergastolo di Mario Vanni, basata su una nuova consulenza di entomologia forense che potrebbe modificare le date e le responsabilità dei delitti del Mostro di Firenze. - Gaeta.it

La corte di appello di Genova ha deciso di rinviare al 13 giugno l’udienza per valutare la richiesta di revisione della condanna all’ergastolo di Mario Vanni, accusato dei quattro episodi criminali noti come delitti del mostro di Firenze. La decisione arriva a causa dell’incompleta analisi dei documenti da parte del pm, impegnato nello studio di 34 faldoni contenenti atti provenienti dalla procura toscana. L’istanza, sostenuta dagli avvocati del nipote di Vanni, si basa su una nuova consulenza scientifica che potrebbe influenzare le date e quindi le responsabilità legate agli omicidi.

La richiesta di revisione e il contesto processuale a genova

L’istanza di revisione è stata presentata dagli avvocati Antonio Mazzeo e Valter Biscotti, incaricati dal nipote di Paolo Vanni, il postino di San Casciano coinvolto nelle indagini. Il documento, lungo circa 400 pagine, ha superato il primo esame di non manifesta infondatezza, criterio necessario per aprire la strada ad un nuovo esame del caso. L’udienza inizialmente in programma è stata posticipata perché il pm Alessandro Bogliolo non ha completato la lettura dei numerosi faldoni, che contengono testimonianze, perizie e atti processuali provenienti dalla procura di Firenze.

Giudici e valutazione del materiale

I giudici, presieduti da Vincenzo Papillo, hanno concesso più tempo per permettere una valutazione completa del materiale. La revisione si concentra su elementi che potrebbero modificare la cronologia degli eventi e la possibile responsabilità di Mario Vanni, con implicazioni dirette sulle sentenze passate. Il caso continua a suscitare attenzione non solo per la natura dei crimini ma anche per le piste investigative, ancora oggetto di contestazioni e nuove ipotesi.

La nuova consulenza di entomologia forense e gli elementi scientifici

Il fulcro della richiesta di revisione riguarda una consulenza aggiornata in entomologia forense. La nuova perizia, firmata da Fabiola Giusti e Stefano Vanin, ha esaminato le larve di Lucilia trovate sulle vittime del delitto degli Scopeti, avvenuto nel settembre 1985. Lo studio ha stabilito che gli insetti erano al terzo stadio di sviluppo, un dato che indica con precisione il momento della morte. In base alla crescita degli insetti, la morte sarebbe avvenuta tra la notte del 6 e del 7 settembre e non, come ipotizzato in precedenza, nella notte dell’8 settembre.

Testimonianze messe in discussione

Questo potrebbe rimettere in discussione testimonianze chiave, tra cui quella di Giancarlo Lotti. Lotti aveva dichiarato di aver visto Mario Vanni e Pietro Pacciani accanirsi contro la tenda canadese dove si trovavano Nadine Mauriot e Jean Michel Kraveichvili, la sera dell’8 settembre, cioè la notte precedente al ritrovamento dei corpi. La consulenza scientifica, invece, anticipa la data del delitto di almeno due giorni rispetto alla ricostruzione ufficiale.

Per i legali, questa nuova perizia rappresenta una prova che risponde ai requisiti richiesti dalla corte di cassazione per accedere alla revisione della condanna. La possibilità che le vittime siano morte in un momento diverso da quello indicato dalle precedenti indagini potrebbe cambiare le dinamiche del processo e influire sulla posizione di Mario Vanni.

Implicazioni legali e prossimi sviluppi del processo

Con il rinvio dell’udienza al 13 giugno, gli avvocati avranno più tempo per integrare la richiesta con ulteriori elementi a sostegno della revisione. Il pm Bogliolo continuerà l’analisi dei documenti, che comprendono dichiarazioni e perizie raccolte nel corso degli anni a Firenze. Il tribunale valuterà se le nuove prove – in particolare quella entomologica – siano sufficienti per riaprire il caso e modificare la sentenza nei confronti di Mario Vanni.

La decisione rappresenta un passaggio importante in un processo che dura da decenni e che ha sollevato diversi dubbi, sia sull’identità del mostro di Firenze, sia sulle modalità investigative. I risvolti di questa revisione potrebbero non solo influire sulle condanne personali, ma anche far emergere aree di indagine sinora trascurate o fraintese.

Questa nuova fase giudiziaria sottolinea la complessità del caso e la necessità di un esame approfondito di tutti gli elementi disponibili, anche a distanza di anni. La corte di appello di Genova procede con cautela, consapevole dell’impatto che una svolta potrebbe avere nel contesto giudiziario e mediatico legato a questa vicenda.

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