'rethink new at school', concluso il progetto educativo nazionale sulla sostenibilità tessile per studenti italiani

‘rethink new at school’, concluso il progetto educativo nazionale sulla sostenibilità tessile per studenti italiani

Il progetto ‘Rethink New at School’ di Perlana e Henkel ha coinvolto 330 scuole italiane, educando oltre 44.000 studenti al consumo sostenibile della moda attraverso laboratori pratici e attività interattive a Rozzano.
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Il progetto "Rethink New at School" di Perlana ha coinvolto migliaia di studenti italiani in un percorso educativo sulla sostenibilità nella moda, promuovendo il riuso e la valorizzazione degli indumenti attraverso lezioni, laboratori e un evento conclusivo a Rozzano. - Gaeta.it

Il progetto ‘Rethink New at School’ ha coinvolto migliaia di studenti italiani per diffondere consapevolezza ambientale legata alla moda e ai comportamenti di consumo quotidiani. La proposta, nata da Perlana, ha abbinato teoria e pratica per insegnare ai giovani come trattare, riutilizzare e valorizzare gli indumenti nel rispetto dell’ambiente. L’iniziativa ha trovato la sua conclusione con un evento a Rozzano, dove diverse scuole hanno presentato i risultati delle attività svolte durante l’anno scolastico.

La struttura del progetto e le scuole coinvolte

Il progetto si è svolto su scala nazionale coinvolgendo 330 istituti scolastici, 1.544 classi e oltre 440 insegnanti impegnati in un percorso didattico basato su quattro moduli principali. Questi moduli hanno affrontato temi specifici legati al risparmio delle risorse nel mondo tessile: riduci, riusa, ricicla e rinnova. Sono stati creati contenuti didattici accessibili e pensati per stimolare l’interesse degli studenti attraverso una combinazione di lezioni teoriche e attività manuali.

L’approccio educativo ha combinato le lezioni di educazione civica con laboratori, giochi e workshop, per un totale di oltre 1.280 ore di insegnamento attivo. Questo ha permesso ai ragazzi di acquisire conoscenze sulle conseguenze ambientali degli acquisti e delle abitudini d’uso dei vestiti, e di sperimentare modi pratici per prendersi cura degli indumenti al fine di allungarne il ciclo di vita.

L’evento conclusivo a rozzano tra laboratori e gioco interattivo

La giornata finale si è svolta presso la scuola secondaria di primo grado ‘Luini’ a Rozzano, scelta per ospitare la chiusura di questa esperienza. Gli studenti hanno partecipato a un laboratorio di upcycling condotto dalle sarte di Spazio 3R, durante il quale capi usati sono stati trasformati in oggetti nuovi, come le shopper realizzate con vecchie t-shirt. L’attività ha unito tecniche artigianali e concetti di sostenibilità, esperienza concreta in cui la creatività si è tradotta in pratiche sostenibili.

Dopo il laboratorio, i ragazzi hanno preso parte a una game experience dal vivo, ispirata a un e-commerce educativo sviluppato nel corso del progetto. Hanno scelto capi provenienti da un armadio evento, dotati di due cartellini: uno indicava il prezzo commerciale, l’altro mostrava il ‘costo ambientale’. Questa modalità ha spinto i partecipanti a riflettere sul prezzo reale dei prodotti di moda, tramite un’esperienza che ha tradotto in pratica quanto studiato in aula sul consumo responsabile.

L’intervento di greta volpi e il ruolo dei promotori del progetto

La giornata si è conclusa con una plenaria che ha visto l’intervento della content creator e divulgatrice ambientale greta volpi. La divulgatrice ha offerto consigli per adottare abitudini più attente rispetto alla moda, a partire dalla scelta dei capi e dal loro utilizzo. A partecipare all’evento anche docenti, dirigenti e rappresentanti di Henkel, l’azienda promotrice del progetto.

Francesca d’angelo-valente, direttrice marketing e media di Henkel Consumer Brands WE South, ha sottolineato come ‘Rethink New at School’ porti un messaggio chiaro ai giovani: “ogni gesto quotidiano, anche piccolo, conta quando si parla di sostenibilità.” Secondo lei, la filiera della moda può trasformarsi se le nuove generazioni imparano a vedere gli abiti non solo come prodotti di consumo temporanei, ma come risorse da preservare e valorizzare nel tempo.

Il progetto, sviluppato con un percorso educativo strutturato, ha permesso a studenti di tutta Italia di sperimentare azioni concrete legate al riuso e alla cura degli indumenti, aprendosi a un modello di consumo più attento e sostenibile.

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