Il Premio Marco Rossi è tornato, giunto alla sua XII edizione, con una cerimonia che avrà luogo mercoledì 4 dicembre 2024 alle ore 16.30, nella Sala Sirio di Più Libri Più Liberi. L’evento celebra l’impegno e la dedizione di coloro che raccontano il mondo del lavoro attraverso diversi mezzi e forme di comunicazione. L’attenzione all’opera giornalistica e alla narrazione sociale viene al centro di questo riconoscimento, rendendo omaggio alla figura di Marco Rossi, figura di riferimento per molti nel panorama comunicativo italiano.
Evento e ospiti illustri
La cerimonia di premiazione vedrà la partecipazione di relatori di rilievo come Marino Sinibaldi e lo scrittore Claudio Morici, i quali porteranno il loro contributo a una manifestazione che promette di essere emozionante e significativa. La moderazione dell’evento è affidata a Emiliano Sbaraglia, noto per la sua capacità di rendere vivaci e coinvolgenti gli incontri pubblici. Questa edizione del premio rappresenta non solo un momento di celebrazione, ma anche un’occasione per riflettere sul valore della narrazione nel contesto lavorativo odierno.
La vedova di Marco Rossi, Brunella Bassetti, ha espresso il suo profondo affetto e il rinnovato rammarico per la perdita del marito. La sua testimonianza evoca il legame profondo che univa Rossi al suo lavoro e alle persone che lo circondavano. La sua carriera si è contraddistinta per un’attenzione particolare verso la realtà sociale e civile italiana, lasciando un’eredità preziosa e duratura. Il suo impegno nel giornalismo non si limita a un semplice racconto degli eventi, ma si traduce in una partecipazione attiva nelle dinamiche lavorative e sociali.
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Il premio: significato e giuria
Il Premio Marco Rossi si propone di onorare l’impegno di chi narra il mondo del lavoro in tutte le sue declinazioni. Questo riconoscimento non si limita a forme di comunicazione tradizionali, ma abbraccia anche linguaggi audio e nuovi supporti sonori, incoraggiando la pluralità e la diversità delle voci nel panorama narrativo contemporaneo.
La giuria che giudica le opere è presieduta da Marino Sinibaldi, figura di spicco nel panorama culturale e mediatico italiano. Essa comprende esperti del settore e colleghi di Rossi, come Daniele Biacchessi, Carlo Ciavoni, Altero Frigerio, Silvia Garroni, Anna Maria Giordano, Andrea Giuseppini, Antonio Longo e Piero Pugliese. Ognuno di loro apporta una prospettiva unica alla valutazione dei lavori presentati, contribuendo a una selezione che punta a premiare le opere più rappresentative e incisive.
Attraverso il Premio, non viene solo celebrato un uomo, ma si intende riaffermare l’importanza della narrazione nel lavoro. Questo tipo di comunicazione permette di dare voce a storie, esperienze e dinamiche che spesso rimangono fuori dai riflettori, favorendo una maggiore attenzione alle tematiche sociali.
Un’eredità di impegno e passione per il lavoro
Raccontare il lavoro è più di un semplice compito per i giornalisti e i narratori; è una missione che richiede passione, dedizione e l’empatia di chi si confronta con il mondo reale. Ogni anno, il Premio Marco Rossi diventa una piattaforma per celebrare questa dedizione e l’importanza di un racconto che possa coinvolgere e sensibilizzare il pubblico. La varietà delle opere candidabili riflette il cambiamento e l’evoluzione delle narrazioni, offrendo così un quadro più ampio e sfaccettato della realtà lavorativa in Italia.
Il riconoscimento di quest’anno sarà un momento importante non solo per i premiati, ma anche per l’intera comunità giornalistica, che continuerà a onorare la memoria di Marco Rossi attraverso la valorizzazione di coloro che, come lui, si impegnano nel raccontare storie di lavoro autentico e significativo.