Ricordo di monsignor paccosi sul periodo in perù con il papa leone XIV

Ricordo di monsignor paccosi sul periodo in perù con il papa leone XIV

monsignor Giovanni Paccosi racconta l’esperienza con Robert Francis Prevost in Perù, evidenziando la sua leadership inclusiva e missionaria nella diocesi di Chiclayo durante una rapida crescita demografica e sfide sociali complesse.
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Monsignor Giovanni Paccosi racconta l’esperienza con Robert Francis Prevost in Perù, evidenziando la sua guida inclusiva e concreta nella diocesi di Chiclayo, e celebra la sua elezione a Papa Leone XIV come continuità di una missione di dialogo e servizio. - Gaeta.it

Il vescovo di San Miniato, monsignor Giovanni Paccosi, ha raccontato l’esperienza vissuta in Perù con il missionario agostiniano Robert Francis Prevost, oggi Papa Leone XIV. Il suo ricordo abbraccia gli anni in cui Prevost guidava la diocesi di Chiclayo, una realtà complessa e in rapida trasformazione. Paccosi sottolinea come il futuro pontefice abbia affrontato le sfide di un territorio con grandi difficoltà sociali e demografiche, dimostrando una visione aperta e una capacità di guidare la Chiesa in modo inclusivo e pragmatico.

L’impatto della crescita demografica nella diocesi di chiclayo

Tra il 2014 e il 2016, Giovanni Paccosi è stato spesso a Chiclayo per seguire la fraternità di Comunione e Liberazione. In quegli anni, la città costiera del nord del Perù ha raddoppiato la sua popolazione, passando da circa 500 mila a un milione di abitanti. La diocesi, che copre la regione di Lambayeque e la provincia di Santa Cruz, conta oggi oltre un milione e mezzo di fedeli. Questa crescita rapida ha generato sacche di povertà estesa e problemi sociali considerevoli. Robert Prevost, allora vescovo, ha affrontato queste sfide con un approccio concreto e pieno di sensibilità, mettendo da subito al centro l’accoglienza e il sostegno alle persone più fragili.

L’aumento improvviso della popolazione ha richiesto di ridefinire il ruolo pastorale e sociale della Chiesa locale. Prevost ha lavorato per garantire che la diocesi offrisse non solo servizi religiosi, ma anche attenzione alle esigenze quotidiane delle comunità, creando un clima di unità e sostegno. La sua gestione ha contribuito a mantenere viva la missione ecclesiale in un contesto segnato dalla crescita anarchica e dalle difficoltà economiche.

Una chiesa unita e missionaria grazie a un equilibrio sapiente

Giovanni Paccosi ricorda che Prevost ha mostrato uno stile di leadership simile a quello di papa Francesco. Ha formato una chiesa concreta, capace di dialogo e inclusione. Durante il suo mandato in Perù e il ruolo da vicepresidente della Conferenza episcopale, ha mantenuto un equilibrio che ha favorito l’unità ecclesiale sul territorio. Il contatto diretto con il tessuto sociale di Chiclayo e l’esperienza del pluralismo religioso degli Stati Uniti hanno contribuito a creare nel futuro papa una visione profondamente missionaria e aperta.

Nel 2023, quando Prevost è diventato prefetto del Dicastero per i vescovi, Paccosi ha partecipato a un corso per nuovi vescovi e ha avuto modo di confrontarsi con lui. Prevost ha espresso la nostalgia per il lavoro missionario, ma ha anche sottolineato come il servizio alla Curia romana rappresenti un impegno profondo per tutta la Chiesa. Questa fase della sua carriera segna un passaggio cruciale nell’esercizio del suo ruolo pastorale, senza mai perdere di vista la vicinanza al popolo.

Il seminario di chiclayo, tra carità e impegno concreto

La conduzione del seminario locale evidenzia un aspetto importante della missione di Prevost: il senso concreto di carità. Paccosi racconta di come il vescovo portasse i seminaristi a visitare carceri e a operare nelle zone più povere della diocesi. Questo metodo permetteva ai futuri sacerdoti di entrare in contatto con le condizioni più difficili della società locale, favorendo empatia e comprensione verso i diseredati.

Il lavoro con i movimenti ecclesiali, le congregazioni religiose e le nuove comunità ha segnato un’altra dimensione importante del periodo di Prevost a Chiclayo. Il vescovo ha sempre supportato una Chiesa aperta e multiforme, che ricorda quella descritta da papa Francesco, con la sua struttura poliedrica. La valorizzazione delle diverse realtà ecclesiali ha contribuito a rafforzare il senso di appartenenza e la capacità di affrontare insieme le prove del territorio.

La reazione di monsignor paccosi all’elezione di leone XIV

Il 7 maggio 2025 monsignor Paccosi ha seguito l’annuncio del nuovo papa con emozione ma senza stupore. Aveva già intuito, il giorno dopo la scomparsa di papa Francesco, che Prevost poteva rappresentare il futuro della Chiesa. La sua esperienza, la visione inclusiva e la determinazione pastorale lo rendono adatto a guidare la comunità cattolica in un periodo delicato.

La nomina a pontefice di Robert Francis Prevost appare come la prosecuzione di un percorso segnato da dialogo, missione e servizio concreto. Le qualità che Paccosi ha potuto osservare da vicino, in Perù e oltre, riflettono le necessità di una Chiesa chiamata a confrontarsi con sfide sociali ed ecclesiali complesse. Il legame tra passato e presente emerge chiaramente nelle parole del vescovo di San Miniato, che sottolinea la continuità degli ideali e delle pratiche di servizio.

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